Juventus, Miretti: "Oggi un'emozione indescrivibile. Mi ispiro a De Bruyne e Locatelli"
JUVENTUSIl giovane centrocampista della Juve questa domenica ha esordito dal primo minuto contro il Venezia. E ai microfoni di Sky ha raccontato la sua emozione: "Fare tutta la trafila della Juventus e poi scendere in campo da titolare è un'emozione indescrivibile. La porterò per sempre con me". Poi si racconta: "Mi ispiro a De Bruyne, ma alla Juve uno a cui cerco di rubare tutte le cose, sia negli allenamenti che nelle partite, è Locatelli"
Questo primo maggio Fabio Miretti non lo dimenticherà mai. Il giovane centrocampista classe 2003 contro il Venezia ha debuttato dal primo minuto in campionato con la maglia della Juventus ed è uscito al 79' tra gli applausi dell'Allianz Stadium: "È stata un'emozione indescrivibile", ha detto ai microfoni di Sky Sport. "Fare tutta la trafila della Juve e poi giocare titolare è un'emozione indescribile e questo momento lo conserverò per sempre nel mio cuore". Miretti ha diciotto anni, è un centrocampista centrale, ha il destro come piede preferito e possiede tanta corsa nelle gambe: "Mi ispiro molto a De Bruyne, ma all'interno dell'ambiente Juve uno che guardo e a cui provo a rubare le cose negli allenamenti e nelle partite è Locatelli", ha raccontato.
"Sia Allegri che i compagni mi hanno fatto sentire a mio agio"
Miretti poi ha anche parlato dell'importanza del supporto di compagni e allenatore per gestire ansie e stress da debutto: "Mi sono trovato bene, mi hanno aiutato tutti, da Allegri ai compagni. I più esperti, come Bonucci o Danilo, mi hanno tranquillizzato e mi hanno fatto sentire come se fossi stato sempre con loro, e a mio agio. Sono stati tutti importanti".
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"Dopo chiamo i miei genitori"
Il giovane Miretti ha poi raccontato il suo rapporto con i suoi genitori e dell'importanza del loro ruolo nella crescita di un giovane calciatore: "Oggi non li ho ancora sentiti (si trovano in vacanza all'estero, ndr). Li avevo chiamati ieri e gli avevo detto che avrei potuto partire dall'inizio oggi. Erano contenti e mi avevano detto: 'Speriamo'. Dopo li chiamo . La famiglia è importante. La figura del genitore deve rimanere di supporto per il ragazzo. I miei genitori non sono mai stati oppressivi, sono rimasti sempre nel loro e questo è stato importante per me".