Cori razzisti a Maignan, l'arbitro Maresca all'Ansa: "Mio fratello, dolore per buu beceri"

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L'arbitro che ha interrotto Udinese-Milan dopo i cori razzisti a Maignan ha parlato all'Ansa: "Mi sono comportato da fratello maggiore, ho provato sincero dispiacere per il giocatore e disagio per quei buu beceri - ha detto Maresca -. Il regolamento è chiaro e io mi sono limitato a seguirlo"

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È stato l'arbitro Maresca a prendere la decisione di sospendere la partita per qualche minuto dopo i cori razzisti nei confronti di Maignan che l'hanno spinto ad abbandonare temporaneamente il campo. "Mi sono comportato da fratello maggiore, ho provato sincero dispiacere per Maignan che era chiaramente colpito sul piano emotivo: che disagio ho provato per quei buu beceri..." - è stato il commento del direttore di gara in un'intervista all'Ansa -. Fermo restando che il regolamento è chiaro, la linea dell'Aia e del designatore Rocchi non ammette equivoci e io mi sono limitato a seguirla, come è mio dovere".

Cosa è accaduto nel dettaglio

L'arbitro ha poi fornito maggiori dettagli su quanto accaduto: "Il giocatore era prostrato emotivamente, in modo evidente, io gli ho appoggiato una mano sulla spalla ma lui è andato autonomamente dal quarto uomo a rappresentare la situazione - ha raccontato -. Il quarto uomo mi ha informato e quindi ho cercato di rassicurare Maignan, anche sul piano umano, nel caso avesse avuto una reazione forte: qualsiasi cosa accada, gli ho detto, rivolgiti a me, ora faccio fare l'annuncio. Così è avvenuto, come è standardizzato, poi è stato ripetuto l'annuncio agli altoparlanti e infine c'è stata la prevista sospensione della gara. L'arbitro può poi invitare le squadre a lasciare il terreno di gioco, cosa che però non è successa ieri. Nei casi più seri si potrebbe arrivare all'interruzione della partita, sentendo il responsabile dell'ordine pubblico, ma non è stato necessario arrivare nemmeno a questo". "In quei momenti - ha concluso Maresca -, ho provato grave disagio per il giocatore ma anche per la situazione. Chi prova amore per questo sport - giocatori, arbitri, tifosi - prova dolore a vedere interrotta una partita per un evento così becero, per il comportamento di alcuni. Perché solo di alcuni si tratta e non bisogna generalizzare".

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Gli ultimi aggiornamenti e lo sfogo di Maignan

Accertamenti di polizia sono già in corso da ieri sera per verificare le responsabilità dei cori razzisti rivolti verso il portiere del Milan, nel corso della sfida contro l'Udinese al Bluenergy Stadium. Non appena gli atti saranno trasmessi alla magistratura verrà aperto un fascicolo. Maignan, nel frattempo, si è sfogato sui social: "Non è stato il giocatore ad essere aggredito, ma l'uomo e il padre di famiglia - una parte in sintesi del suo post (qui l'integrale) -. Oggi un intero sistema deve assumersi le proprie responsabilità: gli autori di questi atti, gli spettatori in tribuna, il club dell'Udinese, le autorità e la Procura se non faranno nulla. È una battaglia difficile, ma la vinceremo".

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