Il futuro dell'attaccante spagnolo dipende dall'uscita eventuale di Moise Kean, per il quale la Juventus accetta solo una cessione a titolo definitivo. I bianconeri si sono cautelati bloccando Morata, ma l'Atletico preme per eliminare la clausola rescissoria presente nel contratto del centravanti: contatti con il suo entourage
Il mercato della Juventus non è ancora finito e, negli ultimi giorni, potrebbero arrivare novità dall'attacco. Moise Kean è in uscita, coi bianconeri pronti a cedere il classe 2000 solo a titolo definitivo, e per sostituirlo hanno bloccato Alvaro Morata. L'Atletico Madrid, però, non resta a guardare anche alla luce del buon inizio di campionato dell'attaccante (un gol nelle prime 2 giornate) e sta studiando la contromossa con gli agenti del giocatore: rinnovare il contratto eliminando quella clausola rescissoria che rappresenta una minaccia, a pochi giorni dalla fine del mercato.
Morata, terzo ritorno a Torino?
Per Morata, oggetto del desiderio fino a poche settimane fa anche di Milan e Roma, si tratterebbe del terzo ritorno in bianconero dopo le precedenti esperienze dal 2014 al 2016 e dal 2020 al 2022: per lo spagnolo un totale di 185 presenze e 59 reti nella sua permanenza a Torino.
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La certezza Rabiot e il ruolo di Allegri
Nel frattemo la Juve si gode Adrian Rabiot. Si è ripresentato a Udine con un gol, cosa che era diventata frequente l'anno scorso. Il francese è reduce dalla miglior stagione in carriera con 11 gol e sei assist. E dire che solo un paio di stagioni fa si diceva "si bravo, ma discontinuo e soprattutto non fa gol". Allegri ha sempre creduto che invece nelle gambe i 10 gol stagionali li aveva. Spesso raccontava come durante gli allenamenti lo stimolasse continuamente in questo senso. E i risultati sono arrivati. Poi anche un caso fortuito ha favorito la sua esplosione perché esattamente un anno fa la Juventus lo aveva ceduto al Manchester United e con il ricavato avrebbe acquistato Paredes. Poi Rabiot non trovò l'accordo sull’ingaggio e l’affare saltò. E così Paredes arrivò in prestito e Rabiot rimase con il rendimento che conosciamo. E la sorpresa è arrivata anche quest'anno. Perché con un contratto in scadenza, una Juventus senza coppe e dopo quanto aveva fatto vedere in campo in pochi scommettevano su un Rabiot ancora in bianconero. E invece il feeling con l'allenatore è stato determinante. Allegri lo ha convinto a rimanere ancora un anno in attesa di capire cosa accadrà a giugno 2024. Ma quella data è ancora lontana e Rabiot è partito già con la giusta convinzione. Di certo è tra i centrocampisti europei più completi e, parola di Allegri, può crescere ancora.