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Atalanta, Gasperini: "Zero titoli? Abbiamo battuto tutti i record"

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Le considerazioni dell'allenatore dell'Atalanta: "Nel calcio si può anche sbagliare, certe cose vanno intuite prime e davanti c'è anche l'avversario. A chi ci dice che non abbiamo vinto niente, rispondo che abbiamo battuto ogni record. Una volta ho sentito dire a un tifoso dell'Atalanta che invidia quelli del Verona per lo scudetto, mi sono cadute le braccia. Sei anni nel calcio sono una vita, in quest'arco di tempo abbiamo cambiato tutto. Sono orgoglioso di aver aperto una strada"

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Si sta per chiudere il sesto anno di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell'Atalanta. Un ciclo, quello dell'allenatore in nerazzurro, ricco di soddisfazioni, nonostante questo finale di stagione al di sotto degli standard degli ultimi anni. Si continua a guardare avanti con fiducia, con l'orgoglio per il grande lavoro svolto in passato. Gasperini ne ha parlato a margine della presentazione del libro di Luigi Garlando, 'L'album dei sogni': "Noi dobbiamo prendere sempre le decisioni prima, bisogna intuire chi sta bene e chi no. Giochiamo contro un avversario, lo puoi studiare ma non dipende solo da te. È facile dire che contro il PSG potevamo andare in finale, lo è troppo. Se le cose vanno bene non devi toccare niente, poi ci sono gli errori che ti aiutano a migliorare. L'umiltà non è stare zitti, ma è quando non ti basta. Quando ci dicono che non abbiamo vinto niente, rispondo che abbiamo battuto tutti i record. Ci sono rimasto male quando ho sentito da un tifoso dell'Atalanta che invidia quelli del Verona per lo scudetto vinto. Lì mi sono cascate le braccia". 

"In sei anni abbiamo cambiato l'Atalanta"

Negli anni di Gasperini, l'Atalanta ha giocato la Champions da protagonista arrivando fino ai quarti di finale, ha giocato la finale di Coppa Italia e ha lottato punto a punto contro le big del campionato italiano. Quest'anno, nonostante le difficoltà, è arrivata ai quarti di finale di Europa League. Stagione dopo stagione, i nerazzurri hanno sempre più alzato l'asticella: "Quando sono venuto a Bergamo, ho sempre visto una squadra giocare sull'esperienza, sul fare il risultato arrivando a 35 punti ma senza mai provare a fare il passo più lungo della gamba – prosegue Gasperini – Da avversario ho sempre visto lo stadio pieno, vedevo Bergamo come Bilbao. C'era un settore giovanile incredibile, con tanti giocatori interessanti. Ho sempre visto ragazzi forti, ma inizialmente ho fatto fatica a far passare questo messaggio. Poi ci fu una gara col Napoli che ci diede la svolta, lì c'è stata l'evoluzione. Sei anni nel calcio sono un qualcosa di enorme. Siamo stati bravi a cambiare, qui di Bergamo ora c'è solo Scalvini. Ci sono stati due anni di pandemia e oggi non è uguale a tre anni fa, viviamo qualcosa di diverso. C'è una cosa che dico sempre: quando stai fermo scivoli, ti devi muovere sempre".

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"Orgoglioso di aver aperto una strada"

Con il suo gioco, Gasperini è motivo d'ispirazione per altri allenatori come Juric e Tudor: "Per me aver aperto una strada è un grande orgoglio. Bisogna studiare, la competizione è incredibile e bisogna accettare anche il cambiamento. La Champions ha portato i nostri giocatori a diventare più forti, è stato straordinario giocarla. Non ho mai pensato fossimo i più forti, ma spesso siamo stati i più bravi. Nell'ultimo periodo lo siamo stati meno, ma i ragazzi s'impegnano. Speriamo in queste ultime sei partite di ripartire", conclude l'allenatore nerazzurro.

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