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Roma, Mourinho-Friedkin: quando ci sarà l'incontro? Le news

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Angelo Mangiante

La Roma prepara la sfida con lo Spezia che vale un posto nella prossima Europa League, ma a tenere banco a Trigoria è il futuro di Mourinho. In questo senso sarà importante l'incontro con i Friedkin. Vertice che, per ora, non c'è ancora stato: l'allenatore ha salutato Ryan subito dopo la finale col Siviglia, poi un altro rapido saluto con Dan a Trigoria venerdì 2 giugno. Ma quando ci sarà l'attesa riunione operativa? Le ultime nel VIDEO dal nostro inviato Angelo Mangiante

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L'immagine dell’abbraccio della Puskas Arena è quella che racchiude la sofferenza dopo essere stati a un passo dal trionfo. Un rapporto strettissimo tra Mourinho e Dybala. Dalle lacrime di Budapest alla disponibilità che il campione del mondo, pur ancora sofferente al piede, ha dato al suo allenatore per gli ultimi 90' della stagione. Decisivi per giocare in Europa League o scivolare in Conference League. Lo stesso senso di appartenenza di Lorenzo Pellegrini, legatissimo a Mourinho. Il capitano, sostituito durante la finale con una caviglia a pezzi, giocherà anche lui con un'infiltrazione, pur di dare il suo apporto in quella che potrebbe essere l'ultima partita di Mourinho da allenatore della Roma. Squalificato, ma comunque in tribuna.

Ancora nessun incontro tra Mou e i Friedkin

Finora, a parte due rapidi saluti a Ryan e Dan Friedkin, un vera riunione operativa, come auspicata da mesi dall'allenatore, non c'è ancora stata. Nell'ultima conferenza stampa a Budapest, ancora a caldo dopo la sconfitta, Mourinho ha espresso tutto il suo disagio. Stanco di fare tutto. Vorrebbe un uomo di calcio più operativo accanto a sé e una rosa più profonda per l'eventuale terzo anno in cui l'obiettivo fissato deve essere competere fino in fondo per lo scudetto. Se la progettualità non dovesse coincidere, si potrebbe arrivare ad un addio. Con il rischio di azzerare la crescita e disperdere un patrimonio di 33 sold out di fila, compresa quest'ultima partita con lo Spezia. Il rischio è perdere un acceleratore di progetti allergico alla comfort zone. Uno che non vuole competere per il sesto posto, ma vincere.