Frosinone, Stirpe: "Vie legali se fermano il campionato e rimaniamo in Serie B"

Serie B

Il presidente del Frosinone a Radio Punto Nuovo: "Solo il Benevento può parlare di merito sportivo. Vogliamo evitare qualsiasi problema giuridico, ma siccome ci sono molte ipotesi sul tavolo non escludo nulla"

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L'emergenza Coronavirus ha costretto allo stop tutte le più importanti competizioni sportive, creando numerosi disagi anche dal punto di vista organizzativo. Se le varie federazioni continuano il dibattito su una possibile ripresa nel momento in cui la situazione sanitaria sarà migliorata, rimane in piedi anche la possibilità di un'interruzione definitiva dei campionati. Nel caso in cui questa ipotesi diventasse realtà, si aprirebbero diversi scenari riguardo l'assegnazione dei titoli sportivi della stagione in corso. Anche la Serie B si interroga sull'eventualità di stabilire il numero di squadre promosse in Serie A e a tal proposito è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe: "L'unica che in questo momento può parlare di merito sportivo è il Benevento, che si trova al primo posto con 20 punti di vantaggio sulla seconda ed è virtualmente in Serie A. Se il campionato venisse interrotto e il Frosinone fosse costretto a rimanere in Serie B in quanto terzo in classifica, allora andrò per vie legali. Ovviamente vorrei evitare di avere qualsiasi problema sul piano giuridico, ma siccome le ipotesi sul tavolo sono diverse, non escludo questa possibilità".

"Assurdo che le società debbano fare i tamponi"

Il presidente del Frosinone è intervenuto anche sulla possibilità di riprendere il campionato a porte chiuse: "Promozione senza tifosi? Mi sembra ridicolo. Il calcio deve andare avanti nel modo giusto, come le attività produttive devono andare avanti nel modo giusto. Se non esistono le condizioni di sicurezza, porte chiuse o porte aperte è inutile aprire il discorso. Completare la stagione a porte chiuse? Stiamo valutando questa possibilità. Per la ripresa le società devono fare i tamponi ed è assurdo per due motivi: le società non sono strutturate per fare i tamponi e poi mi sembra assurdo che se c'è la possibilità di fare i tamponi vengano destinati ai giocatori e non alle persone che ne hanno veramente bisogno. Chi pensa queste cose ha perso il lume della ragione".