Calciomercato, Nunes 11° portoghese dei Wolves: gli altri club diventati "nazionale"
Matheus Nunes passa al Wolverhampton, allargando la "colonia" dei Wolves, che adesso potrebbero schierare un "undici" tutto portoghese. Solo l'ultimo caso di un fortissimo legame tra un club e una nazione straniera. Dai brasiliani del Milan agli argentini dell'Inter. Barcellona-Olanda, una filosofia di calcio. Gli italiani del Chelsea e gli italiani… in Turchia
- Tre sono arrivati solo in questa sessione di mercato, con l'ultimo, Matheus Nunes (brasiliano naturalizzato portoghese), che ha rappresentato il colpo più costoso nella storia del club. Con lui Gonçalo Guedes e Bruno Jordão, rientrato dal prestito al Grasshoppers, e adesso in tutto sono 11 i portoghesi dei Wolves. Dodici contando l'allenatore Bruno Lage...
- José Sà (portiere)
- Toti (difensore)
- Nelson Semedo (difensore)
- Ruben Neves (centrocampista)
- Matheus Nunes (centrocampista)
- Joao Moutinho (centroc.)
- Bruno Jordao (centroc.)
- Gonçalo Guedes (attaccante)
- Pedro Neto (attaccante)
- Chiquinho (attaccante)
- Daniel Podence (attaccante)
Ma quali sono i precedenti storici?
- Partiamo dall'Italia. Storia nota quella del legame verdeoro-rossonero. Ben otto nella stagione 2007-08: Dida, Cafu, Emerson, Pato, Kakà, Serginho, Digão e Ronaldo. Molti di loro vinsero la Champions l'anno prima. Nessun'altra nazionalità straniera vanta più presenze nel Milan.
- Rivalità a tutto tondo: Milan contro Inter, il cui legame storicamente più forte è quello con l'albiceleste. Tanti a inizio anni duemila. Addirittura dieci nel 2013-14: Carrizo, Samuel, Zanetti, Palacio, Icardi, Ricky Alvarez, Campagnaro, Cambiasso, Botta e Milito. Quattro di loro (i tre in foto più Samuel) vinsero il triplete.
- Francia e Brasile, sono queste le due nazionalità più legate ai bianconeri. Si ricordano i tanti bleus nel 2005-06: Vieira, Trezeguet, Thuram, Zebina e il terzo portiere Bonnefoi. Nella stagione 2020-21 c'erano però ben cinque brasiliani in rosa: Arthur, Douglas Costa (solo a inizio anno), Alex Sandro, Danilo e il giovane Wesley.
- Ben sei all'inizio della stagione 2000-01, quella dopo lo scudetto (dove c'era anche Almeyda): Sensini, Claudio Lopez, Crespo, Simeone, Veron e Castroman.
- Tradizione, da Cerezo e Falcao (che sfiorarono la Coppa Campioni nel 1984) ai tempi moderni. Nell'anno dello scudetto il Brasile era la nazione straniera più rappresentata: Cafu, Zago, Assunçao, Aldair e Emerson. Cinque. Addirittura otto nel 2010-11: Cicinho, Juan, Adriano, Taddei, Julio Baptista, Julio Sergio, Simplicio e Doni (e otto anche nel 2008-09 e 2013-14).
- Un legame indissolubile. Con gli argentini. Con l'argentino per eccellenza che portò Napoli alla gloria. Battono di poco i brasiliani: 29 a 28. E se parliamo di alta presenza si va alla stagione 2011-12, dove erano sei: Lavezzi, Campagnaro, Santana, Federico Fernandez e i poco utilizzati Chavez e Fideleff.
- The italian job, mai come a Londra. Jorginho, Emerson e il giovane Casadei in questa stagione. Storici Vialli player-manager e "magic box" Zola con quel colpo di tacco magico. Nel 1998-99 c'erano loro due insieme a Di Matteo, Casiraghi e Dalla Bona. Per non parlare dei manager: Ranieri, Ancelotti, lo stesso Di Matteo, Conte e Sarri, campioni tra il blues e l'azzurro.
- Rodri, Ferran Torres, Eric Garcia, Aleix Garcia e il giovane Bernabé facevano parte dell'organico del 2020-21, allenato da Pep Guardiola. Negredo, Javi Garcia, Jesus Navas e David Silva avevano vinto la Premier nel 2014. Ma non sono da dimenticare nemmeno gli argentini compagni di squadra, come Aguero, Otamendi, Zabaleta, Caballero e Demichelis.
- Sulla Champions di Istanbul del 2005 ci furono le mani di Rafa Benitez, ma anche di Luis Garcia, Xabi Alonso, Josemi, Nuñez e Morientes (non in lista Champions). Più avanti, e sempre con Benitez in panchina, arriveranno anche el Niño Torres, Pepe Reina e Arbeloa.
- Tolte Scozia, Galles e Irlanda (sempre ai primi posti degli stranieri più gettonati in Inghilterra), è testa a testa tra due Paesi. Tra gli olandesi hanno condiviso lo spogliatoio Van Nistelrooy e Van der Sar. Come poi Barthez, Silvestre e Blanc. Senza contare la leggenda Cantona
- Henry, Vieira, Pires, Wiltord, Clichy, Cygan e Aliadiere facevano parte dell'Arsenal degli invincibles che vinse due Premier di fila nel 2004 e 2005. Ovviamente allenati dal connazionale Wenger.
- Vero, stando alle statistiche sono i brasiliani gli stranieri più presenti nella storia blaugrana (35 a 22), ma il legame con gli oranje va oltre i numeri. Filosofia di calcio, sistema di gioco. Il filo arancione che parte da Rinus Michels e arriva a Cruijff, in panchina a guidare il Dream Team campione d'Europa nel 1992 con la maglia arancione (e grazie a Koeman). A proposito di spogliatoio oranje: nel 1999 Van Gaal allenava Kluivert, Reiziger, i fratelli de Boer, Cocu, Bogarde, Zenden e Hesp.
- Testa a testa con gli argentini. In una delle ultime stagioni dei galacticos c'erano Roberto Carlos, Ronaldo, Robinho, Marcelo e Emerson, oltre a un giovane Cicinho. Poi arriverà anche Julio Baptista.
- Più di 50 in totale, tantissimi. Quasi il doppio della seconda nazione più rappresentata (il Brasile). E da dieci anni in panchina c'è il cholo Simeone, qui in foto con Correa.
- Sette nella rosa della stagione 2021-22. Da Lucas Hernandez a Coman, da Pavard a Tolisso, passando per Nianzou, Sarr e Cuisance. Eccoli.
- Difesa composta da Thiago Silva, Marquinhos e Dani Alves. Davanti Neymar. Così arrivò la Ligue 1 del 2019. Prima ancora David Luiz, Lucas Moura, Alex e Maxwell.
- Già nella stagione 2021-22 "isola italiana" in Turchia, il Karagumruk si conferma club con un cuore azzurro. In rosa Viviano, Biraschi, Ricci e Borini, con Andrea Pirlo in panchina