
Un’estate di passione quella del Pisa, neopromossa sospesa tra l’inqualificabile caos societario ed i clamorosi risultati ottenuti sul campo. C’è la mano di Gattuso e tutto l’orgoglio toscano per accantonare una situazione surreale esorcizzata dalla classifica: il terzo posto della Serie B è nerazzurro -
Riavvolgiamo il nastro accantonando le vicende extracalcistiche: tornato in Italia alla guida del Pisa in Lega Pro, Gattuso chiude la regular season in seconda posizione dietro alla Spal. Il capolavoro arriva nei playoff estromettendo Maceratese, Pordenone e Foggia: dopo 7 anni il Pisa ritorna in Serie B -
Nonostante il traguardo raggiunto, il caos societario ha inizio: il 13 luglio il Pisa viene momentaneamente escluso dalla B a causa di una fideiussione irregolare. Il presidente Fabio Petroni, che solo a giugno aveva rilevato tutte le quote da Fabrizio Lucchesi, predica serenità ma finisce agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta -

Idolatrato da giocatori e tifosi dopo una stagione esaltante, Gattuso aveva già accusato una prima rottura con la proprietà. Il 31 luglio Rino si dimette a causa dei gravi problemi societari imputando l’assoluta mancanza di organizzazione e programmazione. La squadra viene affidata a Gianluca Colonnello -

A metà agosto lo stesso Gattuso prende le distanze da un suo ruolo nella cessione della Britaly di Petroni, ma si dichiara disponibile a tornare insieme ad una nuova proprietà. Intanto il clima rovente compromette l’amichevole contro il Celta, tuttavia il Pisa supera clamorosamente due turni di Coppa Italia -

Si fa avanti il fondo Equitativa di Dubai rappresentato da Pablo Dana, disposto a rilevare il Pisa. Nonostante l’intervento incoraggiante di Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B, Petroni rifiuta l’offerta di 6,2 milioni di euro. Il caos coinvolge sia i tifosi sia la squadra, priva di una preparazione fisica adeguata e costretta al rinvio del match contro la Ternana -

Merkel, Scognamiglio e Colombatto, acquistati in estate, risolvono il loro contratto mentre Tavecchio ricorda i rischi che comportano le eventuali sconfitte a tavolino del Pisa. La notte dell’1 settembre finalmente la svolta: Petroni cede il 100% delle quote al fondo arabo che richiama immediatamente Gattuso in panchina. L’allenamento all’Arena Garibaldi diventa una festa -

Impossibilita a disputare le gare interne nel proprio impianto a causa dei lavori da ultimare, il Pisa fa il suo debutto in Serie B al Castellani di Empoli. Contro il Novara, squadra attrezzata per il salto di categoria, decide un gol di Andrea Lisuzzo ribattezzato “Sindaco” proprio dai suoi ex tifosi piemontesi -

Squalificato dopo l’infuocata finale playoff contro il Foggia, Gattuso osserva dalla tribuna la prova dei suoi giocatori sospesi tra stipendi arretrati e privi di allenamenti coerenti con il campionato da disputare. A pochi giorni dal suo ritorno, la gioia di “Ringhio” è quella di tutta Pisa che rialza così la testa -

A distanza di tre giorni i toscani tornano in campo cedendo di misura alla Ternana, match esterno bissato il lunedì successivo tra le mura dell’Entella. Impianto ostico quello di Chiavari, eppure è proprio il Pisa a sfiorare la vittoria negata dalle traverse di capitan Mannini e Longhi. Termina 0-0 in Liguria -

L’appuntamento seguente vede il Pisa impegnato nuovamente al Castellani per la sfida tra Gattuso e Brocchi, allenatori uniti da una sincera amicizia e dai trascorsi al Milan. Organizzazione e cinismo le armi più affilate di “Ringhio”: basta il gol di Eusepi per archiviare la pratica e tornare al successo -

Chi paga dazio piuttosto è lo stesso Gattuso, assalito dalla festa dei suoi giocatori al fischio finale: a farne le spese è la camicia di “Ringhio”, pregiato capo d’abbigliamento come spiegherà lui stesso. “Costava 150 euro, ma non posso nemmeno farmeli restituire vista la situazione attuale”, ha scherzato -

Implacabile in casa complice l’esodo dei tifosi pisani di scena al Castellani, in crescita pure sui campi altrui: dopo il pareggio a Chiavari i toscani impongono lo 0-0 pure ad un’altra rivale aggrappata al trend interno, il Frosinone di Pasquale Marino. Regge eccome la difesa di Gattuso già apprezzata in Lega Pro -

A causa degli scontri dei tifosi nell’ultimo match casalingo, il Pisa fa ritorno all’Arena Garibaldi ma a porte chiuse nell’incrocio con l’Ascoli. Il terzo match interno assicura l’ennesima vittoria: 2-1 finale nel segno di Lores Varela e Verna, pedine fondamentali dall’avvento di Gattuso in Toscana -

Il film più bello va in scena al fischio finale, quando i giocatori e lo staff si affacciano verso l’esterno dell’Arena Garibaldi: gli applausi sono tutti per i 3.000 tifosi assiepati nel piazzale dello stadio, instancabili nel sostenere la squadra nell’arco dei 90 minuti. Un’altra cartolina mozzafiato che emoziona pure Gattuso -

Fuori dal campo l’ultimo incontro tra Lorenzo Petroni e Gattuso ha portato alla discussione dei lavori all’Arena Garibaldi (in collaborazione con Ngm) ed il pagamento degli stipendi arretrati entro il 16 ottobre oltre ai rinforzi sul mercato (Lazzari e Mudingayi). Nelle ultime ore un nuovo capitolo: Pablo Dana, esponente della cordata di Equitativa, annuncia di aver versato la caparra di 310mila euro -

In attesa della parola fine alla telenovela sul passaggio di proprietà, si rasserena finalmente l’orizzonte del Pisa. Intanto il campo dà ragione a Gattuso: terzo posto a quota 11 punti, imbattuto da quattro turni e miglior difesa del campionato. Chi l’avrebbe scommesso? Adesso “Ringhio” non si ferma più -