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Milan, Ibrahimovic: "Se mi manca il Pallone d'Oro? Sono io che manco a lui"

Serie A

L'attaccante svedese si racconta a France Football: "Non ho nulla in meno rispetto a Messi a Cristiano Ronaldo, penso di essere il migliore al mondo. Non ho intenzione di smettere ancora, ma quando succederà sparirò dalla circolazione e mi godrò la vita. Se mi manca il Pallone d'Oro? Sono io che manco a lui"

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40 anni il prossimo 3 ottobre, la voglia di tornare a prendersi il Milan sulla spalle dopo l’infortunio e il solito ego che lo ha sempre contraddistinto in carriera. Zlatan Ibrahimovic torna a parlare e lo fa in una lunga intervista a France Football. "Non ho nulla in meno rispetto a Messi e Ronaldo, credo di essere io il migliore. Se parliamo di qualità intrinseche non ho nulla da invidiare a loro, se invece consideriamo i trofei allora sì, perché mi manca la Champions League", ha affermato lo svedese. A proposito di riconoscimenti personali: "Se mi manca il Pallone d’Oro? No è il contrario, sono io che manco a lui. Non so in base a a cosa si decida l’assegnazione del Pallone d’Oro, non ne sono ossessionato. Quando il collettivo funziona, l’individuo ne beneficia: il singolo non può essere buono se la squadra non è buona", ha proseguito Ibrahimovic.

"Non smetto ancora. Ma quando succederà sparirò dalla circolazione"

Ibra che allontana il pensiero ritiro. "Smettere può essere davvero duro per un giocatore che ha fatto questo mestiere per tutta la vita. Ma io non ci penso ancora e non è arrivato il momento. Ci penserò quando succederà. Ma dopo la mia carriera, voglio solo sparire dalla circolazione. Quando vivi in questo mondo tanto quanto me, sai bene cosa hai vissuto mentalmente e fisicamente. Allora voglio sparire e godermi la vita", ha proseguito l’attaccante svedese. "Non ho più 35, 30 o 25 anni, ma sono rimasto lo stesso. Ed è la cosa più importante. Sono più maturo e gestisco le situazioni in modo diverso, dentro e fuori dal campo. Voglio godermi il mio gioco al massimo livello, condividere la mia esperienza con i miei compagni di squadra il più a lungo possibile. Se sono quasi due metri e sono ancora forte, è perché à ha proseguito l’attaccante del Milan – mi alleno e lavoro, non è perché sto a Venice Beach e faccio il bodybuilder tutto il giorno. Sono nato così. Cerco di adattare il mio gioco alle mie caratteristiche e alla mia età. Non sono veloce come a 25 o 30 anni, ma faccio del mio meglio per aiutare la squadra. Ma non sono un duro o cose del genere".

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"In campo e fuori sono sicuro di me, ma ho anche debolezze"

Ibra che ha parlato anche del suo lato umano: "Non sono né arrogante né pretenzioso. Un ignorante direbbe arrogante, una persona intelligente direbbe invece che sono sicuro di me. E non sono un tipo speciale, ma una persona normale. Poi siamo tutti diversi, ma in fondo siamo tutti uguali. In campo sono sicuro di me, fuori anche, ma ho una parte di fragilità, debolezze, emozioni: è naturale. Non sono il duro della situazione, anzi direi il contrario. Quando mi si conosce, si capisce che ho un cuore grande. Se non mi conosci, mi detesti. Non bisogna far finta di essere perfetti, basta essere se stessi, questa è la perfezione", ha concluso lo svedese.