Sanremo, Ibrahimovic ad Amadeus: "Anche senza di me non sei andato male...". FOTO
L'attaccante svedese del Milan, protagonista assoluto del Festival nel 2021, manda un messaggio attraverso i social al suo 'vecchio' amico Amadeus: "Anche senza di me - scherza - non sei andato male... Sei il numero uno"
- Mancava la 'firma' di Ibra sul Festival: il giorno seguente alla vittoria del Milan - coincisa con il suo ritorno in panchina a San Siro dopo il lungo stop - il fenomeno svedese si è voluto congratulare (a modo suo) con Amadeus, direttore artistico del suo quarto Sanremo consecutivo: "Anche senza di me non sei andato male, sei il N° 1", il messaggio affettuoso del bomber rossonero, co-conduttore nel 2021. E allora ricordiamo alcuni passaggi della sua esperienza all'Ariston...
- Ibra è stato il mattatore assoluto, presenza fissa della 71^ edizione.
- Un 'derby' di battute continue tra il rossonero e i due presentatori, entrambi tifosi interisti. 'Costretti' dal gigante di Malmoe a indossare anche la maglia rossonera...
- Tra i momenti più esilaranti il racconto della sua 'avventura' per raggiungere Sanremo da Milano, dov'era tornato per Milan-Udinese. Un incidente sull'autostrada ha bloccato Zlatan, entrato in scena soltanto alle 23. "Dopo tre ore fermi in macchina - spiega - ho chiesto all'autista di farmi scendere. Ho fermato un motociclista e gli ho chiesto di portarmi a Sanremo: meno male era un milanista".
- Tra i suoi 'bersagli' preferiti Achille Lauro, in gara nel 2021. Inserito nella sua personalissima formazione del Festival: "Amadeus in porta, Fiorello fantasista e in difesa metterei il cantante, gli avversari hanno paura di lui. Mi è simpatico, volevo scambiare la maglia con lui ma non si può, è sempre nudo...".
- Nessun dubbio in avanti per bomber Zlatan: "Giochiamo a due punte: io e... Ibrahimovic".
- Ma ci sono anche dei momenti di commozione, come l'incontro sul palco con Sinisa Mihajlovic. Parlano della loro iniziale rivalità, "cominciata con una testata in Juve-Inter" e la battaglia dell'allenatore contro la leucemia. "Quando l'ho saputo non avevo la forza di chiamarlo - confessa Ibrahimovic - e non riuscivo a parlare, era lui che mi dava forza".
- Finisce in musica, con il quartetto che intona Io vagabondo dei Nomadi e Fiorello che ribattezza subito il gruppo 'gli Abba-deus', in omaggio alla Svezia di Ibra.
- Sul palco dell'Ariston, per l'esibizione dei siciliani Colapesce e Dimartino, c'è anche Paola Fraschini, campionessa di pattinaggio a rotelle, vincitrice di 7 medaglie d'oro in carriera. Che ha un messaggio per Ibra: "Se vuoi ti insegno a pattinare...".
- Ibra si diverte come un matto, canta e balla, ma chiude la sua esperienza con un momento serio...
- Nella serata finale, il campione rossonero chiude la sua settimana sanremese con un monologo. "Questo non è il Festival di Zlatan o di Amadeus - le parole di Ibra - è il Festival di tutti gli italiani. Grazie Italia per tutto quello che mi hai dato in questi anni".
- E ancora: "Ho giocato più di 900 partite, vinto 11 scudetti, tante coppe ma non ho sempre vinto. Sono Zlatan quando vinco e quando perdo. Il fallimento - conclude - non è il contrario del successo, ma una parte del successo".