Torino-Milan, Pioli: "Se saranno i miei ultimi giorni qui? Non ci penso"
Pioli in conferenza stampa pre Torino: "Incontreremo il club a fine stagione e faremo le nostre valutazioni". Sulla stagione: "Abbiamo fatto un campionato migliore dell'anno scorso e un'Europa peggiore". Sugli anni al Milan: "Faccio questo lavoro per emozionarmi, e qui mi sono emozionato". Partita live sabato 18 maggio alle 20.45 su Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 251, Sky Sport 4K e in streaming su NOW
Termina qui la conferenza di Pioli.
Il Milan potrà vincere la Champions nei prossimi anni?
"Difficile. Mi auguro di sì, ma il livello della Champions è altissimo. Ma è anche una competizione strana: il Dortmund è quinto lontanissimo dal Leverkusen, eppure è in finale. Il Milan deve continuare a crescere e investire. Anche in Italia non era competitivo e ora lo è, serve fare un altro scalino".
Dov'era lei il 18 maggio 1994 quando il Milan vinceva la Champions contro il Barcellona?
"Ero a Firenze e la settimana prima sfidammo il Milan in amichevole, lì Capello disse 'ho capito chi far giocare in finale'. Era una squadra stratosferica".
Cosa ne pensa del Torino e della sua classifica?
"Ormai nel campionato italiano ci sono sempre cinque-sei squadre di un livello molto alto, difficile che escano da quelle posizioni, quindi per tutte le altre è una lotta. Stimo tanto Juric, è difficile giocarci contro".
Quest'anno ha allenato un gruppo rinnovato, chi l'ha sorpresa di più? E chi deve fare in più?
"I nuovi hanno dato disponibilità e hanno qualità importanti, hanno fatto bene ma faranno sicuramente ancora meglio in futuro. Il primo anno non è semplice. Recentemente ho chiesto ai nuovi la loro classifica dell'anno scorso con le relative ex squadre, nessuno tranne Okafor aveva raggiunto un livello così alto. Qualcosa che non ha funzionato c'è stato, chiaro, ma non per mancata disponibilità e professionalità".
Giroud è stato l'uomo dei gol pesanti dello scudetto: cosa ne pensa del calciatore e dell'uomo?
"Abbiamo vinto quello scudetto grazie a tutti, lì abbiamo fatto qualcosa di eccezionale. Sono situazioni che non nascono spesso, si era creata una magia. Che Olivier sia stato giocatore e uomo fondamentale non ci sono dubbi. A lui, Kjaer e Ibra sono legato in modo assoluto".
A breve il Milan saluterà Giroud e Kjaer, è un vuoto difficile da colmare a livello di leadership? O qualcuno può sostituirli?
"Parliamo di giocatori molto importanti nello spogliatoio, esattamente come Ibra fino a un anno fa. Ma in cinque anni tanti altri sono cresciuti e dovranno prendersi più responsabilità".
Le sembra che ci siano idee chiare nel futuro del Milan? E cosa dice dei giocatori all'addio come Giroud?
"Non dovete farle a me queste domande. Ho già parlato con alcuni ragazzi. E ho parlato con Giroud, domani non giocherà dall'inizio ma giocherà l'ultima. Il rapporto che ho creato con questi giocatori è profondo, anche al di là dei risultati sportivi. Posso soltanto essere grato e felice. Faccio questo lavoro per emozionarmi, e qui mi sono emozionato".
Alcuni dicono che, piuttosto di un'incognita in panchina, meglio tenere Pioli. Dopo cinque anni lei pensa di aver esaurito il suo ciclo?
"Il ragionamento del 'tanto vale tenere Pioli' non mi piace tantissimo. Vale se si crede che io possa fare un grande lavoro. Ma non è il momento di dire quello che penso io".
Con cento gol in stagione perché il Milan non ha vinto?
"Perché c'è chi ne ha segnati di più e subiti di meno".
Var a chiamata, due per squadra: può essere una soluzione?
"Non saprei, non credo sia semplice come cosa. Noi rivediamo subito le immagini dal campo, ma avere altre interruzioni non mi convince. Sono sempre per giocare il più possibile".
Si sente protetto dai suoi dirigenti?
"Io col club ho sempre avuto un grande rapporto, dall'inizio alla fine. Poi ognuno, giustamente, fa quello che deve fare".
Un voto alla squadra e a se stesso?
"Non voglio farlo, ma sicuramente abbiamo fatto un campionato migliore dell'anno scorso e un'Europa peggiore".
Come commenta la situazione di Allegri con la Juve?
"E' sempre difficile giudicare da lontano. È un grande allenatore e ha ottenuto tantissimo. Noi allenatori sappiamo che dobbiamo gestire certe pressioni e certe aspettative. Nel nostro ambiente tutto è sempre esagerato, dai complimenti alle critiche. Non mi sento di dare nessun giudizio".
Ci pensa che potrebbero essere le sue ultime partite al Milan?
"Cerco di non pensarci. Come sempre, da quando sono qua, ci incontreremo col club a fine stagione e faremo le nostre valutazioni. Scegliendo cosa fare in futuro. Fino ad allora c'è massima concentrazione per il bene della squadra. Eventualmente certe emozioni le conoscerò vivendole".
Che tipo di Milan sarà? Giocherà chi ha giocato meno come Terracciano, Musah e Jovic?
"Theo non si è allenato per un attacco influenzale, vedremo se ci sarà. Tutti hanno dato il massimo con atteggiamenti positivi durante la stagione, ho detto alla squadra che spero di far giocare tutti nelle ultime partite. Conterà avere la voglia giusta ma sono sicuro andrà così".
Il secondo posto è aritmetico, come si motivano ora i giocatori?
"E' stata una buona settimana. Aver vinto col Cagliari e conquistato il secondo posto ci dà serenità, che può aiutarci a rendere al meglio. Mi aspetto una prestazione di livello".
Inizia la conferenza stampa di Pioli.