Tanti italiani in tutti i reparti, una difesa rapida e prolifica e un reparto offensivo made in Sud da far invidia alle principali squadre del mondo. Ecco come potrebbe disporre il suo 11 Mazzarri se i granata non avessero ceduto tutti i propri talenti. Un 4-4-2 molto offensivo, dove la qualità è garantita in ogni posizione
Tanti italiani in tutti i reparti, una difesa rapida e prolifica e un reparto offensivo made in Sud da far invidia alle principali squadre del mondo. Ecco come potrebbe disporre il suo 11 Mazzarri se i granata non avessero ceduto tutti i propri talenti. Un 4-4-2 molto offensivo, dove la qualità è garantita in ogni posizione -
Come sarebbero le altre squadre senza cessioni
SALVATORE SIRIGU (2017- ). Tra i pali è difficile trovare di meglio rispetto all’attuale estremo difensore granata, bravo a scegliere la piazza giusta per ripartire. L’ex Psg sta disputando una stagione di altissimo livello e in questo campionato ha stabilito il nuovo record d’imbattibilità nella storia del Torino: 599 minuti –
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DAVIDE ZAPPACOSTA (2015-2017). Il terzino della Nazionale ha effettuato il suo exploit proprio in maglia granata. 58 presenze in due anni, prestazioni che hanno colpito Antonio Conte. Da lì il passaggio in Premier League, al Chelsea –
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KAMIL GLIK (2011-2016). Cinque stagioni da protagonista e impossibili da dimenticare per il difensore polacco. A Torino ha scoperto anche la sua vena realizzativa e da capitano ha trascinato i suoi alla qualificazione in Europa League. Dopo 171 presenze e 13 gol ha lasciato il club per approdare al Monaco –
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ANGELO OGBONNA (2006-2013). Il centrale italiano è cresciuto nel brillante vivaio granata, debuttando l’11 febbraio 2007 in Serie A, a soli 18 anni. Poi un anno in prestito per maturare a Crotone e il ritorno a casa, dove è diventato un punto fermo della difesa. 160 presenze dopo il passaggio sull’altra sponda di Torino. Oggi gioca nel West Ham –
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MATTEO DARMIAN (2011-2015). Scuola Milan, il terzino classe ’89 è diventato un punto fermo della Nazionale durante i suoi anni a Torino, dove si è affermato come uno dei migliori laterali italiani e non solo. Quattro anni in granata e un gol indimenticabile nel derby, prima dell’addio direzione Manchester United –
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SIMONE VERDI (2011-2013). Il Torino si è goduto anche l’attaccante 26enne nella prima parte della sua carriera. Cresciuto anche lui nel Milan, si è trasferito in granata con la formula della comproprietà, rimanendo due anni all’ombra della Mole. La prima stagione ha centrato l’obiettivo promozione, trovando poi 4 apparizioni anche in A. Dopo una serie di prestiti, ha trovato la sua definitiva affermazione a Bologna –
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MARCO BENASSI (2014-2017). Sull’altra sponda di Milano, quella nerazzurra, ha mosso i primi passi da professionista invece il centrocampista classe ’94. Nel 2014 il trasferimento a Torino e la crescita definitiva: tre stagioni caratterizzate da 98 presenze, 12 gol e 10 assist –
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BLERIM DZEMAILI (2008-2009). La prima squadra italiana a scommettere sul centrocampista svizzero è stata proprio quella granata. 34 presenze nella sua prima e unica stagione a Torino, culminata con la retrocessione in B e il trasferimento in estate al Parma –
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ADEM LJAJIC (2016-2018). 18 gol e 24 assist in 65 presenze. È l’ottimo bottino del serbo nel suo biennio a Torino. Due stagioni in cui ha mancato, però, il salto di qualità che avrebbe reso più solido l’affetto con i tifosi granata –
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CIRO IMMOBILE (2013-2014, gennaio 2016-giugno 2016). Un titolo di capocannoniere in Serie A è il biglietto da visita del bomber napoletano nella sua unica stagione completa in maglia granata. 22 gol che gli sono valsi la chiamata del Borussia Dortmund. Poi un breve e non indimenticabile ritorno per sei mesi nel 2016, chiusa con soli 5 centri prima di trasferirsi alla Lazio –
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FABIO QUAGLIARELLA (1999-2002, 2004-2005, 2014-gennaio 2016). A completare questo 11 c’è l’attaccante di Castellammare di Stabia, attuale re dei gol in campionato. Il numero 27 è cresciuto proprio nel club granata, dove ha debuttato da professionista nel 2000. Da lì un lungo giro per l’Italia in prestito, la prima annata da titolare in B con il Toro e il terzo ritorno effettato nell’estate del 2014. Una stagione e mezza da 22 reti, seguita dall’addio verso la Samp –
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LA PANCHINA. In questa formazione non compaiono, per questioni di spazio, altri giocatori importanti passati o cresciuti a Torino e che avrebbero tranquillamente potuto far parte di un 11 di questo livello. Dal portiere Hart, in granata nella stagione 2016-17, ad Alessio Cerci, oggi all’Ankaragucu e in passato partner perfetto di Immobile, per finire a Maksimovic che rappresenta tuttora la seconda cessione più remunerativa nella storia del club -
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