Milan campione d'Italia: le pagelle di Stefano De Grandis
Le mani di Maignan sullo scudetto del Milan, le sue come quelle di Leao: sono loro i migliori della stagione. La crescita esponenziale di Tonali e Kalulu, i gol pensanti di Giroud, le sicurezze Tomori e Bennacer. Tutti i voti della stagione da parte di Stefano De Grandis
- La strategia scudetto parte dal numero 1. Addio a Donnarumma e scommessa sul francese, col bilancio in lavatrice per ritrovarlo pulito e asciugato. E sul campo nemmeno un rimpianto, grazie a un portiere abile con le mani ed eccellente con i piedi. DETERSIVO
- Mette la toppa dove si apre il buco, che sia sulla fascia o al centro. Fino a diventare il mastice indispensabile per evitare ogni spiffero difensivo accanto a Tomori. Veloce ma anche fisico, non disdegna l’appoggio in avanti. ESUBERANTE
- Difensore solo di nomina, di fatto è il centrocampista rossonero in più che sceglie spesso la traccia interna. Più cattivo in difesa, ma meno efficace in conclusione rispetto alle due stagioni precedenti: in campionato si ferma a 5, anche se l’ultimo all’Atalanta è un gol d’autore. ACCELERATO
- Il mancato rinnovo del contratto contribuisce a fargli perdere posizioni e serenità. Ma chiude da protagonista, giocando da playmaker e segnando nell’ultima uscita. In generale, completa il centrocampo, con compiti alternativi, ogni volta che Pioli decide di rinunciare al trequartista. UNIVERSALE
- Erede di Cahlanoglu, onora il lascito con una superba prima parte della stagione. Spunti, strappi e qualche gol, regalando alla squadra, la quantità di estro necessaria. Poi si affloscia e perde colpi, pagando qualche limite dal punto di vista fisico. ALTALENANTE
- Garantisce al Milan l’equilibrio tattico di una squadra che normalmente ha, negli 11, altri tre giocatori offensivi. Aggiungendo comunque guizzi, iniziative e buona capacità di palleggio. Paga a un certo punto la voglia di Pioli di avere più gente avvezza a far gol. BILANCIA
- Lui non corre, surfa. E se trova l’onda giusta, fermarlo non è più possibile. Per questo, nei momenti di difficoltà, il Milan ha risolto così: palla a lui e vediamo cosa succede. Sfruttando poi le conseguenti e inevitabili crepe nella difesa avversaria. E poi tre assist nella partita scudetto: per gradire. TEMPESTA
- L’alternativa perfetta in una stagione attraversata dagli infortuni. Pioli lo utilizza come ala, sulla trequarti o anche come mezzala. Infilando in campo sempre una dose abbondante di energia. Per necessità ma anche per scelta. AFFIDABILE
- Muove, cambiando strategia di partita in partita. Si tiene da conto il Re Ibra, che comanda dalla panca. Ma per dare scacco, via via, valorizza tutti suoi pezzi. CAMPIONE DI SCACCHI