Lo spagnolo del Chelsea è tornato in Italia per motivi personali, nessun immediato reale movimento di mercato, se non la certezza che a Torino è sempre il benvenuto. È stato avvistato nel centro della città insieme alla moglie Alice, dopo il concerto di Jovanotti a Verona e al matrimonio di un anno fa a Venezia, perché quello tra Alvaro e l'Italia è un rapporto speciale
Lui, la moglie e la ex, tutti insieme a Torino, ma senza alcuna gelosia. Alvaro Morata è il protagonista, insieme alla compagna Alice Campello, sposi a Venezia un anno fa di questi tempi, e sullo sfondo la Juventus. No, nessun reale movimento di mercato: lo spagnolo è tornato a spasso per Torino per motivi personali, anche se i tanti tifosi bianconeri incrociati per le centralissime via Lagrange e via Roma hanno sognato un suo ritorno allo Stadium. Tanti selfie, poi finiti tutti su Instagram per Morata, che a Londra non ha certo vissuto la sua stagione più bella, nonostante i 15 gol messi a segno. Il bagno di folla in città è stato un segnale evidente di come i tifosi juventini non si siano dimenticati di lui, e sarebbero pronti a riabbracciarlo dopo quelle due stagioni (da 27 gol totali), dove fu mattatore in Champions verso una finale poi persa a Berlino contro il Barcellona. Con Alice si era sposato a Venezia, qualche giorno fa era a Verona all’Arena per il tour di Jovanotti, dunque il rientro a Torino. Questo è Alvaro Morata: per lavoro a Londra, ma con buona parte di cuore ancora legatissimo all’Italia.
Morata e l'affetto dei sui ex tifosi bianconeri per le vie di Torino (foto da Instagram)
Bentornato Alvaro
Prima L’ombelico del mondo, poi A te - una delle più romantiche - insieme anche a Il più grande spettacolo dopo il Big Bang e Ragazzo Fortunato : le hanno cantate tutte Alvaro e Alice, insieme al concerto di Jovanotti e nel video poi postato su Instagram. Lei è in dolce attesa (di gemelli), e lo spagnolo tra poco diventerà papà. Innamorato di sua moglie e anche del pallone. Un ragazzo sentimentale, come quando segna a Madrid il gol che manderà la Juve in finale nel 2015 e ci rimane male per quei fischi che il Bernabeu gli riserva durante la sostituzione. Presagio di sventura? Forse, perché il suo ritorno proprio nel Real del 2016 non sarà un idillio, con 20 gol ma anche tanta panchina, soprattutto in Europa dove non gioca praticamente mai da titolare. Dunque il Chelsea, e un finale di stagione in cui è stato scavalcato da Giroud mattatore della finale di FA Cup. Il futuro è allora un’incognita, ma con una certezza: a Torino sarebbe sempre il benvenuto.