Emre Can: "Sarri alla Juventus in 20 secondi mi disse che non ero in lista Champions"

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L’ex centrocampista della Juventus ha raccontato il suo rapporto complesso con l’allenatore bianconero: "Mi disse in una conversazione di 20 secondi che non ero in lista e da quel momento mi è stata negata ogni possibilità: è stato ingiusto"

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Un anno da protagonista sotto la gestione di Massimiliano Allegri, un anno da comparsa con Maurizio Sarri. Emre Can ha raccontato la sua esperienza alla Juventus nell’intervista rilasciata a Kicker: "Non mi pento di essermi trasferito in Italia, sono contento per il Liverpool e per la vittoria della Champions League. Sentivo di aver bisogno di qualcosa di nuovo, quindi è arrivata l'offerta della Juventus. Il primo anno è stato bello, ho giocato molto e mi sono comportato bene. Poi è arrivato Maurizio Sarri. Non ci ha seguito all'inizio perché si era ammalato, la dirigenza poi non mi fece accettare l'offerta del Paris Saint-Germain e quando chiamai l'allenatore in una conversazione di 20 secondi mi disse che non ero nella lista Champions. Dopo tutto questo, mi è stata negata ogni possibilità. Era ingiusto, perciò volevo andar via a gennaio. Non ha nulla a che fare col club: la Juve è una grande società, con grandi tifosi e in una grande città. Volevo giocare di nuovo a calcio, anche il fatto che ci sia l'Europeo ha influito perché voglio esserci a giugno".

Haaland e il PSG

Insieme ad Emre Can, a gennaio è arrivato anche Erling Haaland che ha tenuto medie strepitose fin dalle prime partite: "È un calciatore molto speciale. Ha un fisico importante e tutto ciò di cui un attaccante ha bisogno. È veloce, forte, pericoloso e molto professionale per i suoi 19 anni. Se continua così potrà fare una gran carriera". Quindi, in vista della sfida col Paris Saint-Germain ha parlato così: "Vogliamo andare avanti, sarà difficile farlo a Parigi. Non dobbiamo giocare per lo 0-0 ma attaccare comunque: abbiamo le qualità per segnare in qualsiasi situazione".