Le parole del portiere rossonero in conferenza stampa, arrivato al Milan a parametro zero dopo l'ultima esperienza all'Atalanta: "Con Pioli un legame nato a Firenze. Voglio trasmettere affidabilità a tutto l'ambiente"
Giornata di presentazione in casa Milan. Tocca a Marco Sportiello, arrivato a parametro zero dopo l'ultimo anno all'Atalanta, presentarsi al mondo rossonero: "È l'ultimo step della mia carriera. Essere qui è un sogno. Ho fatto la Serie D, la C2, la B, poi la Serie A a Bergamo. Nessuno mi ha regalato niente. Avevo già scelto di venire al Milan, poi sono diventato titolare nell'Atalanta. Era difficile per me dire di no. Ho dato tutto all'Atalanta, non credo che si strapperanno i capelli per me".
"Maignan? Proverò a rubargli qualcosa"
Al Milan, inamovibile tra i pali, c'è Mike Maignan: "Quando ci ho giocato contro ho detto al mister che era fortissimo. Anche se ho 31 anni, posso imparare tanto da Maignan ed è quello che voglio fare. Se giocherò quando ci sarà occasione, farò quello che so fare io e non quello che fa lui, non devo commettere questo errore. Cercherò di rubargli qualcosa. Maignan mi sembra già inquadrato, non ha bisogno di consigli. Lo si può aiutare dando ritmo negli allenamenti, stimolarlo, ma lui è già un portiere formato. Devi essere bravo, devi sempre stare sul pezzo. A tutto l'ambiente voglio dare affidabilità, lasciando pensare che io ci sono".
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"Legame tra me e Pioli nato a Firenze"
Marco Sportiello ritrova Stefano Pioli dopo l'esperienza a Firenze, nella quale squadra e città affrontarono il dolore per la morte di Astori: "Con Pioli abbiamo vissuto quella esperienza bruttissima. Tra me e lui c'è un legame per l'anno che abbiamo passato alla Fiorentina e per la scomparsa di Davide. Pioli ti parla molto, ti confronti, spiega molto bene le cose.
"Maignan ma non solo, ecco i miei portieri preferiti"
Maignan a parte, Sportiello ha diversi punti di riferimento nel ruolo: "C'è Ter Stegen che mi piace molto, anche Handanovic, nonostante sia dell'Inter, è stato uno dei miei modelli perché fortissimo. Poi Courtois, Oblak. Ognuno con le sue caratteristiche".
