Calciomercato, stipendi e contratti giocatori: le linee guida Fifa

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Alessandro Alciato

Alessandro Alciato

I contratti già in essere verranno prorogati fino al termine della stagione, mentre i nuovi contratti entreranno in vigore all'inizio di quella successiva. Di conseguenza, anche la finestra di calciomercato si svolgerà tra la fine della stagione in corso e l'inizio della prossima

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Con un comunicato apparso oggi sul proprio sito ufficiale, la Fifa ha segnalato le proprie linee guida in tema di calciomercato, stipendi e contratti dei calciatori. L'emergenza Coronavirus ha obbligato il massimo organo calcistico internazionale ad adeguare queste nuove raccomandazioni alla possibilità che la stagione termini ben oltre i limiti stabiliti inizialmente. Ecco i punti chiave.

  • A proposito dei contratti dei giocatori: vanno estesi fino al momento in cui realmente si chiuderà la stagione. 
  • Sul mercato: ogni federazione farà come vorrà, nel limite della durata massima di quattro mesi (anche se la Uefa raccomanda che tutte le federazioni trovino un accordo per unificare il periodo in Europa). 
  • Per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori: si raccomanda di trovare accordi, considerando la possibilità di ridurre o sospendere le retribuzioni, che siano equi e giusti.

Tagli agli stipendi, cosa succede in Italia

Restando alla questione stipendi, la maretta italiana si è fatta tempesta. Il documento approvato ed ufficializzato dalla Lega Calcio, che prevede tagli degli stipendi compresi fra i due mesi (se la stagione ripartirà) e i quattro mesi (se la stagione non ripartirà), e che era stato bollato come una proposta “vergognosa e irricevibile” dall’Associazione Italiana Calciatori, non piace neppure all’Associazione Italiana Allenatori. Attraverso un comunicato, il presidente Uliveri ha definito la dichiarazione della Lega Serie A “estemporanea”, aggiungendo poi: “Lo è perché non sappiamo ancora che fine faranno i campionati. E’ una dichiarazione che quindi lascia il tempo che trova. Saranno le leggi statali e le norme della Federcalcio a regolare le singole posizioni”. In chiusura, a proposito degli allenatori che non siano quelli di alto livello alla guida delle prime squadre, ecco il pensiero di Ulivieri: “Sui loro redditi non è ammissibile pensare ad alcuna riduzione. Per umanità”. Nelle prossime ore, due le riunioni da seguire con particolare attenzione. Sul lato della salute, quella del comitato medico scientifico della Federcalcio. Su quello dei calendari e delle valutazioni più ampie, il tavolo fra Uefa, Eca – cioè i club – e le leghe europee.