Il presidente della Fiorentina a Tutti Convocati replica alle voci relative a un presunto trasferimento di Chiesa all'Inter: "Non lo so io, come possono saperlo altri? Sono convinto che i miei calciatori non vogliono andare via". Sulla proposta relativa alla riduzione degli ingaggi: "I giocatori devono fare la loro parte"
"Renzi dice che Chiesa va all'Inter? Se non lo so io, come può saperlo lui? Matteo è un grande tifoso, un amico, ma al calcio ci penso io, lui deve pensare alla politica", parla così il presidente della Fiorentina Rocco Commisso, intervenuto a Tutti Convocati su Radio24, in merito al futuro di Federico Chiesa, dopo le parole di Renzi che ha affermato di essere in possesso di informazioni su un trasferimento in nerazzurro del calciatore. "Ho mantenuto la promessa di tenerlo. In questo mese non l'ho incontrato, non si può trattare al telefono. Sono convinto che i nostri giocatori siano più convinti di voler rimanere rispetto che andare via", ha proseguito il presidente della Fiorentina. Commisso che ha analizzato così la stagione viola fino a questo momento: "Non abbiamo iniziato non tanto bene, abbiamo cambiato allenatore affidando la squadra a Iachini, fatto un buon mercato a gennaio e ci preparavamo per la seconda parte. Vorrei vincere qualcosa, non sono venuto qui per fare la principessa che va in Serie B, ma una principessa del calcio italiano". Idee chiare anche sull’eventuale ritorno in campo: "Per il bene del calcio, la stagione sarebbe da finire. Ma prima viene la salute, lo dico dal primo giorno. Se non succede non possiamo rovinare la stagione 2020/21".
"Riduzione ingaggi? I giocatori devono fare la loro parte"
Commisso che ha poi espresso il suo pensiero in merito alla vicenda riguardante il taglio degli stipendi da parte dei calciatori: "Io sono dalla parte della Lega di serie A, mi sembra giusto ciò che ha proposto. Ha preso l'esempio del più grande club italiano che è la Juventus. I giocatori sono il più grande costo, se i giocatori non fanno la loro parte si rovinano loro stessi, devono guardare a lungo termine. Forse altri club non potranno andare avanti senza aiuti dal sistema calcio e dal governo e anche con l'aiuto dei giocatori. Ho sempre parlato di infrastrutture, il calcio è un nostro patrimonio, il governo deve capirlo e deve lasciarci fare", ha concluso il presidente della Fiorentina.