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Roma-Lazio: l'esultanza di Mancini fa discutere, poi le scuse

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Il difensore giallorosso che ha deciso il derby fa discutere per l'esultanza con cui a fine gara ha festeggiato sotto alla Curva Sud, sventolando una bandiera con i colori della Lazio e il disegno di un topo. Immediate le scuse: "Non volevo offendere nessuno, ho preso la prima bandiera che mi hanno dato". Immobile critico: "C'è modo e modo di festeggiare, c'è chi lo fa con stile e chi no"

COSA RISCHIA MANCINI

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Ha fatto discutere l'esultanza di Gianluca Mancini, uomo-derby con il suo gol di testa contro la Lazio che a fine partita, con tutto il resto della squadra, è andato a festeggiare insieme ai tifosi, sotto alla Curva Sud. Qui, un tifoso gli ha passato una bandiera, che il difensore giallorosso ha sventolato per qualche secondo, prima di restituirla, forse dopo aver realizzato bene cosa ci fosse raffigurato. La bandiera, con i colori biancocelesti della Lazio, aveva infatti al centro il disegno di un topo. Uno sfottò che però rischia di essere andato oltre, e di cui Mancini si è poi scusato, in un'intervista al canale della Roma.

Le scuse di Mancini

"Non volevo offendere nessuno, ho esultato con i miei tifosi: un po' di goliardia ci può stare. Sono partite intense, ho preso la prima bandiera che mi hanno dato, però sono cose che finiscono nei festeggiamenti senza mancare di rispetto a nessuno. Chiedo scusa, ero solo molto felice di festeggiare coi miei tifosi", le parole di Mancini.

La replica di Immobile

Prima che arrivassero le scuse, sull'episodio si era pronunciato anche Ciro Immobile, che intervistato a fine gara lo aveva "condannato", senza fare nomi ma con un riferimento parso subito chiarissimo: "Nel finale della partita ho visto un po' di caos, cose da derby. C'è modo e modo di esultare, c'è chi lo fa con stile e chi meno ma questi sono punti di vista".  

"Infortunio? Esco solo se ho una gamba rotta"

In precedenza, subito dopo il fischio finale, Mancini aveva espresso tutta la sua emozione per il gol: "Mi batte il cuore fortissimo. Era il mio decimo derby e mi mancava il gol. Sono l'uomo più felice del mondo", le sue prime parole. "Non vincevamo il derby da tanto, i tifosi se lo meritano, loro sono sempre stati con noi. Oggi l'importante era vincere per noi, per i tifosi e per la classifica. I pantaloncini li ho regalati a questi splendidi tifosi (all'intervista si presenta con quelli che gli ha prestato Pellegrini, ndr), ma la maglia la voglio tenere per me, è quella del mio gol nel derby. L'inchino che ho fatto era per questa fantastica curva. C'è un grande affetto reciproco". Infine, ha spiegato il problema che, nel primo tempo, prima del gol, sembrava quasi costringerlo a chiedere il cambio: "Ho avuto un problemino, poi un altro. All'intervallo ho preso qualcosa, perché in queste partite esco solo se ho una gamba rotta. Starei troppo male a rimanere in panchina". 

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