
Papu Gomez, presentazione al Siviglia: "Voglio fare cose importanti". FOTO
Primo giorno al Siviglia per l'ex capitano dell'Atalanta, che ha scelto la maglia numero 24 e si è presentato ai nuovi tifosi: "È stato tutto un po' sorprendente, ma sono felice ed entusiasta. Questo è un grande club". Un legame speciale tra la società e gli argentini: "Maradona ha giocato qui, sono orgoglioso d'indossare la stessa divisa". Il Papu si mette a disposizione e promette: "Voglio fare cose importanti"

Nuova vita per Alejandro Gomez, ex capitano dell'Atalanta che ha salutato Bergamo dopo 7 anni. Ufficiale il trasferimento al Siviglia, affare complessivo da 8,5 milioni di euro e primo giorno in biancorosso per il Papu: "È stato tutto un po’ sorprendente, per me è una novità. Si cambia completamente in un altro Paese, ma sono molto felice ed entusiasta. Il Siviglia è un grande club: sono motivato per le parole del presidente. Lo stadio mi ha colpito, è bello come il museo per la storia che ha questo club"
GOMEZ VESTE SIVIGLIA, A BERGAMO STRISCIONE PER LUI
Maglia numero 24 per il Papu che ha proseguito: "Non so se è destino, ma ho parlato con molti ragazzi che hanno giocato qui e altri che hanno vissuto in città. Mi hanno parlato molto bene del Siviglia come club e come città. Mi avevano chiesto in quale club in Spagna mi sarebbe piaciuto giocare e mi era venuto naturale”

Un legame speciale tra Siviglia e l'Argentina: "In tanti sono passati qui, ognuno ha lasciato un segno e spero toccherà anche a me poter contribuire. Maradona ha giocato qui e gli argentini sono orgogliosi di poter indossare una maglia che indossava anche Diego"

Similitudini tra l’Atalanta e il Siviglia? "Un po’ sì, ovviamente il Siviglia entra molto spesso in Champions League, ha vinto molti titoli europei e ha fatto molto bene negli ultimi anni". Sulla scelta della destinazione: "Sinceramente non mi è mai interessata la parte economica. Ho avuto proposte di lasciare l'Atalanta per squadre arabe, ma ho sempre cercato di trovare quel calcio che mi ha reso felice Per il resto c'è tempo, volevo continuare a giocare ad alti livelli essendo in Nazionale. Quando si è presentata l'occasione di venire qui non ci ho pensato"

Il rapporto tra il Papu e il Siviglia, in realtà, arriva da lontano come ha raccontato: "Mio zio Hugo Villaverde ha giocato con Bertoni (ex biancorosso, ndr) nell'Independiente e hanno vinto parecchio. Credo sia da lì che arrivi la mia voglia di essere calciatore. Fin da piccolo nella mia testa c’era solo il pallone. È quello che ho sempre voluto fare, forse mi è costato più di altri che sono stati in grado di fare il salto più giovani. Negli ultimi tempi anni c'è stato questo boom con l'Atalanta e ora questo importantissimo salto con il Siviglia"

Un altro segno del destino è rappresentato da Diego Simeone, altro ex Siviglia: "El Cholo nella mia carriera è stato molto importante perché mi ha colto in una fase di ribellione, forse, a 20 anni. Mi ha aiutato molto, soprattutto nel calcio: mi diceva sempre come avrei dovuto giocare arrivato in Europa, ma alla fine mi hanno comprato in Italia per giocare come ho giocato con lui al San Lorenzo. Alla fine Simeone è arrivato al Catania e mi ha fatto crescere ancora di più. Tutto il suo staff tecnico è gente che ammiro e che mi ha fatto crescere"

Tra Catania e Atalanta, una breve esperienza al Metalist: "Non so se lo definirei un errore, ma sentivo che a Catania avevo dato tanto e che la squadra non poteva dare di più. Atletico e Inter mi avevano cercato, ma non è successo nulla e ho avuto questa opportunità in Ucraina dove c'erano altri argentini. Avrei vinto molto di più che a Catania e ho lasciato: non è andata nel migliore dei modi e la società non poteva giocare in Europa. Inoltre è scoppiata la guerra civile e dopo un anno sono tornato in Italia"

Un Papu molto social, come sappiamo bene: "Io sono come mi vedono. Cerco di essere trasparente, non mi piace essere falso e dico quello che penso e sento. La persona felice e positiva che vedi sui social". Da registrare l’iniziativa del Siviglia, che fino al prossimo 7 febbraio distribuiranno le maglie del Papu con serigrafia gratuita: "Sono incuriosito da tempo dal Siviglia, mi piace e mi emoziona l'entusiasmo della gente"

Piccolo di statura come tanti suoi connazionali in campo: "Dico sempre che volevo imitare Pablo Aimar perché era un riferimento nella mia posizione e quando giocava nel River avevo 12 anni. Imitavo lui, D'Alessandro, Saviola, Ariel Ortega". Sul recupero della forma migliore: "Sicuramente mi manca il ritmo partita, che è quello che ti danno i 90 minuti, però mi stavo allenando. Sul ruolo: "Negli ultimi anni ho giocato in tutte le posizioni da centrocampo in avanti. Qualunque cosa voglia l'allenatore sono a disposizione. Penso di poter fare bene"

A Siviglia lo vedono come sostituto di Banega: "È un complimento che mi paragonino a Ever. Lo ammiro molto e lo conosco da molti anni, abbiamo condiviso i Mondiali Under 20. Siamo diversi come giocatori, ma quella responsabilità, quella leadership... Penso di averla avuta in tutti i club e mi piace prendere la palla e cercare di essere quello che decide il passaggio o situazioni importanti. Per me è una bella responsabilità"

Sull’età che lo vede quasi 33enne: "Se ti prendi cura di te stesso e non hai avuto infortuni gravi, qualsiasi giocatore può arrivare fino a 38 o 39 anni. C'è poi l'ambizione di voler continuare a giocare ogni tre giorni in competizioni importanti. Che impone un certo ritmo di vita, conoscendo il proprio corpo e riposando. La testa fa tutto e oggi ci sono tanti giocatori della mia età o più anziani che fanno ancora la differenza"

Le prime impressioni sull’arrivo al Siviglia: "Penso che sia una società super organizzata, molto seria, con persone che lavorano e danno il 100%. Noto molto impegno da parte dei dirigenti". E ancora: "Sicuramente arrivare in un altro campionato sarà una sfida per me. Voglio fare cose importanti con il Siviglia e cercare di migliorare tutto quello che ha fatto finora questo club"