I più grandi ritorni nella storia del calciomercato
Dai campioni del passato come Cruijff-Ajax e Maradona-Boca a quelli più recenti (i milanisti Sheva, Kakà e Ibra, gli juventini Buffon e Bonucci), fino a Lukaku: sono tanti i calciatori che nella storia del calcio hanno scelto di tornare "a casa". Per alcuni la nuova avventura si è rivelata vincente, per altri è stata un clamoroso flop. Ecco le loro storie
- Un anno al Chelsea, per capire che la squadra che la scorsa estate aveva voluto ad ogni costo non faceva per lui. Lukaku si è "pentito" di quella scelta, ha lanciato messaggi all'Inter già nel corso della stagione e poi ha "lavorato" per un ritorno che è diventato realtà
- Protagonista di uno dei ritorni a casa più speciali è stato il campione olandese, vincitore di tre Coppe dei Campioni e due Palloni d'Oro (il terzo lo avrebbe vinto con il Barcellona) con la maglia dell'Ajax all'inizio degli anni '70. Nove stagioni ricche di successi, prima di intraprendere altre esperienze. Nel 1981 però, a otto anni dal suo addio, Johan Cruijff ha fatto ritorno tra i Lancieri, conquistando altri due campionati di Eredivisie prima di chiudere la carriera con il Feyenoord.
- Un altro iconico ritorno è stato quello del Pibe de Oro alla Bombonera. Nel 1995, tredici anni dopo la partenza per l'Europa direzione Barcellona, il clamoroso ritorno a casa di Diego dopo una breve esperienza al Newell's Old Boys arrivata in seguito alla squalifica per doping di Usa '94. Per Maradona due stagioni al Boca prima di chiudere la carriera dopo la partita più importante, il Superclasico contro il River Plate del 25 ottobre 1997.
- Con il suo ritorno, nel gennaio 2020, ha dato una scossa e rivitalizzato l'ambiente rossonero. E come confermato da Stefano Pioli, è anche grazie alla mentalità di Ibra che il Milan è riuscito a vincere il campionato 2021/22. Lo svedese lo aveva promesso e lo ha fatto: dopo aver trascinato i rossoneri allo scudetto nel 2011, ha mantenuto la parola. E nonostante la recente operazione al ginocchio, non ha nessuna intenzione di lasciare.
- Ma Ibra non è stato l'unico campione a tornare a Milano. I rossoneri sono infatti specializzati nei 'ritorni a casa': nel 2008/09 è stata la volta dell'ucraino, che nel 2006 aveva lasciato i rossoneri dopo sei stagioni, caratterizzate da 173 gol e la vittoria di una Champions e un Pallone d'Oro. Rientrato dopo il negativo biennio al Chelsea, la seconda esperienza rossonera fu deludente: appena 2 gol e il ritorno ai Blues a fine stagione, prima di celebrare un altro tuffo nel passato e firmare con la Dinamo Kiev.
- Qualche anno dopo Sheva, è toccato al campione brasiliano fare lo stesso. Ceduto al Real Madrid nell'estate del 2009, il trequartista è tornato in rossonero a quattro anni di distanza, dopo aver vinto un Pallone d'Oro e una Champions con il club di Berlusconi. La progressione, però, non era più quella di un tempo e il giocatore verdeoro ha fatto fatica a imporsi come leader. Dopo una sola stagione, così, ha consumato il suo definitivo addio ma non prima di raggiungere quota 100 gol con la maglia del Milan.
- Se Ibra, Sheva e Kakà sono stati gli ultimi grandi ritorni in casa rossonera, il primo in ordine di tempo fu Ruud Gullit, rientrato alla base nel 1994 dopo aver trascorso una stagione alla Sampdoria. Ma se nella sua prima avventura l'olandese aveva scritto il proprio nome nella storia del club vincendo tutto in Italia, in Europa e nel mondo, nella seconda esperienza a Milano prevalse qualche problema con l'ambiente e dopo pochi mesi si optò per il definitivo ritorno in blucerchiato.
- Non hanno resistito alla tentazione di tornare a casa neanche loro due, 'fuggiti' via solo per un brevissimo periodo. Buffon se ne è andato nel 2018, dopo 17 anni di militanza in bianconero, per accasarsi al Psg ma ha fatto il tragitto inverso appena un anno dopo, prima dell'addio definitivo nel 2021. Nella stessa stagione in cui il portiere andava via, tornava alla Juve invece Bonucci, reduce dal primo e unico anno con il Milan. Il difensore, già alla Vecchia Signora dal 2010 al 2017, nella prossima stagione sarà il capitano
- Cresciuto nel settore giovanile del club biancoceleste e rimasto alla Lazio fino al 1990, prima di essere ceduto alla Juventus. Nel 2004, dopo aver girato l'Italia e l'Inghilterra, ha fatto ritorno nella Capitale: altre due stagioni con la maglia della 'sua' Lazio, con all'attivo 14 gol (uno storico al derby, 16 anni dopo il primo segnato alla Roma) in 62 partite, prima di chiudere la carriera alla Cisco Roma. Oggi è un volto di Sky Sport.
- Con la maglia gialloblù si è affermato nel grande calcio e in Emilia ha deciso di chiudere la carriera. Parabola perfetta per l'argentino, approdato in Serie A nel 1996 proprio grazie al Parma, club con il quale ha segnato a raffica e vinto trofei nazionali e internazionali, prima del passaggio alla Lazio dopo quattro stagioni per quello che sarà l'acquisto record nella storia del club biancoceleste. Nel 2010, a 10 anni dal suo addio, Crespo è tornato: 11 gol al primo tentativo, poi 171 minuti in campo nell'annata successiva prima di ritirarsi.
- E come non ricordare il 'ritorno a casa', nella Genova blucerchiata, di Antonio Cassano. La Samp, nel 2007, aveva rappresentato l'occasione di riscatto per il talento barese dopo il Real Madrid. E lui non l'aveva fallita: gol, assist e magie fino a trascinare la squadra ai preliminari di Champions. Dopo l'addio nel dicembre 2010, l'attaccante è tornato a distanza di quattro anni e mezzo, ma la sua esperienza-bis non ha offerto lo stesso rendimento di prima. Dopo 2 reti in 24 gare, Cassano ha chiuso il suo rapporto con i blucerchiati.
- Grandi ritorni in Italia ma non solo. In Europa, uno dei più romantici è stato quello dell'attaccante inglese, cresciuto con i Toffees e ceduto a soli 18 anni al Manchester United, dove costruirà le maggiori fortune della sua carriera. Nel 2017 però, a 13 anni dal suo addio, Rooney ha deciso di far ritorno dalle parti di Goodison Park. Dopo una stagione, con 11 gol all'attivo, ha continuato la sua storia calcistica negli Stati Uniti. Oggi è l'allenatore del Derby County.
- Quello dell'ivoriano è stato un ritorno da re. Didier aveva lasciato un ricordo meraviglioso dalle parti di Stamford Bridge dopo il suo addio nel 2012, caratterizzato da 157 gol e la vittoria di campionati, Champions e tanti altri trofei. Nella stagione 2014/15, dopo l'esperienza in Cina e in Turchia, Mourinho lo ha rivoluto con sé nei Blues e insieme hanno portato la squadra alla conquista di un'altra Premier League.
- L'attaccante francese è diventato con i Gunners uno dei giocatori più forti al mondo, contribuendo alla vittoria di otto trofei tra il 1999 e il 2007. Poi è arrivata la chiamata del Barcellona e in blaugrana è riuscito anche a conquistare la sua prima Champions, prima di volare a New York. Nel gennaio 2012, per mantenere il suo stato di forma, ha deciso di far ritorno a Londra per un breve prestito di due mesi. E nonostante il poco tempo a disposizione Henry ha saputo lasciare il segno, segnando dopo solo dieci minuti dal suo ritorno in campo.
- Quelli tra il 2000 e il 2007 sono stati anni magici per lo spagnolo. Il debutto da giovanissimo con i Colchoneros prima della chiamata dalla Premier League, precisamente dal Liverpool. Nel gennaio 2015, dopo la sfortunata parentesi al Milan, El Nino ha rifatto le valigie per tornare a casa ed è rimasto a Madrid per altre tre stagioni, ritrovando la gioia del gol proprio nel derby con il Real e aggiungendo un altro trofeo nel suo palmares: l'Europa League (già vinta con il Chelsea). Ha poi concluso la carriera in Giappone.
- Quello dell'Apache è stato un triplo ritorno a casa. Emerso fin da giovane con gli Xeneizes, infatti, l'attaccante ha deciso di riabbracciare il suo Boca la prima volta nel 2015, dopo lo splendido biennio con la Juve. Rimasto in Argentina due anni, si è poi fatto attrarre dalle sirene cinesi dello Shanghai Shenhua, ma la nostalgia di casa si è fatta presto sentire e così si è arrivati al terzo capitolo della sua vita col Boca: un capitolo ricominciato nel gennaio 2018 e durato fino al 2021.
- Parecchi anni prima di quello di Tevez, in casa Boca c'era stato il ritorno di uno tra i giocatori più amati di sempre alla Bombonera, Juan Roman Riquelme. Reduce dalla parentesi europea con le maglie di Barcellona (una sola stagione) e Villarreal (quattro anni), il centrocampista è tornato a casa nel 2007 e adesso è il vice presidente del club.
- Percorso analogo anche per un altro idolo del calcio argentino, Juan Sebastian Veron. Dopo essersi imposto come uno dei migliori centrocampisti in Europa con Parma, Lazio, Manchester United e Inter, nel 2006 ha deciso di tornare nel club dove era cresciuto per terminare la carriera. Veron ha anche assunto per sei anni la presidenza della società e attualmente è ancora in dirigenza.
- Usanza abbastanza comune per gli argentini, anche Diego Milito ha deciso di concludere la sua avventura nel calcio proprio lì dove tutto era iniziato. Dopo l'addio all'Inter, nel 2014, il Principe è tornato nel club che aveva lasciato dieci anni prima per iniziare l'esperienza in Europa.
- Ha realizzato il sogno di tornare nella sua squadra del cuore anche l'esterno spagnolo, al Siviglia dal 2000 al 2013, anno in cui ha voluto provare il grande salto nel Manchester City. Quattro stagioni dopo, però, la voglia di rivestire la maglia andalusa è stata troppo forte e il giocatore ha celebrato il suo ritorno a casa. E la sua seconda esperienza si è rivelata vincente come la prima, come dimostra l'Europa League conquistata nel 2020 ai danni dell'Inter.
- Dall'altra parte di Siviglia, sulla sponda biancoverde, si è celebrato invece nel 2015 il ritorno del Torero. Cresciuto nel vivaio del Betis e rimasto fino al 2006, l'esterno ha voluto far ritorno nel club che ama dopo l'esperienza alla Fiorentina. I nove anni di distanza non hanno diminuito l'affetto e Joaquin, nonostante l'età, è sempre uno dei punti di riferimento della squadra andalusa, con la quale in questa stagione ha raggiunto la gioia più grande vincendo la Coppa del Re.
- IGOR PROTTI (1999) e CRISTIANO LUCARELLI (2009) al LIVORNO
- BORJA VALERO (2020) alla FIORENTINA
- FRANCESCO LODI (2014 e 2017), MARCO BIAGIANTI (2016) e MARIANO IZCO (2020) al CATANIA
- GUILLERMO GIACOMAZZI (2008) e ERNESTO JAVIER CHEVANTON (2010 e 2012) al LECCE
- MATTIA PERIN (2020) al GENOA
- MATTIA CALDARA (2020) all'ATALANTA
- RADJA NAINGGOLAN (2019 e 2021) al CAGLIARI
- DAVIDE BIONDINI (2018) al CESENA
- MARIO ALBERTO SANTANA (2019) al PALERMO
- FABRIZIO RAVANELLI (2004) al PERUGIA
- DIRK KUYT (2015) e ROBIN VAN PERSIE (2018) al FEYENOORD
- PAUL SCHOLES (2012) al MANCHESTER UNITED
- PAUL POGBA (2016) al MANCHESTER UNITED
- VINCENT KOMPANY (2019) all'ANDERLECHT
- IAGO ASPAS (2015) al CELTA VIGO
- MATS HUMMELS (2019) al BORUSSIA DORTMUND