Roma-Spezia, Mourinho: "Contento del progetto. Mercato? Sì, ma niente grossi investimenti"

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L'allenatore giallorosso alla vigilia del match contro i liguri: "Se faremo qualcosa sarà per dare equilibrio alla rosa, con la società siamo d'accordo. Sono contento di essere qui e lavorare a un progetto diverso. Ho tanti bei ricordi di Thiago Motta, sarà bello rivederlo"

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Da una parte il campo, dall'altra il mercato. La Roma si prepara alla partita contro lo Spezia che aprirà il trittico prenatalizio dei giallorossi (poi impegnati contro Atalanta e Sampdoria), ma c'è già un tema caldo in vista di gennaio: la sessione invernale di calciomercato. "Se a gennaio sarà possibile faremo qualcosa, ma non è un grosso investimento" annuncia José Mourinho, consapevole che la rosa andrà rinforzata nelle prossime settimane: "Non sono dispiaciuto del mercato estivo, è stato un mercato di reazione ai nostri problemi. Non è che il club non voleva darmi un centrocampista che io avevo chiesto. Il nostro è stato un mercato reattivo, per avere uno qua e uno là qualcosa è mancato. Se faremo qualcosa sarà per dare equilibrio alla rosa. In questo senso siamo d’accordo con proprietà e direttore, non ci sono opinioni divergenti. I ruoli da coprire sono quelli dove abbiamo dei limiti, ci sono 2-3 posizioni da migliorare. Prima del mercato di gennaio, però, ci sono tre partite da giocare e dovremo fare più punti possibili".

"Thiago Motta? Ho tanti bei ricordi di lui"

Priorità ai match, dunque, a partire dalla sfida di lunedì sera all'Olimpico visto che la Roma dovrà dimenticare le ultime due sconfitte consecutive in campionato. Contro lo Spezia, però, sarà una sfida dal sapore speciale per Mourinho che ritroverà da avversario Thiago Motta, suo giocatore nell'Inter del triplete: "La gente pensa che io abbia conosciuto Thiago all’Inter, ma in realtà l’ho visto per la prima volta da ragazzino al Barcellona - racconta il portoghese - Mi mandavano ad allenare i ragazzi della primavera e lì l’ho conosciuto. Ho tanti bei ricordi, è uno dei miei ex calciatori che ha scelto la dura vita da allenatore. Guardo lui, Stankovic e Chivu: ogni fine settimana sono un po’ preoccupato nel sapere cosa hanno fatto, in questo caso con Thiago è diverso perché saremo avversari. Prima e dopo la partita, però, sarà bello vederlo".

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"Mayoral-Abraham è un'opzione. Difesa? Non è possibile giocare a 4"

Contro i liguri Mourinho potrebbe confermare Mayoral-Abraham, coppia d'attacco schierata in Conference League contro il CSKA Sofia dove entrambi sono andati a segno: "È un’opzione, ma possono giocare anche Shomurodov e Felix - ammette - Abbiamo delle opzioni. Sono contento che abbiano segnato perché per un attaccante non è sufficiente giocare bene, ma servono anche i numeri. I gol servono per l’autostima. Ad Abraham non cambia giocare con Shomurodov o Mayoral: lui ha sempre il suo profilo di gioco". Scelte obbligate, invece, in difesa dove l'allenatore confermerà la difesa a tre: "In questo momento non ci sono tante possibilità di giocare a quattro dietro perché non abbiamo Zaniolo, Carles Perez ed El Shaarawy. Shomurodov può giocare sulla fascia, ma non sarebbe il suo ruolo. Non abbiamo molte soluzioni, se giochiamo a tre non abbiamo per ora i ricambi di Vina e Karsdorp. Giocare a tre, con i giocatori giusti, non mi dispiace. Mi dispiace che per colpa di emergenze e situazioni inaspettate dobbiamo cambiare ogni settimana. Mi piacerebbe avere un gruppo senza infortuni e squalifiche per costruire, ma non vale la pena piangersi addosso. Abbiamo davanti tre partite, poi riposeremo e a gennaio credo che torneranno Pellegrini, Carles Perez ed El Shaarawy".

"Con i giovani serve tempo, è un progetto diverso"

Mourinho, infine, si è soffermato sulle seconde linee a disposizione e sulla crescita dei giovani: "Se le seconde linee sono giovani senza esperienza bisogna lavorare e aspettare. Se sbagliano persone che hanno esperienza è un profilo diverso. Contro l’Inter avevamo 8 giocatori in panchina con meno di 21 anni che lo scorso anno giocavano in Primavera, un campionato secondo me di livello molto basso che non prepara i giocatori per una squadra di Serie A. Mi piacerebbe guardare la panchina come fa Inzaghi che vede Vidal, Correa e Lautaro. È una realtà diversa: con i giovani bisogna lavorare, aspettare e accettare gli errori come parte del processo di crescita. Ovviamente mi piacerebbe lottare per altri obiettivi, ma sono contento di essere qui e di far parte di un progetto diverso da quelli che ho sempre avuto in carriera. Sto dando tutto quello che ho in questa sfida".