Del Piero: "Guardiola alla Juve? Sarà un’estate calda"

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L’esclusione del City dalla Champions per i prossimi due anni alimenta le voci sul futuro di Guardiola. E proprio i nostri colleghi di Sky Uk hanno proposto la suggestione di un possibile futuro di Guardiola alla Juventus ad Alessandro Del Piero. Sentite cosa ha risposto…

Guardiola alla Juve? Ci starebbe proprio bene. Parola di Alex Del Piero. Se Pep dovesse decidere di lasciare il Manchester City al termine della stagione, l’Italia sarebbe un’opzione secondo l’ex numero 10 bianconero. E la squalifica potrebbe aumentare le probabilità di un passaggio di Guardiola alla Juventus la prossima estate: "Sì, sicuramente - ha risposto Del Piero a Sky Sports UK -. E credo che Guardiola sia un profilo perfetto per chiunque. Per quello che ha fatto in passato, per quello che sta facendo ora. Per la sua mentalità e per la qualità di gioco, per i giocatori che ha saputo mettere insieme. Ha vinto in Germania, ha vinto in Spagna, ha vinto in Inghilterra. Direi che gli mancano Italia e Francia. Sarebbe davvero interessante vederlo in Italia. Vedremo. Penso che questa sarà un’estate calda, anche nel calcio…".

In Inghilterra convinti: resterà qui

Secondo quanto riferiscono ESPN e il Times, Guardiola però sarebbe propenso a rimanere dove è. Ipotizzano che l'allenatore non voglia macchiare la propria immagine passando per un mercenario, o comunque per una persona non legata a certi valori, priva di sentimento. Secondo il Times, avrebbe già informato il board del Manchester City di essere intenzionato a restare, rispettando dunque il contratto che lo lega alla societa' fino al 2021. Nei giorni scorsi, l'ad del Manchester City, Ferrian Soriano, si era detto sicuro che il club inglese vincerà l'appello contro l'Uefa e che dunque prenderà parte alla Champions della prossima stagione. 

City squalificato: cosa sappiamo fin qui

Lo scorso venerdì l’Uefa ha sanzionato il Manchester City con l’esclusione dalle coppe europee per le prossime due stagioni e 30 milioni di euro di multa per ‘gravi violazioni del regolamento sulle licenze e sul fair play finanziario, sopravvalutando le entrate delle sue sponsorizzazioni nei suoi conti e nelle informazioni relative al break-even presentate all'Uefa tra il 2012 e 2016’. La Camera giudicante ha anche riscontrato che il club inglese "non ha collaborato alle indagini sul caso da parte dell’Organo di Controllo Finanziario per Club". Secondo quanto pubblicato all'epoca, l'Uefa aveva denunciato il club inglese per mancanza di trasparenza nei ricavi di 140 milioni di euro attraverso sponsorizzazioni di dubbia provenienza poiché provenivano da società controllate dallo stesso proprietario del City, lo sceicco Mansour bin Zayed. Il Manchester City ha già annunciato che ricorrerà al Tas di Losanna e l'eventuale squalifica entrerà in vigore solo dopo la pronuncia del tribunale arbitrale dello Sport.

La replica del City

"Nel dicembre 2018, il capo investigatore della UEFA ha anticipato pubblicamente il risultato e la sanzione che intendeva imporre al Manchester City - ha fatto sapere il club in una nota pubblicata sui propri profili social - anche prima di iniziare qualsiasi tipo di indagine. Il Club ha presentato un reclamo formale all'organismo disciplinare UEFA, un reclamo che è stato convalidato da una sentenza TAS. Fondamentalmente, è un caso avviato dall'UEFA, indagato dalla UEFA e giudicato dalla UEFA. Con la conclusione di questo processo discriminatorio, il Club cercherà di ottenere un processo imparziale il più rapidamente possibile e, pertanto, avvierà il prima possibile un procedimento dinanzi al Tribunale dell'arbitrato sportivo".

A rischio sanzioni anche in Inghilterra?

In Inghilterra ipotizzano che anche la Premier League potrebbe decidere di presentare una denuncia contro il Manchester City, chiedendo all'Uefa di recepire le prove. Secondo il tabloid "The Mirror" l’eventuale azione potrebbe portare a una penalizzazione in campionato, eventualmente alla revoca dei titoli conquistati fra il 2012 ed il 2016 (il campionato vinto nel 2014) fino all’esclusione dalla Premier (al momento ipotesi alquanto remota).