Nell'undicesima puntata di Football Benchmark, Luca Marchetti e Andrea Sartori hanno analizzato le differenze tra Premier League e Serie A sottolineando come il campionato inglese sia riuscito ad incrementare il suo valore generale. Ricavi più alti, media spettatori maggiore anche se con stadi più piccoli, capacità di spesa dei club. Tutti aspetti che evidenziano come la Premier oggi valga due volte e mezzo la serie A
LA PREMIER VALE DUE VOLTE E MEZZO LA SERIE A. VIDEO - TOTTENHAM, GUADAGNI DAI... RISTORANTI
RICAVI OPERATIVI - Già dal 2011 la Premier League era davanti alla nostra serie A di circa 1,7 miliardi di euro, ovvero del 70%. Nei cinque anni successivi, la forchetta si è ampliata notevolmente e la Premier League ha raddoppiato i ricavi mentre la serie A li ha aumentati del 30%. La Premier League ha una crescita annuale media del 15%, la serie A solo del 5%. Come si è arrivati a questa situazione? Perché la Premier riesce a guadagnare di più? Vediamo
RICAVI DA BOTTEGHINO - Stadi pieni, anche se mediamente più piccoli rispetto a quelli italiani. I ricavi da stadio delle inglesi sono il triplo rispetto a quelli dei club italiani. La forchetta è rimasta più o meno costante negli anni anche se questo dato è leggermente falsato dalla svalutazione della sterlina dopo il referendum sulla Brexit. Da questo punto di vista, la Premier è cresciuta con un impatto del 4% medio annuo, mentre la serie A del 5%. Tutto sommato, i due campionati restano in linea con i rispettivi trend ma con valori di partenza molto diversi
STADI, MEDIA SPETTATORI - Come detto, quelli inglesi sono mediamente più piccoli, ma c'è una differenza enorme per quanto riguarda la media spettatori che più o meno, per Inghilterra e Italia, negli ultimi anni, è rimasta uguale. La Premier League ha una media spettatori di 36mila unità, mentre per la serie A di 23mila, meno di due terzi rispetto alla Premier avendo degli stadi più grandi e dei prezzi più bassi. Questo ci fa capire ancora meglio perché c'è questo grandissimo divario a livello di ricavi da stadio che poi fa riferimento al fatto che si gioca in stadi più moderni, di proprietà che, di conseguenza, portano dei vantaggi non indifferenti
TASSO DI OCCUPAZIONE NEGLI STADI - In Inghliterra non si scende mai sotto il 90%, in Italia soltanto una volta nel 2017/18 si è arrivati al 60%. L'Inghilterra balla tra il 92 e 96 per cento, l'Italia, tra il 52 e il 62 per cento. Questo incremento, in Italia, è generato soprattutto dalle buone performance di Inter e Milan che nella scorsa stagione hanno fatto molto bene e hanno aiutato a elevare il tasso di utilizzo
DIRITTI TV ESTERI PREMIER LEAGUE - Abbiamo analizzato tre cicli per entrambi i campionati e soprattutto ci siamo soffermati sui diritti tv venduti all'estero. Il valore totale dei diritti tv è 3,1 miliardi di euro per quanto riguarda la Premier League mentre per la Serie A è di 1,3 miliardi. Se prendiamo la media dei 9 anni che abbiamo analizzato il 42% del totale dei ricavi derivano dall'estero per la Premier anche se è un trend leggermente decrescente
DIRITTI TV ESTERI SERIE A - La "torta" è più piccola, il valore medio nei 9 anni analizzati è inferiore del 20%. Fa capire come il prodotto Premier League sul mercato internazionale sia più attraente. Un stimolo in più per la serie A di trovare il modo per apparire più attraente all'estero. In questo senso Liga e Bundesliga stanno crescendo molto
RICAVI COMMERCIALI - Questo ambito è sfruttato molto bene dalla Premier League che ha creato un vero e proprio "brand" con una grande esposizione del marchio molto evidente in tutte le partite. Si parte da una differenza già piuttosto ampia nei numeri di partenza e si va ad accrescerla con il passare degli anni. Partiamo da una "forchetta" in cui c'è differenza di circa il 60% e negli anni, nonostante la svalutazione della sterlina, diventa del 120%. Se vogliamo vederla da un punto di vista di crescita annuale la Premier League è cresciuta in media del 20% ogni anno, la serie A solo del 6%. C'è però un trend molto positivo in Italia grazie soprattutto a Juventus e Inter. L'Inter è la 9^ squadra europea per quanto riguarda i ricavi commerciali
PROFITTI PRIMA DEL MERCATO - Ovvero i profitti che intervengono prima della cessione di un grande calciatore che ovviamente porta guadagni. Differenza clamorosa: la serie A è sempre negativa e solo nel 2016/17 ha generato in aggregato profitti per 24 milioni, la Premier ha aumentato di circa 12 volte i profitti partendo da 100 milioni circa. La Premier genera, in questo senso, dei profitti che sono 50 volte superiori a quelli della serie A: 1175 milioni di euro contro soli 24
SPESE NEL MERCATO - C'è una grandissima differenza sulla capacità di spesa delle squadre inglesi rispetto a quelle italiane. Se analizziamo le sei stagioni prese in considerazione, possiamo vedere come la serie A ha speso 6 miliardi di euro, la Premier League 9, ma il discorso va fatto sul disavanzo, ovvero sulla differenza tra acquisti e cessioni. Per la Premier è 4 miliardi e mezzo di euro, quella della serie A è 600 milioni di euro. Per ben quattro anni, di quelli analizzati, la Premier ha speso più del doppio della serie A. Nella stagione 2018/19 questo "gap" si è ridotto notevolmente e la spesa della Premier è diminuita anche se qui c'è sempre da considerare la svalutazione della sterlina. Ma la Premier può permettersi di spendere e non vendere proprio per il discorso fatto circa i profitti