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Calciomercato Napoli, voglia di Politano: così nasce il "Folletto" di Roma

Calciomercato
Matteo Politano, attaccante del Sassuolo (getty)

Dai campi di provincia alla Roma, grazie a Bruno Conti. La Primavera giallorossa, poi la partenza: Perugia, Pescara, Sassuolo. La storia della nascita e della crescita di Matteo Politano, uno degli obiettivi del mercato del Napoli

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Quella di Politano è la storia della lenta consacrazione di un talento precocissimo. La storia di un ragazzo catapultato dai campi di provincia alla Roma all’età di 11 anni e cresciuto con costanza, lungo un percorso tutt’altro che semplice. Fino a diventare una vera e propria colonna lontano da casa, al Sassuolo. E - ancor di più - a finire sotto la lente di ingrandimento della capolista della Serie A: il Napoli. Maurizio Sarri lo vorrebbe in azzurro, dopo aver incassato il pesante no di Simone Verdi. In queste ore ci sarà un incontro, probabilmente già decisivo: la società neroverde non si smuove, la dirigenza partenopea proverà a forzare, offrendo 20 milioni di euro più il prestito secco fino a giugno di Maksimovic. Lui, Politano, ha già deciso che Napoli può essere il suo futuro. Ed è pronto al salto decisivo.

Le origini del “Folletto”

La nascita calcistica di Politano è quella di un talento passato dai campi più umili della provincia romana direttamente a un settore giovanile di altissimo spessore: quello della Roma. A fare capo al team di talent scout che lo scelsero all’età di 11 anni un’altra ala mancina, un uomo che ha fatto la storia del club giallorosso: Bruno Conti. Il suo impatto con la squadra da sempre tifata è notevole: subito un campionato Allievi vinto, prestazioni degne di nota e una via verso la prima squadra che sembra tracciata. Una pecca fisica, probabilmente, ha frenato la sua rapida evoluzione: crescendo, Politano viene sempre più spesso accantonato in favore di interpreti con una fisicità maggiore, ritenuti più pronti. Un “Folletto”, Matteo, che alla Roma paga dazio. E a 18 anni è già ora di partire.

“Vista” sui grandi

Dalla maggiore età, Politano è un giocatore che ha vissuto - e anche oggi continua a farlo, sebbene il Sassuolo abbia acquisito una precisa identità - ai margini dei grandi palcoscenici, lontano dalla grande città. La sua prima avventura lontano da Roma al Perugia, arrivata dopo una buona stagione in Primavera. Serie C che gli permette subito di esaltare le sue qualità: 8 i gol alla prima (e unica) stagione in Umbria, nel 2012-2013. Standard mantenuto anche nei due anni successivo, in Serie B: 11 gol e 8 assist nel dal 2013 al 2015 con il Pescara, anno che segna anche la prima convocazione nella Nazionale U21. Politano è pronto a esplodere ma non alla Roma, che decide allora di cederlo definitivamente al Sassuolo. Nuova stagione, nuova categoria: è i neroverde che il classe 1993 comincia a mostrare la sua competitività anche tra i grandi.

La A, l’Europa… Il Napoli?

I tre anni a Reggio Emilia sono stati finora ricchi di grandi soddisfazioni per Politano. Non solo una continua e crescente considerazione da parte dei suoi allenatori - da Di Francesco, che lo ha voluto e lanciato tra i grandi, a Iachini, che considera oggi l’arma in più della sua squadra - ma anche una maturazione tecnica e tattica invidiabile. Grazie a una piazza che non mette troppa pressione e grazie anche a esperienza a dir poco formative, come l’Europa League. Politano, da “Folletto” che era, ha affinato il suo stile di gioco, diventando temibile per le difese avversarie. Un mancino sulla fascia destra: Matteo, uomo di contropiede e di dribbling, non è mai cambiato. Ma il Napoli, oggi, vuole cambiare la sua carriera, trasformandolo da talento di provincia a uomo da Scudetto.