Conte dopo Crotone-Inter: "Stiamo riuscendo nell'impresa di far cadere un regno"
interLa soddisfazione dell'allenatore nerazzurro, a un passo dalla conquista dello scudetto: "L'unico modo per entrare nella storia dell'Inter è vincere, ci stiamo riuscendo. Merito di questo gruppo che ha avuto un grande percorso di crescita. Scegliere l'Inter è stata la mia sfida più difficile, qualcuno si sarebbe nascosto dietro il passato ma ora c'è grande soddisfazione"
L'Inter vince anche a Crotone ed è ormai a un passo dalla conquista del diciannovesimo scudetto della sua storia. Il primo targato Antonio Conte che, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato così il risultato che i suoi ragazzi stanno per raggiungere: "Il campionato che stiamo facendo è figlio di una crescita costante che ha avuto questa squadra, sotto tutti i punti di vista. Siamo migliorati sul piano della mentalità, della condivisione, del vivere intensamente ogni partita, anche da parte di chi è meno coinvolto nell'ultimo periodo. Abbiamo capito l'importanza di poter fare qualcosa di straordinario quest'anno, di entrare nella storia dell'Inter e di riuscire nell'impresa di far cadere un regno. Questi ragazzi meritano tutte le soddisfazioni, complimenti a loro". E domenica, in caso di mancata vittoria dell'Atalanta a Reggio Emilia contro il Sassuolo, l'Inter sarebbe campione matematicamente: "Ho detto ai ragazzi che in caso di vittoria con il Crotone gli avrei dato un po' di libertà. Non ci ritroveremo domani per la partita dell'Atalanta, abbiamo bisogno di stare un po' con le famiglie perchè questa stagione è stata molto intensa. Sappiamo di essere a un passo, ma guarderemo le partite a casa con le nostre famiglie. Abbiamo un distacco talmente importante che quello che succederà domani è relativo, è tutto merito nostro e non abbiamo bisogno di chiedere niente a nessuno".
"Per entrare nella storia dell'Inter bisogna vincere"
L'allenatore nerazzurro ha proseguito, spiegando le motivazioni che hanno portato alla crescita di questa squadra nella stagione in corso: "C'è stato un processo di crescita in questo gruppo. C'era da fare un percorso per arrivare a vincere ed essere considerati dei vincenti. Ci vuole una certa cultura, fatta anche di sacrifici e rinunce per riuscire a fare qualcosa di straordinario. Non tutti ce la fanno, non tutti lo vogliono fare, io invece ho trovato un gruppo di ragazzi che è salito su questa barca e ha cominciato a remare. Abbiamo condiviso un sogno, anche perchè per entrare nella storia dell'Inter bisogna vincere. Se non vinci sei uno dei tanti".
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"Inter la mia scelta più difficile, mi sono messo in gioco"
Antonio Conte ha poi paragonato il primo scudetto conquistato nel 2012 sulla panchina della Juventus e quello che si appresta a vincere in nerazzurro: "Sono state entrambe situazioni di difficoltà enorme, sia alla Juventus che all'Inter. Venni chiamato ad allenare la Juventus dopo due settimi posti, con una società che non aveva un indirizzo e non c'era una visione. A inizio di quel percorso ho trovato un presidente che era tifoso come Agnelli e siamo riusciti a fare qualcosa di straordinario, pur non avendo i favori del pronostico. Da lì è partito un ciclo importante. Oggi con l'Inter ho fatto la scelta più difficile, tanti si sarebbero nascosti dietro la storia e invece mi sono messo in discussione. Amo le grandi sfide, rimango tifoso di tutte le squadre che ho allenato ma sono il primo tifoso dei colori che difendo. Non è stato semplice entrare nel cuore di tutti gli interisti, lo capisco. Ora ci sono? Non lo so, però ho sempre dato tutto per questa squadra così come ho sempre fatto in passato. Questa volta mi sono messo in gioco in maniera veramente importante, però c'è grande soddisfazione".
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"Non sono stato io a cancellare l'inno Pazza Inter"
Infine, Conte ha voluto chiarire su un suo presunto coinvolgimento nella cancellazione dello storico inno nerazzurro "Pazza Inter": "Voglio mettere i puntini sulle i perchè qualcuno ha detto che ho voluto cambiare l'inno dell'Inter. E' totalmente falso al 200%, per me l'inno Pazza Inter è orecchiabile e simpatico. Per me le squadre vincenti sono quelle che hanno stabilità e qualcuno ha approfittato di questo per dire che ho fatto cambiare l'inno. Ho troppo rispetto della storia di ogni squadra in cui lavoro. Quando sono arrivato all'Inter sono entrato in un pianeta per me nuovo, non è stato semplice, non lo è e non lo sarà in futuro. Ci sono tante dinamiche e vedo che alla minima occasione si cerca di essere negativi, anche da parte di alcuni giornalisti interisti. Dovrebbe esserci più positività e magari essere anche un po' più tifosi"".