#CESENASTORIES, 8^ puntata. La rasoiata di Butic: 7 gol per il croato (già romagnolo)

Serie C - Lega Pro

I bianconeri tornano alla vittoria, un appuntamento che mancava dal 29 settembre. A Gubbio decisivi i gol di Butic su rigore e Russini. E l'attaccante croato che già pensa in romagnolo, ha un'idea rendere indelebile la sua stagione in bianconero

Dobbiamo vincere a tutti i costi. A Gubbio era fondamentale. Ed è andata bene. Il Cesena ha infatti ritrovato i tre punti che ormai mancavano da tanto, troppo tempo: dal 29 settembre, 1-0 all’Imolese. Sono stati sufficienti tre minuti ai bianconeri per mettere la partita nel verso giusto: Butic viene steso in area, rigore, che lo stesso attaccante croato trasforma. “Quando vai sul dischetto non devi pensare a nulla- le parole della punta di proprietà del Torino- dovevo solo fare gol, perchè non esisteva altra alternativa”. Un vantaggio (anche numerico, visto che gli umbri restano in dieci dopo 20 minuti, chiuderanno poi in 9 a tempo scaduto) che il Cesena riesce a mantenere e confermare, fino al raddoppio firmato, sui titoli di coda, da Russini. Una vittoria per il morale e per lo score in classifica: 17 punti, meno 4 dalla zona playout, ma soprattutto meno 3 da quella playoff.

 

Sette gol, di cui tre dal dischetto (ultimo quello di Gubbio) per Butic, l’attaccante croato classe 1998 che a Cesena ha trovato una seconda casa. Girando per il centro della città, entriamo con lui dal suo barbiere di fiducia e Karlo si confida, tra un taglio ai capelli e uno alla barba (“alla Hazard”).

Sono un giocatore d’area, anche se mi piace molto giocare con i compagni- spiega il 21enne di Zara- fare assist e toccare più palloni possibile. Anche se, ovviamente, fare gol è la cosa più importante per un’attaccante. Modesto? E’ uno degli allenatori più forti con cui ho lavorato. In Serie C penso sia l’unico che ti faccia divertire così, giocando un buon calcio. E proprio lui mi ha consigliato di non pormi mai limiti, ad esempio sul numero di gol. Ma una sfida la voglio lanciare. Se riuscirò a segnare più di 20 gol, farò il mio primo tatuaggio”. Avrà già idee sul disegno? “Certo, un cavalluccio sul polpaccio”. Dopo pochi mesi sembra che il Cesena gli sia già entrato nel cuore. Tanto da voler imparare anche il romagnolo. E allora il grido di battaglia in vista del derby di domenica contro il Modena non poteva che essere in dialetto.  "Dmenga a voj vìnz".