Milan, Ibra: "Futuro? Forse queste le ultime volte che i tifosi possono vedermi dal vivo"

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L'attaccante svedese parla del suo futuro dopo il 4-2 alla Juve: "Sono contento di giocare, mi dispiace per i tifosi perché potevano vedere me dal vivo e potrebbe essere l’ultima volta. Se non faccio la differenza non mi piace. Non sono qua per essere una mascotte, ma per portare risultati, aiutare compagni club e tifosi"

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Dall'infortunio al polpaccio al ritorno in campo, con due gol in due partite tra Lazio e Juve e un ruolo centrale nel gruppo. C'è stata anche la firma di Zlatan Ibrahimovic nella rimonta per 4-2 del Milan contro i bianconeri di Maurizio Sarri: "Sono vecchio, non è un segreto, ma l'età è solo un numero - le sue parole a Dazn - sto facendo buoni allenamenti, sto gestendo i ritmi e oggi ho giocato di più rispetto a quanto fatto contro la Lazio. Sto bene e cerco di aiutare la squadra in ogni modo". Dopo la sostituzione Ibra è rimasto in panchina a sostenere la squadra, come successo sabato scorso all'Olimpico di Roma. L'attaccante svedese commenta il suo atteggiamento con una battuta: "Sono presidente, allenatore e giocatore, tutto insieme, ma mi pagano solo per un ruolo". E una certezza, pronunciata con il sorriso: "Se fossi stato qui dal primo giorno avremmo vinto lo scudetto".

"Possono essere le ultime volte che i tifosi mi vedono"

Con il contratto in scadenza al 31 agosto, Ibra parla anche di futuro: "Resto? Vediamo. C'è ancora un mese per divertirmi poi succedono cose che non possiamo controllare. Noi facciamo il nostro e siamo dei professionisti. Sono contento di giocare, mi dispiace per i tifosi perché potevano vedere me dal vivo e potrebbe essere l’ultima volta. In che senso? Basta leggere tra le righe". Non si nasconde, Ibra: "La situazione con gli stadi vuoti è strana. Peccato essere senza tifosi, se oggi fosse stato sold out a San Siro sarebbe stato bello, si potevano divertire con noi".

 

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"Non sono qui per fare la mascotte"

La sicurezza dell'attaccante è una: "Mi diverto tanto. Dopo l’infortunio sono andato negli States mi volevo sentire vivo. Ora voglio solo giocare. A 38 anni non ho il fisico di prima ma sto bene. Faccio quello che posso fare non entro in campo pensando di avere 20 anni. So che non posso fare quello che facevo prima ma ci arrivo con l’intelligenza". Con un messaggio chiaro per tutti: "Se non faccio la differenza non mi piace. Non sono qua per essere una mascotte, sto qui per portare risultati, aiutare compagni club e tifosi". Dichiarazioni seguite da un post pubblicato su Instagram: Ibra che prima di calciare il rigore e battere Szczesny per l'1-2 posa sul dischetto il pallone. Quello che il fuoriclasse svedese definisce "my best friend". Il suo migliore amico.