Il presidente dell'Ascoli sulla situazione societaria: "Sono costretto a lasciare, dovevo farlo l'anno scorso ed è stata una decisione sofferta. Ho avuto più incontro, con Bricofer c'è stata una stretta di mano e restano da definire alcuni aspetti"
La stagione si è conclusa con il lieto fine, è arrivata una salvezza inseguita a lungo della squadra di Serse Cosmi e raggiunta all'ultimo atto, nel playout contro la Virtus Entella. Per l'Ascoli ora è tempo di cambiamenti, con il cambio della guardia al comando della società: Bellini ha ceduto le sue quote al gruppo Bricofer Spa. E lo stesso presidente bianconero, con questa conferenza stampa, ha chiarito l'intera vicenda: "Vi avevo preannunciato tempo fa che sarei uscito dall’Ascoli, avrei dovuto farlo un anno fa – ha dichiarato - Per me è stata una decisione non facile, molto sofferta e oggi ho qui con me mio figlio, mia moglie e il Presidente della Picchio International. Ho letto che in questi quattro anni avrei fatto i soldi con l’Ascoli: sono riuscito a recuperare un po’ con le cessioni di Orsolini e Favilli, è vero, ma dal 2014 ad oggi la perdita netta è superiore ai dieci milioni senza contare il Picchio Village, su cui abbiamo investito 4 milioni e che alla fine saranno 5. Dico questo per farvi capire quanto sia costoso gestire una società di calcio. Per quanto riguarda la cessione, tutto è stato avviato, abbiamo parlato con i potenziali acquirenti. In realtà ad essere interessati erano 6-7 gruppi, ad alcuni non abbiamo neanche risposto perché non c’era tempo".
"Con Bricofer stretta di mano, restano da definire alcuni aspetti"
Sulle trattativa aggiunge: "Abbiamo valutato tre proposte: la prima è stata quella di un gruppo svizzero, la Re-Outside, con cui c’è un accordo di principio firmato, ma che è saltato dalla nostra parte. La seconda proposta è quella di Bricofer, con cui c’è un accordo di principio, che è ancora distante dall’essere definitivo perché restano da definire aspetti importati come le condizioni di utilizzo del Picchio Village. Ho incontrato il Presidente di Bricofer e mi sembra molto interessato, c’è stata la stretta di mano, ma non vincolante e, se ci metteremo d’accordo su tutto, i nuovi prenderanno il controllo della Società. Il terzo gruppo, che era in vantaggio su tutti gli altri, è formato da un gruppo di avvocati romani, ma a farli desistere sono stati i costi di gestione per il mantenimento di una società in Serie B, quindi da questo capisci che non c’era un interesse pari a quello che avevo io".