Continua il braccio di ferro tra il fuoriclasse argentino e il club blaugrana: domenica scatta il raduno per la nuova stagione e Messi dovrà uscire allo scoperto. Intanto il suo ex allenatore è stato fotograto in città: il City all'attacco
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Verso le battute finali. A quattro giorni dal comunicato shock sulla volontà di lasciare il Barça, non si è ancora fatta luce sul futuro di Leo Messi. La bandiera blaugrana vorrebbe evitare lo scontro, il club è disposto a tutto (dimissioni di Bartomeu comprese) pur di trattenerlo ma non ha intenzione di far valere la clausola su cui invece punta Messi. Vediamo la situazione più nel dettaglio.
Il nodo contrattuale
Il rischio è che dopo 20 anni insieme Messi e il Barcellona possano lasciarsi con una fredda battaglia legale. Leo si considera infatti un giocatore libero di cercare un'altra squadra, forte di un'opzione sul suo contratto che prevede lo svincolo unilaterale al termine della stagione 2019/20. E qui scattano le ipotesi: il club sostiene che tale clausola era esercitabile non oltre il 10 giugno. Gli avvocati del giocatore spingono invece per la causa di forza maggiore: dato il prolungamento della stagione calcistica dovuto alla pandemia, l'argentino avrebbe ancora il diritto di svincolarsi dal Barça. L'alterco deriva da una circola in materia rilasciata dalla Fifa: "Se un contratto scade alla data di fine stagione originale, detta scadenza deve essere prorogata fino alla nuova data di fine stagione". Una proroga che per il Barça vale solo per i contratti in scadenza a giugno 2020, per i legali di Messi per ogni aspetto contrattuale.
Domani la giornata clou
Quel che è certo è che il tempo stringe. Domenica i giocatori blaugrana dovranno infatti svolgere i test disposti dal protocollo anti-coronavirus, perché il giorno dopo scatterà l'inizio della stagione 2020/21. Andare al raduno per Messi vorrebbe dire bypassare la clausola rivendicata e complicare la partenza da Barcellona. Ecco perché i suoi legali suggeriscono a Leo di non presentarsi.
E in caso di processo?
Uno scenario che entrambe le parti cercheranno di evitare. Ma se non si dovesse trovare un accordo sull'eventuale importo della risoluzione, Messi sarebbe costretto a rimanere al Barça da separato in casa? In questo caso la normativa Fifa parla chiaro: prevale sempre il diritto al lavoro del calciatore, garantito dal Certificato di Trasferimento Provvisorio. Con il club di destinazione di Leo che si accollerebbe il risarcimento nei confronti dei blaugrana, qualora la giustizia sportiva dovesse dar loro ragione.
Assalto a Messi: l'ombra del City
Dall'Argentina all'Italia, tutti sognano la Pulce. Ma chi potrebbe avere qualche asso nella manica in più nella trattativa è il Manchester City: la squadra di Aguero, grande amico di Messi, e di Pep Guardiola che ha già allenato il 10 in blaugrana tra 2008 e 2012. Proprio in queste ore Pep è volato a Barcellona: El Chiringuito Tv l'ha fotografato in un ristorante della città e secondo le indiscrezioni sarebbe per incontrare Leo. Le tempistiche non passano inosservate, perché nel weekend è atteso in città anche Jorge Messi, padre e agente del giocatore. I tifosi dei Citizens sognano. Quelli del Barça rimangono con il fiato sospeso.