Gattuso al Valencia, gli allenatori e i giocatori italiani al Mestalla prima di lui
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È iniziata ufficialmente l'avventura di Gattuso al Valencia. Il club spagnolo è diventato, in particolare negli ultimi vent'anni, una sorta di colonia per gli italiani. Il calabrese sarà il terzo mister (e c'è chi ha fatto il bis), in doppia cifra i giocatori del nostro Paese che hanno cercato fortuna al Mestalla
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- Partiamo dall'attualità. Dopo l'avventura a Napoli, Gattuso riparte dal Valencia e sarà la sua terza esperienza all'estero da allenatore, dopo quelle in Svizzera al Sion e in Grecia all'OFI Creta. Il 44enne ha firmato un biennale con il club spagnolo.
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- Il primo italiano ad approdare a Valencia e subito finito nei cuori dei tifosi. 9 stagioni al Mestalla, tali da farlo diventare una bandiera del club: conquista 7 trofei, tra cui 2 volte la Liga, 1 Coppa Uefa e 1 Supercoppa Europea, più un Intertoto. Nel 2006 decide di ritirarsi e passa dietro la scrivania, svolgendo per un anno il ruolo di direttore sportivo
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- Pochi mesi dopo l'arrivo di Carboni, anche la panchina del Valencia diventa 'italiana'. Valdano viene esonerato dopo tre ko di fila nelle prime tre di campionato e al suo posto viene chiamato Ranieri: al primo anno arriva 9° e vince l'Intertoto, al secondo porta la squadra in Champions e conquista la Coppa del Re. Nell'estate del 1999 va all'Atletico Madrid
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- Sotto la guida di Claudio Ranieri i "pipistrelli" arricchiscono il loro reparto offensivo con il centravanti livornese. In Spagna, tuttavia, fatica ad ambientarsi: segna una sola rete nella Liga più due nelle coppe e a fine stagione sceglie di tornare in Italia per ripartire e ricominciare a segnare come un tempo
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- A cinque anni di distanza dall'addio, l'allenatore italiano viene richiamato sulla panchina del Valencia, vincitrice di campionato e Coppa Uefa nella stagione precedente. La sua seconda esperienza a Valencia comincia col trionfo in Supercoppa Europea, poi però le cose vanno male e viene esonerato a febbraio, dopo l'eliminazione in Coppa Uefa per mano della Steaua Bucarest
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- Oltre ad assumere Ranieri, nell'estate 2004 il Valencia investe tanto nel calcio italiano e conclude un poker di acquisti. Due di questi arrivano dalla Lazio, tra cui Fiore, pagato 17 milioni. Nella difficile stagione generale neanche lui riesce a brillare e dopo un solo anno torna in Italia, in prestito alla Fiorentina. Dopo altri due prestiti viene ceduto a titolo definitivo al Mantova
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- Un destino simile segna il percorso di Corradi, anche lui preso dalla Lazio in cambio di 10 milioni. Gioca e segna più del compagno, ma non basta ad andare oltre il 7° posto finale in campionato. A fine stagione viene ceduto al Parma in prestito, l'anno dopo lo acquista il Manchester City
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- Altro acquisto dell'estate 2004. Esperienza breve anche questa, ma più di qualche soddisfazione il classe '76 riesce a togliersela. Suo, infatti, il gol del raddoppio nel 2-1 contro il Porto nella Supercoppa Europea, poi altri 11 in campionato nella sua prima annata. Nella stagione successiva, invece, a gennaio viene ceduto (prima in prestito e poi a titolo definitivo) al Monaco
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- L'ultimo colpo italiano di quella sessione è il difensore, prelevato dal Parma. Alla fine resta dalle parti del Mestalla per ben cinque stagioni, diventando progressivamente un punto fermo della squadra. Oltre alla Supercoppa Europea, nella sua permanenza a Valencia colleziona anche una Coppa del Re
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- Decisamente negativa è l'esperienza al Mestalla del classe '79 (oggi al Ponsacco). Arriva dall'Empoli per 10 milioni e accumula solo poco più di 200 minuti nei primi sei mesi: a gennaio, dunque, cerca di ripartire con il prestito alla Roma ma non viene riscattato dai giallorossi. L'estate dopo torna definitivamente in Serie A, al Livorno
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- L'ultima scommessa italiana in panchina prima di Gattuso è dell'ottobre 2016. Cinque sconfitte nelle prime sette convincono la dirigenza a puntare su Prandelli, fermo da circa due anni. L'ex Ct dell'Italia parte con una vittoria, ma resta l'unica in campionato fino a dicembre. Divergenze sul mercato lo convincono a separarsi dal club spagnolo dopo neanche un girone intero
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- Dopo circa dieci anni il Valencia torna ad acquistare anche giocatori italiani. Nel gennaio 2017 è il turno di Zaza, preso in via temporanea dalla Juve dopo sei mesi senza gol in prestito al West Ham. Nel primo mezzo campionato infila sei gol, viene riscattato e arriva a 13 in quello successivo, decisivi per riportare il club in Champions. In estate, tuttavia, torna in Italia e passa al Torino
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- Nell'estate 2018 il Valencia punta sul terzino destro, cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina ma che ha avuto più fortuna all'estero. E così, dopo lo Sporting, torna in Liga (aveva già giocato nel Betis) e cresce a tal punto da guadagnarsi la convocazione in Nazionale. Dopo due anni al Mestalla va all'Atalanta in prestito, ma l'infortunio alla rotula gli vale il biglietto di ritorno. Altri 11 gettoni ai "pipistrelli" prima dell'addio
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- Valencia è anche la meta scelta per rialzare la testa da un altro terzino della Nazionale, ormai finito ai margini del progetto Roma che decide di cederlo in prestito nel gennaio 2020. La pandemia prolunga di qualche settimana il suo periodo al Mestalla, ma in 14 partite non riesce a convincere la dirigenza a riscattarlo
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- Chiudiamo con l'ultimo italiano ad aver cercato fortuna a Valencia prima di Gattuso. L'ex attaccante rossonero, nella stagione 2020/21, chiude dopo un anno il prestito alla Fiorentina e torna ai Wolves che, poco dopo, lo girano in via temporanea al club spagnolo. Cutrone non riesce a sbloccarsi nei 101 minuti accumulati in 7 distinte partite e torna nelle mani della società inglese