Inter, Nainggolan si presenta: "Finora non ho vinto nulla, è ora di farlo". Ha scelto la 14

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Radja Nainggolan all'Inter. Dopo l'ufficialità dell'acquisto, ecco la presentazione ufficiale a Palazzo Parigi, nel pieno centro di Milano. Il centrocampista belga ha scelto la maglia numero 14: "Voglio vincere, non l'ho mai fatto in carriera. Ritrovare Spalletti? Mi ha convinto a venire qui, lo conosco bene". Su Icardi: "È fortissimo, vive per il gol. L'ho già sentito: siamo carichi"

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Trentotto milioni di euro tra contropartite tecniche (Santon e Zaniolo) ed econimche (24 milioni di euro cash) per portarlo a Milano. Radja Nainggolan è dell'Inter. Il centrocampista belga, dopo cinque stagioni nella Roma, passa in nerazzurro a titolo definitivo, con un contratto fino al 30 giugno 2022 a 5 milioni di euro a stagione, bonus inclusi. L'Inter ha reso noto tramite i propri profili social che Nainggolan vestirà la maglia numero 14 nella stagione 2018-2019. Queste le prime parole di Nainggolan nella conferenza stampa di presentazione.

Quali sono state le tue sensazioni con la maglia dell'Inter virtualmente addosso?

"Ringrazio tutti. Sono contento di essere qui, non vedo l'ora di cominciare questa avventura. L'Inter mi ha voluto fortemente. Se con me si può vincere lo Scudetto? Spero di vincere qualcosa anche personalmente, dato che non mi è successo. Ritrovo un allenatore con cui mi sono trovato molto bene. Si possono ottenere risultati e al più presto possibile vincere qualcosa".

Cosa è venuto meno alla Roma?

"Non voglio parlarne troppo, voglio guardare al presente. Poteva finire in maniera diversa ma più di questo non voglio dire. Durante la trattativa mi hanno chiamato tutti, è molto importante sentire fiducia. Spero di ripagarla in campo".

Capitolo Spalletti

"È stato tra quelli che mi hanno convinto di venire all'Inter, ma non solo: sicuramente ritrovarlo è un bene. Conosco già il suo modo di lavorare. La scelta è stata fatta anche perché conosco bene il suo modo di gestire la squadra".

Come mai la maglia numero 14?

"Il mio numero è il 4, ma come sapete qui è stato ritirato (era di Zanetti, ndr). Il 14 è un numero importante ed era il primo disponibile con il 4 all'interno".

Quanto sei stato vicino all'Inter in passato?

"Si parla di frequente di interessamenti, in passato sono stato contattato ma questo è il momento giusto. Spero di poter far bene, sono contento di essere qui. Mi godrò al massimo il momento".

Dzeko e Icardi hanno caratteristiche simili...

"Per me sono due grandissimi attaccanti, ma con caratteristiche diverse. Icardi vive più per il gol, Dzeko ha una struttura diversa e lavora più per la squadra. Mi sono trovato benissimo con Edin e spero sarà lo stesso con Mauro. L'ho già sentito nei giorni scorsi: gli ho detto che ero carico e lui mi ha detto che è carico in egual modo. Con quale compagno non vedo l'ora di giocare? Dire Icardi sarebbe scontato, ma di giocatori di qualità ce ne sono tanti. Anche Perisic se sta bene può fare la differenza. Ce ne sono tanti altri. Spero di poter fare del mio meglio per ottenere dei risultati".

Credi di poter aiutare l'Inter a fare il salto di qualità?

"Un campionato non è basato solo sulla Champions. Va vissuto su più fronti. Abbiamo degli obiettivi e li dobbiamo seguire tutti, poi vedremo dove si arriva. Mettere una buona parola per Dembele del Tottenham? Sta facendo il Mondiale e non lo stresserò per il mercato. È un mio grande amico, un giocatore forte".

Hai incontrato qualcuno della proprietà, che impressioni hai?

"Dopo qualche anno che non si vince si vuole cambiare. Penso e spero che si possa far bene con il rafforzamento della squadra. Noi giocatori abbiamo gli stessi obiettivi della società".

Un parallelo tra Spalletti e Di Francesco?

"Alla fine nel calcio parlano le statistiche. Con Spalletti arrivavo molto di più in area, con Di Francesco ero più arretrato. Io ho sempre lavorato sodo. Nell'ultimo campionato ho segnato meno ma ho sempre dato il massimo e di questo si deve sempre essere contenti".

La qualificazione in Champions ha inciso sulla tua scelta?

"Magari ha inciso, ma forse avrei scelto lo stesso così. La mia scelta era soprattutto basata sul fatto di essere contento di essere qui".

Due anni fa Suning si presentò in questo hotel a Milano. Pensi che il tuo arrivo possa colmare il gap con la Juve?

"Loro vincono da tanti anni ma molte rivali si stanno muovendo bene. Spero che col mio arrivo e con il mercato ancora lungo e qualche altro arrivo... Le somme si tirano alla fine, ci sono momenti in cui le cose saranno più facili e altri più difficili, ma servirà continuità".

Giocare la Champions influirà sulla prossima stagione per chi non ha esperienza in Europa?

"L'esperienza è importante ma anche per chi non ha giocato è bello. La voglia di far bene da esordiente può essere importante"

Tatticamente pensi che giocherai sulla trequarti?

"Io posso giocare anche mediano. L'importante per la mia filosofia è dare il massimo".

Cos'hai provato quando hai visto tutti quei tifosi?

"Per un giocatore è importante essere accolti bene. Come ho detto già la prima volta, per noi parla il campo. Poi si esulta insieme. Io ho sempre fatto così. Se ho guadagnato rispetto dai tifosi credo che sia proprio per il campo".

Non esserci al Mondiale ti fa male?

"Non sto seguendo molto il Mondiale. Mi sto godendo un po' di più le vacanze senza pensarci troppo. Guardare le partite mi farebbe pensare che non ci sono e mi farebbe male. Sono sereno, supero questi momenti. Adesso sono concentrato sull'Inter".