Domenica 19 ottobre Atalanta e Lazio si sfidano alle 18 (match da seguire in diretta su Sky Sport Calcio e in streaming su NOW). Sarri ha presentato il match in conferenza, spiegando perché ha deciso di restare nonostante il mercato chiuso: "Quello che ho fatto per la Lazio non lo avrei fatto per nessun'altra squadra. Qui ho avuto forti remore nel farlo nonostante le difficoltà e questa forza non mi sta abbandonando. Il nostro campionato sarà di sofferenza, dobbiamo essere umili"
Per Maurizio Sarri il rapporto con la Lazio è speciale. Lo ha ribadito lo stesso allenatore, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l'Atalanta (match da seguire domenica 19 ottobre alle 18 in diretta su Sky Sport Calcio, Sky Sport 4K, Sky Sport 251 e in streaming su NOW). Sarri è tornato sulla questione del mercato chiuso, giurando amore ai colori biancocelesti: "In questo momento quello che ho fatto per la Lazio non lo avrei fatto per nessun'altra squadra. Una società che mi fa firmare il contratto e poi mi dice che ha il mercato chiuso l'avrei abbandonata. Qui ho avuto forti remore nel farlo nonostante le difficoltà e questa forza non mi sta abbandonando, ho sempre la ferma convinzione di far crescere questo gruppo. Non ho parlato con la società, il direttore mi ha detto che probabilmente a gennaio potremo fare mercato, ma un'ufficialità della situazione non ce l'ho. Io comunque sono contento: una squadra come questa che ha vissuto quello che ha vissuto per quattro mesi, che gioca un derby con quella prestazione, che domina a Genova dove ha sofferto anche la Juve e recupera la partita con il Torino in quel modo è un aspetto positivo. In allenamento siamo in crescita, poi speriamo basti".
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Quella della Lazio sembra una continua emergenza
"L'Atalanta di Juric è simile a quella di Gasperini"
Mentre sulla stagione che attende la Lazio, Sarri ribadisce come "il nostro campionato sarà di sofferenza, dobbiamo essere umili anche nel modo di pensare, così come l'ambiente. L'Atalanta di Juric è simile a quella di Gasperini, con differenze minime. La nostra situazione - ha aggiunto - sta diventando ancora più difficile con l'andare del tempo, serve l'umiltà di accettare la sofferenza. Ma non dobbiamo confondere l'umiltà con l'accettazione della sconfitta". Infine, una spiegazione sugli infortuni: "Abbiamo fatto ogni tipo di analisi e molti infortuni sono pregressi. Dia ha un problema da 3 anni, Pellegrini ha un infortunio traumatico, Marusic ha un riacutizzarsi di una cicatrice di anni fa. Quelle dei nostri calciatori sono tutte situazioni al limite e in cui non ci rendiamo conto di che minutaggio possano avere. Chiaro che qualcuno dovrà essere messo dentro".
