Bayern Monaco, Thomas Tuchel non esclude di restare come allenatore
bayern monacoMentre prosegue la caccia al nuovo allenatore da parte del Bayern Monaco, le parole di Tuchel aprono scenari inaspettati. "Tutto è possibile", dice in conferenza stampa a proposito della sua permanenza. E se alla fine, dopo aver incassato tre grandi rifiuti, il Bayern non avesse bisogno di un "nuovo" allenatore?
Dopo il terzo rifiuto, quello della panchina del Bayern Monaco inizia a diventare un 'caso'. Possibile che uno dei club più prestigiosi al mondo 'fatichi' a trovare un allenatore disposto a guidarlo dopo Tuchel? Adesso, però, il quadro si arricchisce di una nuova ipotesi a sorpresa: e se l’erede di Tuchel fosse… Tuchel? A dare un piccolo indizio in proposito è stato proprio l’attuale allenatore dei bavaresi, che nell’ultima conferenza stampa ha confermato la risoluzione anticipata del contratto, ma si è anche lasciato sfuggire un “Tutto è possibile” che potrebbe essere interpretato come uno spiraglio aperto sulla sua permanenza. "Abbiamo un contratto esistente e abbiamo concordato di risolverlo prima. Tutto è possibile, ma la risposta è la stessa. L'accordo è valido. L'accordo esiste", le sue parole. Che potrebbero nascondere il colpo di scena.
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L'inaspettato no di Xabi Alonso
Era il 21 febbraio quando, confermando le voci che iniziavano a circolare, il Bayern e l'allenatore tedesco annunciavano con un comunicato ufficiale di aver trovato un accordo per la separazione anticipata consensuale. Addio a giugno 2024, quindi, con un anno di anticipo sulla scadenza del contratto, nel 2025. Immediata, scattò la caccia al successore, con il club che ha iniziato a valutare diversi profili, ma mai si sarebbe aspettato di incontrare così tante difficoltà. Il primo nome sulla lista è anche quello dell'allenatore primo in classifica, Xabi Alonso, perché il Bayern punta solo al meglio. La cavalcata con l’“imbattibile” Bayer Leverkusen, portato al titolo in Germania interrompendo proprio il dominio del Bayern Monaco, ha acceso i riflettori sull’ex regista di Liverpool, Real Madrid e Bayern. E un suo sì al club più potente di Germania pareva scontato. Non per un personaggio come lui, che dopo essersi preso una pausa di riflessione annuncia in una conferenza stampa: “Il mio lavoro a Leverkusen non è ancora finito”. E poi: “Ho incontrato la dirigenza, li ho informati della mia decisione di continuare ad essere l’allenatore del Bayer Leverkusen. In questo momento credo che questo sia il posto giusto per me”. Tradotto: per il Bayern sarà ancora un “uomo da battere” e non quello da cui ripartire.
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Il "no" di Nagelsmann: "Scelta di cuore"
Il Bayern incassa, ma guarda subito oltre. Anzi, al passato. Se Xabi Alonso resta fedele a un progetto, non saranno diverse le motivazioni di Julian Nagelsmann quando parla di "una scelta di cuore" cancellando l'ipotesi di un suo ritorno. L’attuale Ct della Germania rinnova il suo accordo con la nazionale tedesca e la Federazione chiarisce che il nuovo contratto sarà valido fino al termine del prossimo Mondiale nel 2026 negli Stati Uniti, Canada e Messico.
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Anche Rangnick si defila
Arriviamo così al terzo “no” e al terzo colpo inferto all’orgoglio bavarese. Poche ore dopo l’annuncio del presidente Hainer, che afferma che "la trattativa con Rangnick è a buon punto", dando quasi per scontato il suo arrivo, lo stesso Rangnick si tira indietro: "Sono allenatore della nazionale austriaca e lo sono a cuore pieno. Il mio non è un rifiuto al Bayern, ma una decisione in favore della nazionale, della mia squadra e dei nostri obiettivi comuni”. Ancora il “cuore” di mezzo. E così, mentre il Bayern prosegue nei suoi sondaggi e valuta altri profili (anche di altissimo livello), Tuchel se ne esce con quel “Everything is always possible”, “Tutto è possibile”, che riapre i giochi...