Zaniolo, lettera a società e tifosi: "Mi metto a disposizione della famiglia Roma"

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L'attaccante della Roma affida ad una lettera inviata all'Ansa il suo pensiero dopo le vicende degli ultimi giorni: "Sono state dette e scritte molte cose che mi riguardano in queste ultime settimane e parecchie non sono veritiere". Poi lo stesso classe '99 tende la mano alla Roma dopo la rottura. "Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma", conclude il messaggio, firmato Niccolò Zaniolo

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Nicolò Zaniolo prova a gettare acqua sul fuoco dopo la rottura totale con società, ambiente e tifosi nelle ultime settimane. L'attaccante, rimasto nella capitale durante l'ultima sessione di mercato nonostante la sua volontà di cambiare aria, ha affidato all'Ansa il suo pensiero attraverso una lettera: "Sono state dette e scritte molte cose che mi riguardano in queste ultime settimane e parecchie non sono veritiere". Poi aggiunge: "Sono arrivato a Roma da sconosciuto e Roma e i romanisti mi hanno accolto come uno di loro. Mi hanno trasmesso fiducia, coraggio e affetto nei momenti terribili e bui degli infortuni. A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ciò che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti". "A 23 anni - prosegue l'attaccante - ho vissuto esperienze che molti miei colleghi non vivono in un'intera carriera: cadere, rialzarsi, cadere di nuovo, rialzarsi ancora, vincere".

"Periodo buio, ho avuto paura. A disposizione della famgilia Roma"

"In questi ultimi mesi - prosegue Zaniolo - ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire quale sarebbe stato il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato sul campo e in allenamento con la massima professionalità". E poi l'episodio delle minacce dei tifosi. "Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato". "Non mi era mai successo la conclusione - e mi sono spaventato molto. Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto acompleta disposizione della famiglia della Roma". Firmato, Nicolò Zaniolo 

L’inizio della vicenda Zaniolo

È la vigilia della 19ma giornata di campionato quando Nicolò Zaniolo chiede alla Roma di non essere convocato per la partita contro lo Spezia: vuole andare via. La società è disposta a farlo partire ma soltanto a titolo definitivo oppure in prestito con obbligo di riscatto senza condizioni e per una cifra non inferiore ai 30 milioni di euro. In un primo momento sono le squadre di Premier, specialmente il Tottenham, a chiedere informazioni. Poi, si inserisce anche il Milan campione d'Italia, destinazione molto gradita a Zaniolo. I contatti tra i rossoneri e la Roma però non sono positivi e la dirigenza milanista abbandona l’idea di poter acquistare Zaniolo già a gennaio. L’offerta giusta arriva a pochi giorni dalla chiusura del mercato ed è quella del Bournemouth che mette sul piatto 30 milioni più bonus e il 10% sulla futura rivendita. Offerta non pareggiabile dal Milan che si ritira definitivamente.

Il rifiuto di Zaniolo al Bournemouth e il successivo ripensamento

Zaniolo rifiuta il ricco ingaggio del Bournemouth, terz’ultimo in Premier, bloccando, di fatto, il mercato della Roma. Il 29 gennaio arrivano per il calciatore insulti e minacce di morte secondo la ricostruzione fatta dell’agenzia Ansa e confermata dalla famiglia del giocatore: un gruppo di persone, dopo averlo riconosciuto, lo ha insultato e minacciato nei pressi della sua abitazione. Zaniolo si rifugia a La Spezia e a poche ore dalla scadenza del mercato si convince ad accettare il Bournemouth e lasciare la Roma. Il club inglese, però, nel frattempo ingaggiato Traoré dal Sassuolo dichiarandosi non più interessato all’acquisto di Zaniolo che dunque rimane a Roma da separato in casa.