Mino Raiola: "Pogba? Gli piacerebbe tornare alla Juventus". VIDEO

Calciomercato

L'agente ha parlato a lungo ai microfoni al termine della sfida di Coppa Italia tra Milan e Juventus, rispondendo alle tante domande sui suoi tanti assistiti. A partire da Pogba, attorno al quale resiste la suggestione di un ritorno in bianconero, per finire con De Ligt, passando ovviamente per Ibra e Donnarumma: "A Paul piacerebbe tornare alla Juve, Ibra è felice al Milan... ma anche perché ha un grande agente. Gigio? Ha fatto la scelta del cuore, non quella giusta. Mathijs alla Juve sta benissimo"

JUVE-BRESCIA LIVE

Milan-Juve era anche la sua partita e di certo non poteva perdersela. Tantissimi i giocatori in campo, e non solo, sotto il suo controllo. Così come non poteva perdere l’occasione, al termine della stessa, di farsi un giretto in zona mista e monopolizzare le attenzioni di tutti i giornalisti, speranzosi di ottenere da una sola bocca tante notizie su tanti giocatori. E così alla fine è stato: il post partita del Meazza si è trasformato in un Mino Raiola show, disponibilissimo a rispondere alle sollecitazioni su tutti i suoi assistiti che giocano attualmente al Milan e alla Juve. O che qualcuno vorrebbe nuovamente rivedere in una delle due squadre. Come Pogba, sul cui possibile ritorno in bianconero non si è mai smesso di fantasticare. Una possibilità che però l’agente alimenta eccome: “Quando si parla di Pogba si parla sempre di grandi squadre interessate a lui. Ora è del Manchester, vediamo. Il suo ritorno alla Juve? Nulla è impossibile nel calciomercato, soprattutto se c’è la volontà da entrambe le parti. L’Italia è il secondo paese di Pogba, così come per Zlatan, e a Paul non dispiace di certo l’idea di tornare alla Juve, ma è ancora troppo presto per parlare di queste cose. C’è di mezzo ancora un campionato e uh Europeo, che può cambiare molte cose e toglie molta concentrazione ai giocatori.”

Ibra, Donnarumma e Bonaventura

Futuro, futuro, futuro. Dall’argomento, quando c’è Raiola di fronte, non si scappa. Soprattutto quando molti dei suoi assistiti hanno una situazione contrattuale da sistemare. Come Ibrahimovic, il cui legame col Milan, cuore a parte, scade a giugno: "E' possibile che Ibrahimovic rinnovi con il Milan? C'è un mezzo progetto, però penso che deciderà solo a fine stagione. Adesso è in prova (scherza, ndr). Io consiglio di andare avanti se si diverte e fermarsi se non si diverte più. Per ora si sta divertendo, si vede dallo spirito, ha dato un altro tipo di mentalità ai compagni. E' felice? Come fa a non esserlo con un procuratore del genere".

 

Altro capitolo quello legato a Donnarumma, che a luglio del 2017, dopo una trattativa molto chiacchierata, aveva rinnovato il proprio contratto col Milan fino al 2021, e dunque non ha l’urgenza di definire il proprio futuro. Anche se nel parlare del portiere della Nazionale, come spesso gli capita, Raiola decide di partire con una provocazione: "Era la scelta giusta rinnovare nel 2017? No, in quel momento non era la scelta giusta. Era la scelta del cuore, però. E quando fai la scelta del cuore alla fine scegli bene. Ognuno ha il suo legame e lui ce l’ha col Milan. Ha fatto bene perché lui è felice anche se io in quel momento lì pensavo fosse meglio aspettare di capire cosa voleva fare la società. Nella vita si impara guardando indietro e si vive guardando avanti. Il mio lavoro è semplice, guardo al bene dei miei giocatori. Se stai con un club che può fare certe cose allora rimani, se pensi che non possa farlo allora non rimani. Non abbiamo ancora capito su questo. Però di Donnarumma ora non voglio parlare. Lui ha un contratto di due anni, c'è tutto il tempo per valutare".

 

Infine, restando in campo rossonero, è la volta di Bonaventura, in scadenza a giugno e molto lontano da un rinnovo, come lo stesso Raiola lascia capire: “Certe cose arrivano alla fine, vediamo stiamo parlando, aspettiamo un altro po’. Forse prenderemo altre strade, non si sa ancora, ma anche il club deve prima capire cosa fare: forse c’è qualcuno che lo vuole far rinnovare e qualcun altro che non vuole