Inter, Marotta: "Risolvere problema della continuità, fiducia in Inzaghi. Lukaku? Vedremo"

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L'ad nerazzurro ha parlato a Sky Sport del momento dell'Inter dopo il 7° ko in campionato: "Bisogna risolvere il problema della continuità, chiediamo a squadra e allenatore più motivazioni per non perdere l'obiettivo della qualificazione in Champions. Inzaghi ha la nostra fiducia. Ci è piaciuto l'atteggiamento di Lautaro, tutti percorrano quella strada". Sul futuro di Lukaku: "A giugno tornerà al Chelsea. Lui vuole restare, vedremo se si potrà aprire uno scenario"

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Fiducia in Simone Inzaghi, ma per l'Inter serve un cambio di rotta che permetta di non rischiare la qualificazione alla prossima Champions League, obiettivo divenuto primario in questa stagione. È questo il succo delle parole di Giuseppe Marotta, che ha concesso un'intervista a Sky Sport analizzando il momento dei nerazzurri. Dopo la sconfitta contro il Bologna, la settima in questo campionato, l'amministratore delegato dell'Inter ha chiesto rimedio al problema della continuità: "Il percorso di questi anni è soddisfacente - ha detto Marotta -: nel 2019/20 siamo arrivati secondi e abbiamo fatto la finale di Europa League, nel 2020/21 abbiamo vinto lo scudetto e lo scorso anno abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa. L'attualità ci vede protagonisti in Champions e in Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa ma la manifestazione più ambita è sempre il campionato e abbiamo discontinuità di risultati: un club per essere grande deve avere continuità. La squadra e l'allenatore devono fare di più per risolvere il problema della continuità. Noi, come società, siamo sempre pronti a supportarli, ma sta a loro ad Appiano, in un confronto diretto, trovare il rimedio a questa problematica".

"Obiettivo qualificazione in Champions. Inzaghi mai in dubbio"

L'ad nerazzurro ha poi fissato gli obiettivi stagionali e ha fatto chiarezza sulla posizione di Simone Inzaghi: "Accanto a prestazioni vincenti come con Porto e Milan o con il Napoli - ha proseguito -, ci sono state partite che non hanno portato punti. Contro squadre alla portata, le cosiddette "provinciali", abbiamo fatto 2 punti su 12 a disposizione. Va fatta un'analisi e la terapia deve essere individuata da allenatore e giocatori. Noi come società abbiamo il dovere di supportare la loro attività, ma non vogliamo alibi. Dopo la sconfitta di ieri con il Bologna siamo qua a chiedere alla squadra e all'allenatore ancora più motivazione e concentrazione perché si possa non perdere di vista l'obiettivo di questa stagione, che è la qualificazione in Champions". Capitolo Inzaghi: "È un allenatore bravo, giovane e preparato. La fiducia in lui non è mai mancata. Sta facendo un ottimo lavoro, ma ci sono anche gli avversari. L'anno scorso abbiamo condotto il campionato per tre quarti, poi siamo scivolati su una buccia di banana nella 'Fatal Bologna'. Quest'anno c'è un avversario che sta battendo ogni record, facendo una cavalcata davvero trionfale. Noi dobbiamo adeguarci, stiamo gareggiando in altre due competizioni e colgo l'occasione per spronare i giocatori, che sono ottimi professionisti, e l'allenatore, perché questa è la volontà della società: abbiamo l'obbligo di regalare soddisfazioni ai nostri tifosi".

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"Lautaro dimostra appartenenza alla maglia. Lukaku resta? Vedremo"

Marotta ha anche commentato le dichiarazioni di Lautaro Martinez, che dopo il ko di Bologna ha scosso l'ambiente chiedendo una reazione ai suoi, e ha fatto il punto sul futuro di Romelu Lukaku: "L'atteggiamento di Lautaro ci è piaciuto, ho apprezzato molto le sue dichiarazioni. Sono sinonimo di appartenenza e attaccamento alla maglia. Da quando la squadra si ritroverà ad Appiano, dovranno lavorare tutti su quella strada. Se sarà il capitano del futuro? La fascia ha al suo interno valori importanti e, quando c'è condivisione di questi valori da parte di quel giocatore che la indossa, è la cosa migliore. Poi ci sono sempre logiche da rispettare. Lukaku resta all'Inter? Parlarne ora è prematuro, al momento abbiamo l'obiettivo di finire al meglio la stagione, poi ci sarà da pensare alle ipotesi sulla squadre per l'anno prossimo e in questo senso il ds Ausilio sta facendo un lavoro concreto per individuare i giocatori nei ruoli giusti. Lukaku oggi è un giocatore del Chelsea, al termine della stagione tornerà lì e poi si aprirà uno scenario nuovo e vedremo cosa fare. Lui vuole restare, è una intenzione che ha manifestato più volte e sicuramente conoscendolo vedremo se sarà il caso di poter negoziare un suo ritorno con noi".

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"Spogliatoio compatto, ci aspettiamo altri risultati importanti. Sui rinnovi..."

In chiusura un punto sulla questione rinnovi: "Oggi, come fenomeno calcistico, c'è una difficoltà maggiore a rinegoziare i rinnovi perché la concorrenza dei club esteri è più forte da un punto di vista negoziale. Noi dobbiamo rincorrere un concetto di sostenibilità che garantisce alla storia di ogni club di avere lunga vita. Oggi abbiamo alcuni giocatori in scadenza, altri come Calhanoglu e Bastoni che hanno il contratto in scadenza più avanti. Dal punto di vista del cuore sarebbero tutti da confermare, dal punto di vista razionale e della programmazione bisogna amaramente fare delle scelte, ma stiamo lavorando in tal senso per far sì che ci sia anche l'anno prossimo una squadra competitiva". Sugli episodi di nervosismo manifestati ultimamente: "Posso garantire che nello spogliatoio c'è grande compattezza, i giocatori remano tutti dalla stessa parte altrimenti non saremmo qua e avremmo preso provvedimenti differenti. E concludo con un ringraziamento alla proprietà. Nonostante le tante critiche non ha mai fatto mancare nulla e questo è importante perché nel nostro sport la cultura dell'alibi galoppa. Noi siamo puntuali nei pagamenti, attenti a tutti, supportiamo l'attività sportiva e lo facciamo grazie a una proprietà che è alle nostre spalle". Chiusura sul futuro: "Cosa devono aspettarsi i tifosi? Noi ci aspettiamo qualche risultato importante, qualche emozione, soddisfazione. Sono in ballo due trofei, uno grandissimo come la Champions League e uno meno importante come la Coppa Italia. Intanto dobbiamo onorare la maglia fino in fondo, poi se gli altri saranno più bravi ci toglieremo il cappello e li apprezzeremo. In ogni caso starà a noi recitare un ruolo da protagonista fino in fondo".

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