Una carriera limitata dai tanti, troppi, infortuni: ora per l’attaccante 34enne il ritorno in Italia. Va in prova alla Spal, Serie B, voluto da Tacopina. In base alle sue condizioni si deciderà se tesserarlo o meno
Giuseppe "Pepito" Rossi riallaccia gli scarpini. Non ancora nelle gare ufficiali, ma il percorso potrebbe portare a una nuova avventura in Italia per lo sfortunato attaccante 34enne, svincolato dallo scorso 1° gennaio dopo la fine della sua avventura in MLS con il Real Salt Lake City. Pepito, infatti, domenica arriverà in Italia e si allenerà con la Spal – squadra della Serie B italiana – in quella che è una sorta di 'prova' per testare le condizioni fisiche dell’attaccante: se Pep Clotet, allenatore della Spal, e lo staff medico stabiliranno che il ragazzo sta bene, allora successivamente si valuterà se tesserarlo o meno. Una scelta, quella di far allenare Rossi con la Spal, voluta fortemente da Tacopina che punta sul suo connazionale – Rossi è nato negli USA e ha cittadinanza statunitense – in campo, ma anche fuori: il suo eventuale arrivo permetterebbe di "americanizzare" ancora di più il brand Spal, con tournée in Usa come primo e successivo passo.
Lo United a 17 anni, in Italia Parma, Fiorentina e Genoa: la carriera
Pepito Rossi a 17 anni viene acquistato dal Manchester United di Alex Ferguson, rimasto stupito delle prestazioni messe in mostra dal ragazzino nel settore giovanile del Parma. 5 presenze e un gol con i Red Devils, che lo mandano in prestito prima al Newcastle e poi proprio al Parma. E proprio in gialloblù Rossi dimostra di avere un talento sopra la media: 9 gol e 4 assist in 19 partite di Serie A da gennaio a giugno 2007. In estate il trasferimento in Spagna, al Villarreal, dove resta fino al 2013 realizzando 82 gol in 191 partite. Poi il ritorno in Italia, alla Fiorentina, gli infortuni, una grande stagione (16 gol in 21 gare nel 2013-2014); successivamente la parentesi Levante e il passaggio al Celta Vigo. A dicembre 2017 l’approdo al Genoa dove rimane fino al termine della stagione, prima di trasferirsi in MLS. Dal 1° gennaio 2021 è svincolato.
Ginocchia di cristallo e tanta sfortuna: il calvario di Pepito
Un baby prodigio mai del tutto sbocciato a causa degli infortuni che ne hanno sempre bloccato la definitiva ascesa. Il calvario di Rossi inizia a ottobre 2011 al Bernabeu, in un Real Madrid-Villarreal: rottura del legamento crociato e stop di 6 mesi. Ad aprile 2012 ancora un infortunio, questa volta in allenamento: lesione al legamento crociato anteriore già precedentemente infortunato e stop di 4 mesi. Ma a ottobre dello stesso anno si rende necessario un nuovo intervento chirurgico sempre allo stesso ginocchio. La rinascita alla Fiorentina si infrange davanti al nuovo infortunio: gennaio 2014, contro il Livorno il crociato va ko. La sfortuna continua ad abbattersi su Rossi, che a settembre finisce ancora sotto i ferri. Nel 2017 con la maglia del Celta Vigo il nuovo crack: questa volta è il ginocchio sinistro, quello mai operato, a riportare la rottura del legamento crociato. Un calvario che non gli ha mai permesso di esprimere tutto il suo grande talento.