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Mkhitaryan: "Inzaghi come un padre. Chivu? Avrà un grande futuro"

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Il centrocampista dell'Inter al Festival dello Sport di Trento: "Quando Inzaghi mi ha cambiato a Udine dopo trenta minuti mi è sembrato un po' strano, ma non avevo ancora capito che lui toglieva tutti gli ammoniti. Mi ha dato una seconda giovinezza". Su Chivu: "Capisco le scelte, sono pronto ad aiutare giocando una sola volta a settimana". E quella volta che è stato a un passo dal Milan…

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"Era l'agosto del 2019 e Mino Raiola mi stava chiedendo se volessi lasciare l'Inghilterra e di scegliere tra il Milan e la Roma. In quel periodo il Milan stava puntando su Taison dello Shakhtar e temevo sarei stato il loro piano B, allora ho risposto Roma per trovare la felicità che ho sempre sognato". Uno dei tanti bivi di mercato, il classico 'cosa sarebbe successo se' che avrebbe potuto fare di Henrikh MKhitaryan un giocatore del Milan. E invece… la Roma e poi l'Inter nel presente. A rivelarlo è stato lo stesso centrocampista intervenuto al Festival dello Sport di Trento: "Dopo quella domanda di Mino passano cinque giorni dove non sento nulla, poi il 30 agosto, mentre si giocava un Arsenal-Tottenham, Raiola mi chiama poche ore prima della calcio d'inizio e mi dice: 'Finita la partita prendi l’aereo e vieni a Roma che firmiamo il contratto'. A Roma il tifo è una cosa pazzesca, sono cose che un tempo avrei potuto solo leggere sui giornali. È stato bellissimo, pazzi nel senso più positivo del termine. Lì ho ritrovato il piacere di giocare a calcio. Più romano o milanese? Mi sento italiano (ride, ndr)".

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Quindi il passaggio all'Inter: "La Roma fu poco chiara, l’Inter mi accordò due anni di contratto fissi. Mou non sapeva nulla e quando lo scoprì litigò con la società, venne da me chiedendomi cosa volevo, ma spiegai al mister che ormai era troppo tardi". Su Inzaghi e l'Inter: "È un rapporto che non si scorda, ho passato tre anni bellissimi, mi ha dato una seconda giovinezza. Certo, quando mi ha tolto dopo trenta minuti a Udine mi è sembrato un po' strano, ma non avevo ancora capito che lui toglieva tutti gli ammoniti; è stato un allenatore, un padre e un amico. Quando è andato via gli ho scritto per ringraziarlo". Infine la delusione Champions dell’anno scorso: "È stato orgoglio e trauma contemporaneamente. Il percorso è stato meraviglioso, ma la regola del calcio è quella: o vinci o perdi, sicuramente i rimpianti sono tanti, eravamo abituati a vincere trofei".

"Chivu? Avrà un grande futuro"

Infine Mkhitaryan parla anche di Chivu e del suo minutaggio in questo avvio di stagione: "Non posso dimenticare dei miei 36 anni, la voglia di giocare e aiutare c'è, ma vanno capite le scelte dell'allenatore, sono pronto a giocare una volta a settimana e, magari, non sempre come fatto fino a poco tempo fa. Sto accettando qualsiasi scelta, so che è fatta per il bene dell'Inter e in Chivu vedo un allenatore con un grande futuro".

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