L'attaccante risponde con ironia alle domande sul ritorno di Rooney in Inghilterra: "Potrei giocare ancora in Premier League. Se a Manchester hanno bisogno di me, sono qui". E sugli arbitri della MLS: "Dovrebbero tornare alla lavagna e imparare le regole di base per il mestiere"
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Zlatan Ibrahimovic non è mai stato banale. Da quando è negli States, impegnato con i Los Angeles Galaxy, l'attaccante svedese non ha lesinato critiche nei confronti della MLS. Questa volta nel mirino ci sono gli arbitri statunitensi e il loro metro di giudizio. Che Zlatan ha commentato dopo il pareggio per 3-3 della sua squadra nel derby contro il Loso Angeles FC, partita che ha visto Ibra andare in rete due volte. "L'arbitro (Allen Chapman, ndr) non è stato al livello della partita, dovrebbe tornare alla lavagna e imparare le regole di base per fare il suo mestiere - sono le parole dell'ex centravanti di Juventus, Inter e Milan - tutte le volte che tocco qualcuno in MLS, sembra che lo stia mandando al cimitero".
Porte aperte allo United: "Se hanno bisogno di me, sono qui"
Nella MLS da 17 mesi, Ibrahimovic è arrivato con la doppietta realizzata nel derby a quota 22 reti stagionali. "Sono in un campionato affascinante, in crescita, dove succedono molte cose - il suo commento, riportato dal Daily Mail - ma perché sia fra i principali tornei calcistici internazionali ci vorrà del tempo. Eppure le possibilità ci sono". I saluti al calcio europeo risalgono a 17 mesi fa, tempo dell'addio al Manchester United. Ibra ha però anche lasciato, con il sorriso sulle labbra, la porta aperta anche ai Red Devils: "Potrei giocare ancora facilmente in Premier League, ho già dimostrato di saperlo fare. Quindi se lo United ha bisogno di me, sono qui" ha ammesso con un pizzico di ironia. "In Europa ho già fatto il mio lavoro, mi sono divertito, ho vinto 33 trofei e ora spero di vincere qualcosa qui".
Il ritorno di Rooney in Inghilterra: "Non sono sorpreso"
Chi invece in Inghilterra farà ritorno è Wayne Rooney, che dal prossimo gennaio sarà un giocatore del Derby County ed entrerà nello staff tecnico del club per prepararsi ad un potenziale futuro da allenatore. In poco più di un anno negli States ha messo insieme 25 reti in 47 partite con la maglia del DC United, ma Ibra capisce la scelta fatta dal suo ex compagno di squadra nel Manchester United: "Non ne sono assolutamente sorpreso. Wayne è venuto qui, ha provato ad affrontare un nuovo calcio, ha fatto del suo meglio e, sì, ha avuto pazienza. Io sono in una situazione diversa rispetto a Wazza. Io sono più anziano ma continuo a dominare, a fare la differenza”. A quasi 38 anni e con oltre 500 reti tra club e nazionali, Ibra non ha nessuna intenzione di porsi limiti.