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Napoli solo in vetta, 4 segreti dietro il primato: l'analisi di Sky Calcio Club. VIDEO

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©LaPresse

Dopo il successo con il Cagliari la formazione azzurra sale a 6 vittorie in altrettante partite di campionato: un ruolino di marcia che gli consente di ritrovarsi sola al vertice della classifica. Ma quali sono i segreti della squadra allenata da Spalletti? A Sky Calcio Club è stata analizzata la partenza sprint degli azzurri

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18 punti in sei partite, 16 gol fatti e 2 due soltanto subiti, e primo posto solitario in classifica. Il grande protagonista di questo primo scorcio di campionato è il Napoli di Luciano Spalletti, dominatore assoluto dopo le prime sei giornate di Serie A. Ma qual è il segreto della squadra azzurra? A Sky Calcio Club hanno analizzato il momento della formazione allenata da Spalletti, individuando 4 punti di forza che sono alla base della partenza sprint. Secondo Beppe Bergomi un fattore è il centrocampo: "Spalletti parte con una mediana a tre, con una mezzala a turno – soprattutto Zielinski ed Elmas – che va a fare il trequartista e ruota sempre molto bene. In fase di costruzione Fabian Ruiz davanti la difesa è molto bravo a 'pulire' e distribuire i palloni; Anguissa a me sta piacendo. Il segreto per me è il centrocampo". Secondo Bucciantini un elemento in più è Insigne: "È fondamentale averlo tenuto e aver al momento messo da parte il discorso legato al contratto. Questo Napoli è una squadra che anche lo scorso anno ha avuto tanti gol dagli attaccanti esterni, o comunque che girano intorno alla punta centrale. Insigne sono sei anni che va in doppia cifra con le reti e arriva a quota 20 tra gol e assist. Un giocatore che ha questi numeri e fa una quantità di partite come quella che fa Insigne nel calcio europeo non esiste. Insigne rappresenta un po' la 'batteria' di giocatori che gira intorno a Osimhen".

Di Canio: "Spalletti ha normalizzato il Napoli"

Paolo Di Canio punta invece sul concetto di normalizzazione portata da Spalletti: "È il primo anno dopo tre anni dove si lavora senza tensioni nel gruppo. Nel periodo di Ancelotti c’è stato il conflitto con il gruppo legato al famoso ritiro che ha portato poi alla rottura; nella gestione Gattuso ci sono state le tensioni con De Laurentiis, poi il silenzio stampa. Tutte situazioni che influiscono sul gruppo soprattutto se ci sono dei focolai individuali dei giocatori che magari hanno determinati problemi, come ad esempio Insigne e la situazione legata al rinnovo di contratto. Spalletti ha normalizzato tutto. Poi c’è la sua organizzazione, iniziando dal possesso palla da dietro non 'cervellotico', dove quando non si trova spazio o c’è pressione si lancia palla verso Osimhen”. Secondo Marchegiani invece l’elemento che sta facendo la differenza è la voglia di riscatto presente nel gruppo azzurro. "La squadra viene da una delusione enorme che l’ha vista non centrare una qualificazione in Champions League che probabilmente meritava, visto che già giocava bene, ma aveva delle criticità. Prendeva gol tutte le gare, non era solida come ora. Spalletti è arrivato vestito di gala e fino a questo momento non ha sbagliato niente".

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Da Weah ad Asprilla: chi ricorda Osimhen?

Grandissimo protagonista di questo inizio di stagione del Napoli è Victor Osimhen, autore di 4 gol (più altri due in Europa League) in 5 giornate di Serie A da lui disputate. Da Weah ad Asprilla, chi ricorda il nigeriano? "Secondo me – ha affermato Marchegiani sempre a Sky Calcio Club  – somiglia ad Asprilla per la facilità di corsa e la falcata agile. Weah era incontenibile negli spazi, potrei dire anche Drogba. Ma sono giocatori diversi, di maggior presenza fisica. Osimhen tiene botta. Dove è bravo Spalletti a valorizzarlo? Nel creargli gli spazi anche quando non ci sono, con la palla immediata che gli esterni lanciano spesso dietro le spalle della difesa". Secondo Di Canio: "Osimhen è agile, rapido, e sopperisce alla mancanza di raffinatezza nel tocco con la determinazione”. Bucciantini punta anche sul momento che sta attraversando il ragazzo: "È in un momento di fiducia mentale. Con lui si può giocare se c’è bisogno anche con la palla alta. Vince tutti i duelli".

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