Dai due Baggio ai Galli fino ai Ranocchia: quando il compagno ha il tuo stesso cognome
L'ultimo caso è recentissimo e lo dobbiamo a una delle squadre più attive sul mercato. Il Monza ha infatti acquistato prima Andrea e poi Filippo: due Ranocchia che non sono parenti. Un solo cognome, identico, nella stessa squadra, nella stessa stagione. La lista è lunga: dai Galli del Milan ai due Baggio dei Mondiali '94. Se non vi ricordate altri casi, questa gallery è per voi...
ANDREA RANOCCHIA
- Uno dei primi acquisti del Monza per la prima storica stagione in A arriva dall'Inter e non ha bisogno di presentazioni: non è l'unico Andrea della rosa, ma da qualche giorno nemmeno l'unico Ranocchia
FILIPPO RANOCCHIA
- Galliani si è infatti assicurato in prestito dalla Juventus il giovane centrocampista, omonimo di Andrea. Al momento della "chiama" nello spogliatoio, all'arbitro non basterà pronunciare il cognome "Ranocchia" ma dovrà precisare il nome. Se non vuole che rispondano in due: Andrea o Filippo.
LORENZO PELLEGRINI
- Non è la prima volta, e non sarà certo l'ultima, che si verifica un simile caso di omonimia nel calcio. Uno dei più recenti, in Serie A, è datato 2018-2019: si sa che a Roma non mancano i pellegrini, ma in quella stagione nella rosa giallorossa ce ne sono due. Con la P maiuscola: uno è Lorenzo, ora diventato capitano
LUCA PELLEGRINI
- Il secondo Pellegrini in squadra si chiamava Luca, e dopo quella stagione è diventato un giocatore della Juventus, che l'ha mandato poi in prestito a Genoa e Cagliari
ROBERTO BAGGIO
- "Dino-Roberto-Dino": c'è chi l'ha pronunciato imitando la voce di Bruno Pizzul, e poi c'è chi mente. Nei primi anni Novanta, quando i due Baggio erano compagni di squadra alla Juve nelle telecronache capitava spesso di sentire questi due nomi
DINO BAGGIO
- Al Mondiale di Usa '94, dove furono i principali trascinatori degli azzurri, "dinorobertodino" diventò una specie di tormentone, quasi fossero un'unica entità e un'unica parola
JAVIER E CRISTIANO ZANETTI
- Dagli omonimi della Juve a quelli dell'Inter, dove non potevano certo mancare i casi di due calciatori -ribadiamo, non parenti- che hanno condiviso lo stesso spogliatoio e lo stesso cognome. In nerazzurro non servono presentazioni per l'ex capitano Javier, ma nel centrocampo di San Siro è stato di casa anche Cristiano
GIOVANNI GALLI
- Non saranno troppi, due Galli? No, se non si parla di un pollaio. Nel suo Milan degli anni d'oro, in porta Sacchi si affidava alle parate di Giovanni
FILIPPO GALLI
- Ma nello stesso periodo, anche se per molte più stagioni, nella difesa del Milan come dimenticare Filippo Galli?
PAOLO E RENZO ROSSI
- In questo caso si gioca facile, con uno dei cognomi italiani più diffusi. Rossi è veramente molto comune, non altrettanto vedere "Pablito" con la maglia azzurra (e non con quella dell'Italia): su quel ramo del lago di Como, nella stagione '75-'76, con Paolo giocava anche Renzo. Un altro signor Rossi
GIUSEPPE ROSSI
- Un altro Rossi, è possibile? Nato negli Stati Uniti, debutto in Inghilterra, ma voi ricordate la prima squadra italiana di Giuseppe Rossi.?Il Parma, dove "Pepito" ha giocato nelle giovanili e dove poi è tornato dal gennaio 2007
MARCO ROSSI
- Negli stessi giorni in cui a Parma arriva Giuseppe, dalla rosa esce Marco, difensore classe 1987 passato poi anche da Sampdoria e Bari
BRUNO CONTI
- Da un campione del mondo come Paolo Rossi a un altro protagonista di Spagna '82: Bruno non è stato l'unico Conti, negli anni Settanta, della Roma
PAOLO CONTI
- La porta giallorossa l'ha difesa per sette stagioni Paolo. Non uno ma due, quindi. Adesso i conti tornano
CIRO FERRARA E...CIRO FERRARA!
- In questo caso l'omonimia è clamorosamente totale: nella stagione '85-'86, nel Napoli non c'era solo il Ciro diventato poi pilastro della squadra di Maradona
CIRO + CIRO
- Difficile reperire una foto (qui è con la maglia del Palermo), ma in quel Napoli c'era anche un altro Ciro (!), sempre Ferrara (!!), sempre difensore (!!!), sempre nato a Napoli (!!!!), sempre nel 1967 (!!!!!). La tentazione di chiudere qui la rassegna è tanta, perché più in alto di così non possiamo volare...ma andiamo avanti
CLAUDIO E PATRIZIO SALA
- Facile ricordare i baffoni che fanno tanto anni Settanta di Claudio Sala. Un'icona del Torino di quegli anni. Ma sarebbe ingiusto dimenticare che in molte di quelle stagioni, Claudio ha condiviso lo spogliatoio con Patrizio, che in carriera vanta anche una finale Mondiale per il terzo posto, giocata nel '78 in Argentina
DANIEL BERTONI
- A proposito di quel Mondiale del '78: a segnare il definitivo 3-1 dell'Argentina sull'Olanda, fu Daniel Bertoni
ALESSANDRO BERTONI
- Dal 1982 al 1984, alla Fiorentina, Daniel ha avuto come compagno un altro Bertoni: italiano, attaccante, di nome Alessandro
CARLO E LUIGI MURARO
- Chiamata abbastanza di nicchia, ammettiamolo. E ci arrendiamo alla vostra cultura calcistica, se senza googlare vi ricordate che nell'Ascoli '82-'83, oltre a Carletto Muraro (nella foto), in porta c'era anche Luigi Muraro
ANDREA CARACCIOLO
- E' soprattutto a Brescia, che Andrea ha ripetuto tante volte questa esultanza. Un gol, ed ecco subito l'Airone. Ma non è stato l'unico Caracciolo dello spogliatoio
ANTONIO CARACCIOLO
- Nella sua ultima esperienza a Brescia, l'Airone ha conosciuto come compagno anche Andrea, difensore e non attaccante, ma sempre Caracciolo, ultima stagione al Pisa
ALESSANDRO ORLANDO
- Adesso siete pronti per un altro ritorno al passato? "Doc, dobbiamo tornare indietro nel tempo, alla stagione '90-'91!". "Ma certo, Marty! Gli Orlando!"
ANGELO ORLANDO
- In quell'Udinese, infatti, giocavano sia Alessandro che Angelo. Grande Giove!
ALESSANDRO E MASSIMO ORLANDO
- Un altro bel caso da studiare, in effetti, questo degli Orlando. Perchè dopo aver condiviso allenamenti e partite a Udine con Angelo (centrocampista passato anche dall'Inter), Alessandro (dopo un'esperienza al Milan) arriva a Firenze. E nella Fiorentina della stagione 1995-1996 trova un altro Orlando: Massimo. Il massimo, davvero
COSTA E PINTO
- Volendo chiudere con una puntatina all'estero, notevoli le omonimie esibite dalla nazionale portoghese
JOAO PINTO
- Nella generazione dei fenomeni che vinse due volte il mondiale Under20 (quella dei Figo e dei Rui Costa) Joao Pinto era soprannominato "el menino de ouro", cioè il bambino d'oro. In Nazionale non era l'unico con quel cognome (va detto, molto diffuso in Portogallo)
RICARDO SA PINTO
- A Euro '96 in Inghilterra, infatti, oltre a Joao, nel Portogallo spiccava anche un altro attaccante: Ricardo Sa Pinto
JORGE COSTA
- Uno dei motivi principali per cui ci si ricorda di questo difensore, è la testata che gli rifilò Weah dopo una sfida di Champions del '96 tra Porto e Milan. Ma vanta anche una partecipazione al Mondiale del 2002
RUI COSTA
- Una delle stelle di quel Mondiale in Corea e Giappone era proprio un futuro milanista come Weah, con lo stesso cognome di Jorge Costa. Insomma, avete capito. Si parla proprio di lui. Di Rui
RISTO E TOOMAS KALLASTE
- Se questo cognome estone non vi dice proprio niente, un po' vergognatevi. A meno che non siate troppo giovani per ricordare le qualificazioni a Euro '96, che misero due volte l'Italia di fronte all'Estonia. Passi che non vi ricordiate di uno degli avversari in campo, cioè Toomas Kallaste. Ma la rimessa laterale con capriola di Risto -che diamine!- di quella dovete aver sentito parlare. Perché con quel numero da funambolo, nel calcio, Kallaste si è fatto un nome. E anche un cognome