
Calcio, ricavi delle squadre in Europa: persi 3 miliardi per il Covid
L'analisi annuale di Deloitte's Sports Business Group evidenzia la forte contrazione del calcio europeo ai tempi del Coronavirus. Importante il calo nei ricavi dei top 5 campionati (-11% rispetto alla stagione 2018/19), tornei dove la Serie A ha perso più di tutti (-18%). Contenute le perdite della Bundesliga, record negativo nella storia della Premier League. Ecco tutti i dati del report
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Per la prima volta dopo oltre dieci anni, il mercato del calcio europeo ha subito una contrazione nel suo complesso del -13% arrivando a 25,2 miliardi di euro nella stagione 2019/20 (28,9 miliardi nella stagione precedente) ovvero 3,7 miliardi in meno. È la conseguenza della pandemia da Covid-19 secondo lo studio annuale di Deloitte's Sports Business Group

IL CALO DEI TOP 5 CAMPIONATI
In termini assoluti, i cinque più grandi campionati europei (che rappresentano una quota record del 60% del mercato del calcio europeo) hanno registrato l’impatto finanziario più significativo, con ricavi complessivi in calo del -11% (1,9 miliardi di euro) a 15,1 miliardi di euro. Le entrate nella stagione 2018/19 erano stati di 17 miliardi di euro

CHI HA PERSO DI MENO?
È la Bundesliga, campionato tedesco che ha perso il 4% (137 milioni di euro) delle entrate totali. Come spiega Deloitte, il torneo è stato completato prima della fine dell’anno fiscale e sono stati concessi solo minimi sconti ai broadcaster

LA BUNDES MEGLIO DELLA LIGA
In termini di ricavi (3,2 miliardi di euro), la massima serie della Germania supera quella spagnola (3,1 miliardi) come secondo campionato più redditizio nel 2019/20. Il dato è spinto dalla diminuzione dei ricavi (-8%) della Liga, torneo che tuttavia dovrebbe tornare al 2° posto per maggiori entrate nel 2020/21

SERIE A IN CALO PIÙ DI TUTTI
Il campionato italiano ha registrato ricavi per 2,1 miliardi di euro ovvero una diminuzione del 18% rispetto alla stagione precedente. Davanti alla Serie A, considerando sempre i top 5 tornei, c’è la Ligue 1 con 1,6 miliardi di euro (-16%): da ricordare come il campionato francese sia stato l’unico a terminare in anticipo in risposta alla pandemia

RICAVI DA STADIO IN PICCHIATA
Ricordiamo come l’Italia sia stato una dei primi Paesi colpiti in Europa dalla pandemia, interrompendo il campionato il 9 marzo 2020. La ripresa a porte chiuse (20 giugno) ha comportato un calo di 50 milioni di euro (-18%) dei ricavi da stadio a 234 milioni che, in termini assoluti, è stata quasi la metà di Premier e Liga (e un terzo rispetto alla Bundesliga)

LA SERIE A TAGLIA LA SPESA SALARIALE
Il campionato italiano è stato l’unico tra i top 5 a ridurre la spesa salariale totale nel 2019/20: i salari aggregati sono diminuiti di 147 milioni di euro (-8%) a 1,6 miliardi di euro. Va detto, tuttavia, che la riduzione causata dal Covid ha aumentato al 78% il rapporto tra salari ed entrate (mai così alto in 16 anni)

TOP 5, INVARIATI I COSTI SALARIALI
A livello continentale, detto dei 15,1 miliardi di ricavi totali raggiunti dai big five d’Europa (-11%), i costi salariali totali dei campionati in questione sono rimasti invariati

E LA PREMIER?
Resta sempre il campionato dalle maggiori entrate tra i top 5, ma i ricavi combinati dei club sono diminuiti del -13%: si è passato da un record di 5,8 miliardi di euro (2018/19) a 5,1 nel 2019/20 ovvero il primo calo dei ricavi totali nella storia del torneo. Ciò nonostante, parlando di entrate, il volume dei ricavi della Premier resta del 60% più grande rispetto al campionato più vicino (la Bundesliga)

PROFITTI QUASI AZZERATI
Come spiega Deloitte, a causa della natura relativamente fissa dei costi dei club della Premier League e del calo delle entrate, i profitti operativi totali sono stati quasi completamente azzerati. Anche il rapporto tra stipendi e ricavi medi dei club inglesi è aumentato con un record del +73%. Non è tutto: l’aumento delle perdite ante imposte cumulative è stato netto (+1,1 miliardi di euro nel 2019/20, aumento di oltre 910 milioni di euro rispetto al 2018/19)

CONCLUSIONI
Dan Jones, partner e capo dello Sports Business Group di Deloitte, ha spiegato: "Ci vorranno diversi anni prima che si conosca l’impatto finanziario complessivo della pandemia da Covid-19 sul calcio europeo. Ora stiamo iniziando a vedere la portata della pandemia sui club europei. Va segnalato che mentre sono passati 16 mesi dalla pandemia che ha colpito l’Europa, l’analisi in questo studio si concentra sull’anno finanziario 2019/20 e quindi rappresenta solo, nella maggior parte dei casi, tre mesi di impatto del Covid"

UNO SCENARIO INCERTO
L’impatto della pandemia sulle entrate da matchday nella stagione 2019/20 è chiaro, ma l’impatto sui due maggiori flussi di entrate delle leghe dei cinque campionati europei più grandi, broadcast (che costituisce il 51% dei ricavi dei club big five) e commerciale (36%), rimane più incerto. Il pensiero di Jones: "Nonostante le incertezze dell’anno passato, il calcio ha mostrato grande resilienza. Siamo fiduciosi che la stagione 2021/22 sarà un passo verso la normalità con un forte recupero in termini di entrate nelle prossime stagioni"