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Maxi Lopez: "Milan? Incredibile quell'attesa in hotel"

Calciomercato

L’attaccante del Crotone ha ripercorso la sua carriera durante Calciomercato – L’Originale: "L'arrivo al Milan, con quella lunga attesa in hotel, è stata un’esperienza incredibile. A Catania rapporti di amore e odio con Lo Monaco e Mihajlovic. E che ricordi con Sinisa, quando chiese di incontrami faccia a faccia a Genova... Non voglio lasciare l'Italia, è il mio punto fermo"

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Tredici squadre diverse in diciannove anni di carriera, con un unico filo conduttore: l’Italia. Oggi Maxi Lopez è un calciatore del Crotone e attualmente si trova nella città calabrese durante questo periodo di quarantena. "Qui sembra quasi estate, fa caldo. Mi alleno a casa, abbiamo un programma girato dal nostro preparatore atletico e mi alleno in giardino, provando a trovare una soluzione per questo momento. Ho cambiato tante volte squadra. Non ho mai avuto tempo di provare un progetto, di sentire l'appartenenza. A volte per colpa mia, altre volte per colpa degli altri. Ho girato tanti Paesi, imparato tante lingue, ma il mio punto fermo è l'Italia che si è rivelato il Paese che non sono mai riuscito a lasciare", ha raccontato, ospite di Calciomercato – L’Originale.

Il passaggio al Milan

Nel corso del programma ha ricordato le esperienze più singolari, come quando passò al Milan: "È stata un'esperienza incredibile. Quando sono partito da Catania, arrivai in albergo a Milano e firmai subito. Ma in quel momento il Milan stava cercando anche un'altra punta, che era Tevez, e mi ricordo che Braida mi disse di aspettare un paio di giorni. Solo che poi è stata una settimana. Quindi ero in albergo e non potevo tornare a Catania perché avevo firmato. Avevo una proposta per un contratto di quattro anni anche dall'Inghilterra, ma ci tenevo a giocare per il Milan".

Tra Catania e Sampdoria

Gli anni a Catania sono tra i ricordi più belli. Fu Pietro Lo Monaco a portarlo in Italia, acquistandolo dal Gremio: "Il rapporto che avevo con lui era molto simile a quello che avevo con Mihajlovic, era amore e odio, ma ci volevamo bene. Io avevo comprato una Ferrari appena arrivai e lui diceva che non era una cosa giusta, mi minacciava, mi voleva bucare le gomme. Poi ho cominciato a segnare molto e si è calmato un po'". Maxi Lopez ritrovò Mihajlovic alla Sampdoria, di cui ha raccontato un confronto prima di firmare con i blucerchiati. "Quando Sinisa mi diceva 'parliamo a quattrocchi' in genere non era niente di buono. Andai a Genova e lui mi disse ‘te la senti? Se fai bene io ti metto'. Mi allenai al massimo e pochi giorni dopo segnai nel derby".

Wanda Nara e i figli

Il nome di Maxi Lopez è legato anche alla ex moglie, Wanda Nara, la cui separazione fece molto scalpore per la relazione poi intrapresa da lei con Mauro Icardi. "Speriamo di trovare prima o poi un punto d’incontro, più che altro per i ragazzi. Uno può essere d'accordo o meno su tante cose, però quando c'è una certa tranquillità e c'è un accordo è tutto più semplice per i figli. Non è facile, non li vedo quanto vorrei e non passo con loro tanto tempo. Quando me ne sono andato in Brasile è stato anche per i troppi problemi personali che non mi facevano concentrare: forse cambiare aria mi avrebbe aiutato con il lavoro. Loro sono alla base di tutto", ha spiegato l'argentino. "Tante volte ho provato a tenermi lontano da queste cose, perché sono stressanti e a volte più che il cuore è la testa a risentirne, e per un calciatore è fondamentale avere un certo equilibrio. Quando manca, è difficile poi. Ovviamente sarebbe stato tutto molto più semplice pensando solo al calcio, ma questa è la vita".

L’Italia nel cuore

Se dovesse esserci una nuova squadra dopo il Crotone, Maxi Lopez la vorrebbe ancora in Italia: "In Brasile è stata un'esperienza pazzesca, ma non so se riesco a lasciare di nuovo questo Paese, ci sono troppo legato. Quindi proverò a restare qui. Il gruppo che c'è qui a Crotone è una famiglia".

Il rapporto con Messi e Maradona

L’argentino ha raccontato il suo rapporto con Maradona e Messi, con cui ha condiviso lo spogliatoio per due stagioni: "Non sono uno che chiama o che sta addosso alle persone. Diego l'ho visto solo una volta per una partita di beneficenza in Argentina, ogni tanto mi scrive e per me è una cosa incredibile, che non ha prezzo. Si vede che è una persona ricca di valori. Avere un rapporto con Messi e Maradona è la cosa più bella per un argentino. Con Leo abbiamo fatto tante partite alla PlayStation, tanti asado insieme: è sempre stato un ragazzo umile, alla mano".