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Juve, Allegri spiega la sfuriata alla squadra: "Ogni tanto un po' di casino serve"

JUVENTUS

L'allenatore bianconero chiarisce la situazione dopo il confronto avuto con la squadra: "Hanno fatto una richiesta e io ho detto di 'no', non è successo niente di particolare". Poi scherza: "Dopo il Villarreal dicevo: 'Siamo piatti, bisogna trovare un pretesto per fare un po' di casino'. Ringrazio i giocatori per avermelo dato"

JUVE-SALERNITANA LIVE - COSA C'E' DIETRO LA SFURIATA DI ALLEGRI: LA RICOSTRUZIONE

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Alla vigilia della sfida contro la Salernitana, valevole per la 30^ giornata di Serie A, l'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Dalle condizioni della squadra dopo l'eliminazione in Champions ai chiarimenti sulla discussione avuta nelle scorse ore con i suoi giocatori: queste le sue parole. 

Cos'è successo con lo spogliatoio?

"Niente di particolare. I giocatori hanno fatto una richiesta e io gli ho detto 'no', senza nessun problema. Non è successo niente e non c'è stata nessuna discussione. Anzi, hanno capito e sono stati bravi. Domani è una partita delicata e restiamo in ritiro insieme appassionatamente da stamani, così ci riposiamo e stiamo più sereni". 

 

Quindi nessun litigio?

"Ogni tanto un po' di casino ci serve, sennò diventiamo piatti. Dopo il Villarreal prima di addormentarmi ho detto: 'Siamo troppo piatti, dobbiamo trovare un pretesto per far casino'. Ringrazio i ragazzi".

 

Vista l'assenza di Locatelli, come cambia il centrocampo?

"Devo scegliere chi far partire dal primo minuto. Stamani abbiamo provato alcune soluzioni, ma abbiamo dei rientranti come Chiellini, Dybala e Bernardeschi che stanno meglio ma non hanno 90' nelle gambe".

 

Cosa vuole aggiungere dopo la sconfitta contro il Villarreal?

"Non c'è niente da chiarire. Con la società stiamo costruendo un percorso importante dove abbiamo messo delle buone basi. Non tutto si può ottenere subito perché per costruire ci vuole tanto, ma siamo sulla buona strada e  abbiamo trovato anche una scorciatoia. Invece per distruggere ci vuole poco e dobbiamo stare molto attenti. Siamo passati da una situazione molto pericolosa, quando il 6 gennaio eravamo a -10 dall'Atalanta. Lì siamo stati bravi e fortunati, cosa che non ci è capitata mercoledì scorso. Ora però dobbiamo consolidare il quarto posto e avremo la possibilità eventualmente di giocarsi uno scontro diretto contro l'Inter a -3, cosa che il 6 gennaio non ci si poteva neanche immaginare: questo deve essere lo stimolo nostro per affrontare il match di domani. Però ricordo: serve equilibrio. Martedì non avevo detto che potevamo vincere la Champions, io avevo detto solo di avere l'ambizione, perché sennò cosa si lavora a fare. Poi giovedì era tutto un fallimento, ma ci vuole equilibrio. Col Villarreal abbiamo giocato bene, creando cinque o sei palle gol nel primo tempo in un ottavo di finale. Impossibile crearne dodici o tredici. Poi, non sempre le ciambelle col buco. Il calcio è questo. Il positivo è che dopo la sosta avremo qualche giocatore di nuovo a disposizione, tranne Chiesa e McKennie. Da lì in poi se sbaglierò la formazione avrò la possibilità di rimediare". 

 

Il quarto posto basterà per non giudicare deludente la stagione?

"Io non sono abituato a giudicare. Quelli che giudicano mi sanno di poco. Io devo guardare insieme alla società - che mi ha chiamato per questo - la costruzione di questa squadra per tornare a vincere. A gennaio abbiamo fatto un grande mercato di gennaio, e ora faremo delle valutazione su come andare a migliorare la squadra ancora. Poi, se il quarto posto è un fallimento non lo so. Se lo ritenete così, fate bene a scriverlo. A calcio tanto chi vince è bravo, chi perde... Non è che c'è da spaccare l'atomo, c'è solo da vincere e portare a casa gli obiettivi partendo da quello che abbiamo a disposizione. Ora pensiamo a battere la Salernitana, che è un osso duro".

 

Nelle nove partite che mancano in campionato: si aspetta di più da chi le ha dato un po' di meno in campo?

"Con la società abbiamo le idee chiare perché ci confrontiamo tutti i giorni e abbiamo la stessa linea. Ma ora per me contano i giocatori che ho a disposizione, a cui non devo rimproverare niente e guai a chi me li tocca. Speriamo di fare il massimo, poi dove si arriva si traccia la linea e vediamo dove siamo arrivati. E innanzitutto pensiamo alla Salernitana per non rovinarci la sosta". 

 

Cosa ne pensa della gestione dell'imprevisto della sua squadra?

"Dall'1-0 al 2-0 avevamo ripreso con ordine e lucidità a giocare. Poi angolo, mezzo rimpallo e 2-0: siamo stati disattenti. Succedono anche queste cose nel calcio, ma fino al 2-0 siamo stati ordinati e in partita. Ora ho chiesto ai ragazzi di smaltirla: la fortuna e la bellezza del calcio è che domani abbiamo la possibilità di rifarci subito".

 

Credi in questo gruppo per l'anno prossimo?

"Per costruire ci vuole tempo. Con il mercato di gennaio e il lavoro che stiamo facendo, abbiamo accorciato i tempi della costruzione. Quindi sono contento di come stiamo lavorando, poi è normale che ogni anno la squadra debba essere aggiustata, migliorata e sistemata, ma va fatto con lucidità, senza farsi prendere dalle cose di pancia tipo pensare che dopo il Villarreal sia tutto da buttare. Io ho molta fiducia in questa squadra per i suoi margini di miglioramento".  

 

Che ne pensa di Arthur?

"Arthur domani gioca. Lui veniva da sei mesi di inattività e serviva tempo per metterlo in condizione. Ora gioca sempre, siamo sulla buona strada anche con lui".

 

Questa squadra ha le potenzialità per essere da quarta in classifica e non di più?

"Come ha detto Arrivabene, l'obiettivo minimo era l'ottavo di finale e il quarto posto in campionato. Dopo le difficoltà dell'inizio, tutto l'ambiente ha ritrovato fiducia e modo di lavorare diverso. Ora siamo in una situazione dove bisogna fare un passetto alla volta. Arrivare il 3 aprile, e questo passa dal match di domani, a giocarsi il terzo posto con l'Inter sarebbe già un buon successo. Poi mancano otto partite e non dobbiamo fare giudizi assoluti. Arrivare secondi, terzi o quarti, cambia poco".