Roma, Abraham: "Futuro in Premier League? Prima voglio vincere in giallorosso"

le parole

L'attaccante giallorosso ha parlato del suo impatto con la Roma, del rapporto con Mourinho e del suo futuro: "Quando non segno non riesco a dormire. José è il migliore al mondo, ti entra nella pelle. In Italia sono felice: pochi possono dire di aver fatto bene qui. Magari in futuro tornerò in Premier League, ma ora penso solo alla Roma: voglio fare il massimo per vincere un trofeo che qui manca da tanti anni"

SAMPDORIA-ROMA 0-1, GOL E HIGHLIGHTS

Il suo impatto con la Roma e il campionato italiano è stato più che positivo e Tammy Abraham è ben presto diventato uno dei nuovi beniamini dei tifosi giallorossi. Adesso l'attaccante inglese vuole ripagare tutto l'affetto del popolo romanista non solo a suon di gol, come sta già facendo, ma anche con un trofeo. Lo ha confermato lo stesso numero 9, che in un'intervista a Talksport ha parlato del suo futuro e non solo. Dal rapporto con José Mourinho alle sensazioni all'arrivo in Italia, tanti gli argomenti trattati dall'ex Chelsea. Che ha anche spiegato come sia complicato per lui non andare in rete: "Se non segno e non gioco bene, non riesco a dormire la notte. E se sciupo un'occasione da gol ma segno lo stesso, sono ugualmente arrabbiato perché voglio segnare sempre di più". Questione di mentalità.

"Mourinho ti entra nella pelle, è il migliore al mondo"

Il suo arrivo alla Roma è in gran parte dovuto alla scelta di José Mourinho di puntare forte su di lui. Abraham lo sa e con lo Special One il feeling è straordinario: "È il miglior allenatore del mondo - ha detto l'attaccante della Roma -, lui sa sempre come guidarti. Ti entra nella pelle e sa come farti sentire un giocatore speciale. Mourinho mi spinge continuamente a fare del mio meglio".

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ROMA

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"Bello l'interesse di tanti club, ma penso solo alla Roma"

15 gol in Serie A, 7 in Conference League e un ruolo da imprescindibile nella Roma. Abraham vede il suo futuro ancora a tinte giallorosse: "Essendo un giovane ragazzo inglese - ha spiegato Tammy -, volevo rimanere in Inghilterra. Poi è arrivata la Roma, c'era anche l'Atalanta e mi cercavano diverse altre squadre. Io mi stavo convincendo di voler rimanere in Premier League per dimostrare qualcosa. Ma poi la mia famiglia e il mio agente mi hanno fatto ragionare dicendomi: 'Hai segnato al Chelsea, allo Swansea e al Bristol. È il momento di vedere come vanno le cose all'estero'. A quel punto mi sono reso conto che soltanto pochi giocatori possono dire di aver avuto successo in Italia, in Serie A, e in una squadra come la Roma. Quando è arrivata questa sfida, ho pensato che fosse il momento migliore per affrontarla. Mi piace quando vedo che mi accostano ad altri club, è la dimostrazione che sto facendo bene. Non so cosa mi riserverà il futuro, ma ora devo concentrarmi sulla Roma. Sono cresciuto in Inghilterra quindi forse un giorno tornerò in Premier League. Ma ora penso solo alla Roma, voglio fare il massimo per vincere qui un trofeo che manca da tanti anni".