
Rooney al Derby County, tutti gli altri allenatori-giocatori del passato: da Giles a Giggs
Wazza fa tornare di moda il doppio ruolo di player-manager, classicone del calcio inglese tra gli anni Settanta e Novanta poi esportato in tutto il mondo. Tanti di loro hanno vinto, solo alcuni giocatori-allenatori si sono rivelati dei flop. Ma soprattutto: "si facevano" giocare?

Accordo trovato: dal 2020 Wayne Rooney sarà player-manager del Derby County. Negli anni Settanta, Ottanta e Novanta il doppio ruolo era un classico del calcio inglese, poi rivisto in tutto il mondo. Come sono andati i giocatori-allenatori impegnati tra campo e panchina… e soprattutto: si schieravano come titolari?

JOHNNY GILES - Leggenda di centrocampo del "Maledetto United", il fortissimo Leeds degli anni Sessanta e Settanta. Johnny Giles fu player-manager per dieci anni di carriera. Unico di sempre alla guida di due squadre contemporaneamente: il Wba (schierandosi quasi sempre in campo) e la nazionale irlandese. Poi anche dello Shamrock Rovers (con cui vincerà due coppe nazionali).

KENNY DALGLISH - Uno dei giocatori più vincenti della storia del calcio. E tra i pionieri del doppio ruolo di player-manager. King Kenny ricoprirà l'incarico di allenatore e giocatore dei Reds dal 1985, dopo otto anni già da calciatore.

Dal 1986 al 1991 vinse quattro titoli in cinque stagioni, preferendo quasi sempre la panchina al campo. Poi smise col calcio giocato per continuare ad allenare. Curiosamente, proprio nel 1991 sarà erede della panchina di Dalglish al Liverpool.

JOHN TOSHACK - Tre promozioni in quattro anni, una di seguito all'altra e che portarono il piccolo Swansea dalla quarta divisione alla First Division, in quegli anni apice del calcio di sua maestà. Si schierò tra i titolari tra 1978 e 1979, per poi entrare in campo più sporadicamente gli anni seguenti. Ex Liverpool, proseguirà la sua carriera in panchina per altri trent'anni.

GLENN HODDLE - Considerato uno dei migliori centrocampisti inglesi degli anni Settanta e Ottanta, nel 1991 e a 34 decise di raccogliere l'offerta come giocatore-allenatore dello Swindon Town. Fu un successo. Al secondo anno di "panchina" (e con un totale di più di settanta partite giocate nel biennio) centrò la promozione alla neonata Premier League… segnando il primo gol nella finale playoff contro il Leicester!

La fama lo portò immediatamente sulla panchina (e sul campo) del Chelsea, dove proseguì il suo doppio ruolo tra 1993 e 1995. Coi Blues una finale di FA Cup persa, una quarantina di partite e l'ingaggio di Ruud Gullit.

RUUD GULLIT - Il suo arrivo a Londra sotto la gestione Hoddle non fu casuale, visto che ne raccolse l'eredità dando continuità alla figura del player-manager. La posa con camicia più maglietta rendeva perfettamente l'idea del suo incarico. Da giocatore-allenatore l'ex tulipano rossonero si schierò appena una dozzina di volte.

Dopo la prima stagione solo in campo (da difensore), arriverà il doppio ruolo, che lo porterà alla conquista della FA Cup. L'olandese diventerà così il più giovane allenatore, nonché il primo non britannico di sempre, a conquistare il trofeo. L'anno dopo ci sarà invece l'esonero, contestualmente al ritiro dal calcio giocato. Quella Coppa d'Inghilterra resterà il suo unico trionfo in panchina.

GIANLUCA VIALLI - La tradizione Blues proseguirà poi con Gianluca Vialli, acquistato (insieme a Zola e Di Matteo) proprio dall'ex Pallone d'Oro nel 1996. Vialli sostituirà Gullit subito dopo l'esonero.

ATTILIO LOMBARDO - Quasi sei miliardi di lire per portarlo dalla Juve alla Premier. La squadra? Il Crystal Palace, dove erediterà la panchina di Steve Coppell "ad interim" fino al termine della stagione. Nelle ultime partite giocherà sempre, ma senza riuscire ad evitare la retrocessione delle Eagles.

ROMARIO - Fenomeno in campo ma non allo stesso modo in panchina. La sua breve parentesi come allenatore sarà contestuale agli ultimi anni di calcio giocato, col Vasco da Gama, squadra con cui aveva esordito.

ROBERTO CARLOS - Altra leggenda brasiliana che ricoprì in Russia il doppio ruolo di assistente allenatore e giocatore nell'Anži. Nonostante il suo contratto prevedesse ancora il calcio giocato, non scenderà più in campo. Nel 2015 ritornerà nel ruolo di player-manager nei Delhi Dynamos. All'estero anche altri ex del pallone seguiranno le sue orme: Materazzi in India nel Chennaiyin, Anelka in Cina nello Shanghai Shenhua e Zambrotta in Svizzera nel Chiasso.

Per lui due vittorie, un pareggio e una sconfitta. Nella penultima di Premier contro l'Hull City "si mandò" in campo per la sua ultima presenza di sempre in maglia United. Oggi è Ct della nazionale gallese.

VINCENT KOMPANY - Fino all'accordo Rooney-Derby County, il suo era il caso più recente. Dopo l'addio al City aveva annunciato lui stesso il ritorno all'Anderlecht come giocatore-allenatore per tre anni.

Il primo impatto? Non troppo positivo: si è schierato titolare in entrambe le prime due di campionato, dove però la squadra ha raccolto un solo punto.