Calciomercato, l'Atalanta tratta Harit dello Schalke 04

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I nerazzurri sono piombati sul trequartista marocchino, capace di giocare anche come ala. La valutazione è di 20 milioni di euro. Il giocatore gradisce la destinazione, resta però da trovare l'accordo con il club tedesco

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L'Atalanta sta trattando Amine Harit, trequartista classe 1997 dello Schalke 04. Si tratta di un giocatore molto interessante, che all'occorrenza può giocare anche come ala. Vicino al Genoa l'estate scorsa, il marocchino si è poi reso protagonista di una grandissima stagione in Bundesliga. Sarebbe un secondo rinforzo importante per il reparto offensivo dei nerazzurri, che hanno già accolto Miranchuk. Harit, che nell'ultima annata ha totalizzato sette gol e altrettanti assist, ha compiuto 23 anni a giugno. Ha giocato in Champions e anche ai Mondiali di Russia con la maglia della propria Nazionale. Gioventù ed esperienza, in perfetto stile Atalanta. Che sta provando a chiudere la trattativa con i tedeschi. La valutazione del giocatore è di circa 20 milioni di euro. Harit gradisce la destinazione Bergamo, ora resta però da trovare l'intesa con il club.

La sua storia

"Mi stai leggendo e forse non mi conoscerai, ma un giorno saprai chi sono". Scriveva Amine Harit lo scorso febbraio sul The Players Tribune. Nato a Pontoise, comune a nord di Parigi, ha esordito con il Nantes in Ligue 1 il 13 agosto 2016 nella partita contro il Dijon. Nella sessione estiva di mercato, lo Schalke lo acquista per 8 milioni di euro, da lì 74 presenze totali. Il padre lavorava in ospedale, la mamma come segretaria. Infanzia difficile, perché le strade di Pontoise non erano poi così sicure: "I miei genitori non permettevano a me e a mio fratello di allontanarci troppo da casa", racconterà. E' cresciuto in fretta, se lo è imposto: "A 14 anni uscivo da scuola la sera alle sei, ma non volevo farmi venire a prendere dalla mamma nonostante lo facessero tutti. Volevo tornare a casa da solo, volevo essere un duro". Dalle scarpe da calcio logore e con i lacci troppo lunghi indossate da bambino al Mondiale in Russia, nel 2018. La Francia gli ha dato tanto, ma lui ha scelto il Marocco, terra della sua famiglia: "Che è il mio tutto", si è giustificato. Non si emoziona spesso: "Però quanto ho pianto quando abbiamo vinto con la Costa d'Avorio qualificandoci al torneo". Ora il suo futuro potrebbe essere in Serie A.

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