Calciomercato
I gol, "Ciro", Maradona: Mertens story a Napoli
Era arrivato nel 2013: subito una Coppa Italia vinta prima della trasformazione in falso nove. Ma un 9 'verissimo' sul piano realizzativo. Gol su gol, quasi capocannoniere, tra i candidati al Pallone d'Oro. Tanto da superare il record della leggenda Maradona ('scusa, sarei sempre tu il più importante'). I caffé, gli scherzi col magazziniere Starace e il soprannome Ciro, oggi nome di suo figlio
VIDEO. IL SALUTO DI NAPOLI A DRIES
L'ARRIVO A NAPOLI - È il 24 giugno del 2013 quando un ventiseienne attaccante belga arriva in città. Costa meno di dieci milioni. Viene dall'Olanda, PSV, club che ha lanciato campionissimi del pallone. E con cui ha già sfidato il Napoli in Europa nel 2012, segnando un gol. L'esordio è alla prima partita disponibile: entra per Hamsik. Il capitano che poi supererà nelle classifiche dei migliori bomber all time.
Il suo primo allenatore è Rafa Benitez. Nel 2013, con lui, arrivano dal Real Madrid anche Callejon e Gonzalo Higuain. Insigne, simbolo della città, è tornato dai vari prestiti già da una stagione, l'ultimo (trionfale) a Pescara in B. Il sistema è un 4-2-3-1. Lì, insieme ad Hamsik, ruotano i nuovi talenti. Arriveranno subito una Coppa Italia (2013-14) e la Supercoppa Italiana.
ARRIVA SARRI - Dries chiude le sue prime due stagioni a Napoli con 13 e 10 gol. Poi ecco un nuovo allenatore, si chiama Maurizio Sarri. Lavorava in banca, allena praticamente da sempre con una gavetta infinita nelle serie inferiori. L'ideale è quello della bellezza del gioco. Ma fa un 4-3-3. Spesso con Insigne, Higuain (che nel 2015-16 stabilisce il primato storico di gol in un singolo campionato di Serie A, 36) e Callejon. Mertens gioca solo sei partite da titolare in A.