L’ex allenatore della Juventus ha parlato nel corso di un dibattito sulla “gestione dei leader” presso il Castello Sforzesco di Milano. Nessun ritorno in panchina immediato, ma un anno sabbatico “per riprendermi la mia vita e ricaricarmi in vista della prossima stagione”
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Il futuro, almeno quello immediato, di Massimiliano Allegri non è di nuovo in panchina. Lo ha ammesso lo stesso ex allenatore della Juventus, nel corso del dibattito sulla “Gestione dei leader” che si è tenuto oggi al Castello Sforzesco di Milano. Allegri ha parlato dello scenario che lo aspetta dopo l’addio alla Juventus, annunciando un anno sabbatico: "Starò fermo un anno – ha rivelato – perché devo riprendere in mano la mia vita privata. Gli ultimi sedici anni sono stati una centrifuga, sono anni in cui lasci andare un po’ gli affetti e la famiglia, i figli, gli amici. Quest’anno – ha detto – mi servirà per ricaricare le batterie in vista della stagione successiva".
La filosofia di Max
Allegri ha poi aggiunto: "Non si può andare tutto l'anno a cento all'ora. Per raggiungere i picchi alti, ci vuole il "cazzeggio creativo": divertimento, uscite con gli amici. Per poi acquistare la lucidità che ti serve per alzare il livello. Io quando ho bisogno di staccare vado a Livorno, dagli amici. Poi ritorno e sono fresco, pronto a dare il massimo". Una filosofia che ha applicato anche alla Juve; dell'esperienza in bianconero Allegri ha parlato così: "Cinque anni uno diverso dall'altro. Devi essere lucido per prendere le decisioni giuste al momento giusto, perché non si allenano 25 giocatori ma 25 aziende: c'è chi guadagna 10 milioni, chi uno. Un'ambiguità che crea casino. Quest'anno – ha concluso – ho fatto 38 formazioni diverse su 38 partite, ma i titolari sapevano di essere titolari, altrettanto le riserve".
L'evento al Castello Sforzesco durante il quale Allegri ha annunciato il suo futuro